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La coltivazione della hosta può avvenire con la divisione o la semina. La divisione può essere eseguita in qualunque momento, anche se è meglio effettuarla in primavera. Nella zolla dividere le parti aiutandosi con una forca da giardino. Devono restare dei bei getti con le proprie radici da piantare ben distanziati gli uni dagli altri. Le hosta da vaso invece vengono trapiantate in primavera o in autunno. In effetti per la coltivazione in vaso è bene utilizzare un insieme di terra, terriccio e sabbia per consentire un agevole deflusso dell'acqua. Sul fondo creare uno strato di argilla e preparare per bene il terreno aggiungendo del concime organico. A differenza delle hosta da terreno, coltivare in vaso questo tipo di pianta significa annaffiare di più, concimare di meno, e dopo due anni cambiare il terriccio.
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Il terreno ideale per la hosta è di solito organico, con pH, un poco alcalino e umido, oltre ad essere preferibilmente drenato e fresco. Importante per la pianta è pure la pacciamatura, da rinnovare negli anni. Verso la fine dell'inverno poi distribuire sul terreno del concime che si scioglierà lentamente assicurando in questo modo un apporto costante alla terra di sali minerali. I terreni da preferire sono quelli argillosi che trattengono l’umidità senza formare nessun ristagno. E' meglio comunque far rimanere ben aerato il terreno stesso anche se per ottenere questo risultato si deve spargere in novembre una pacciamatura con stallatico da incorporare e far assorbire delicatamente quando inizierà la bella stagione. La hosta spontanea cresce in montagna vicino a corsi d’acqua anche se si può trovare facilmente in commercio nelle numerose varietà dalle foglie rugose o color salvia, con grandi dimensioni o particolarmente piccole.
La hosta ama l’ombra, ma ci sono certe varietà che vivono bene anche al sole. Di solito la pianta con foglie piuttosto scure predilige luoghi ombreggiati, mentre quella dalle foglie più chiare preferisce zone soleggiate. La hosta è davvero perfetta in quanto non teme il freddo e sopravvive anche agli abbassamenti della temperatura. Nemmeno particolari malattie o parassiti la disturbano, tranne le lumache o chiocciole che mangiano le sue foglie e i getti in primavera. Per eliminarle bastano delle esche avvelenate o trappole da posizionare vicino alla pianta o da interrare. Fra le malattie della hosta esistono anche le virosi che fortunatamente in Italia sono sconosciute. Ma nei boschi e nelle aree campestri le foglie di questa pianta elegante e decorativa possono attrarre caprioli, conigli e topi che ne sono ghiotti.
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