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Per iniziare la coltivazione del gelsomino partendo da una pianta madre, è necessario utilizzare la riproduzione per talea: tale procedura consiste nel prelevare dei rami di circa 10 cm di lunghezza e dalla consistenza semi-legnosa. Per la radicazione, le talee vanno collocate in un vaso con terriccio ricco di torba e sabbia ed, eventualmente, concimate con fitormoni; a radicazione avvenuta, si può procedere al loro reimpianto, in vaso o in terra. Il gelsomino è una pianta che può resistere anche alle basse temperature, purché ben riparata dalle gelate: a tale scopo, se il clima è particolarmente rigido, è bene proteggere le radici, distribuendo sul terriccio foglie secche o pezzettini di corteccia, nonché riparare la pianta ponendola in serra o coprendola con una telo di plastica per giardinaggio.
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Come tutte le piante, anche il gelsomino ha bisogno della giusta dose di nutrienti e microelementi ("molibdeno, ferro, zinco, manganese, rame e boro"). Per aiutare la crescita della pianta, è bene intervenire in primavera con un rinforzo di concime liquido, ricco di potassio, azoto e fosforo. Al fine di una corretta concimazione, si deve: - annaffiare la pianta e lasciare che l'acqua penetri bene a fondo; - evitare l'eccessiva esposizione al sole. Il concime liquido, diluito nell'acqua di irrigazione, va dato anche durante tutto il periodo estivo, ogni due settimane. Le dosi di concime da usare sono, indicativamente, leggermente inferiori a quelle riportate nella confezione del prodotto. A fine inverno, per supportare la ripresa vegetativa, si può aggiungere al terreno del compost o del letame maturo.
Il gelsomino va esposto al sole e può resistere anche ad inverni passati all'aperto, ma non gradisce gli eccessi: niente luce diretta solare né correnti d'aria troppo fredda. In genere, se il clima invernale è particolarmente rigido, la pianta va ricoverata in serra o, comunque, protetta in modo adeguato. Se il gelsomino presenta foglie appassite, può dipendere da una sbagliata irrigazione e, se si notano dei piccolissimi insetti sulla pianta, vuol dire che è stato infestato dagli afidi. In questo caso, è necessario intervenire con appositi antiparassitari, reperibili da un vivaista, o con prodotti naturali, come lo spray al "sapone di Marsiglia." A tal fine: - diluire un cucchiaino di scaglie di sapone in 500 ml d'acqua calda; - far raffreddare il liquido e nebulizzarlo sulle zone colpite dai pidocchi.
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