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Il litchi preferisce climi subtropicali, caratterizzati da inverni freschi ed estati calde e con umidità relativa maggiore del 60 %, in zone tropicali calde e umide produce poco. Gli ambienti caldi e secchi dalla fioritura alla raccolta sono inadatti alla coltivazione del lici, i venti forti causano rottura del legno che risulta fragile. Le temperature ideali per la crescita della pianta variano dagli 8-9 °C in inverno ai 32-33 °C in estate, i valori termici inferiori a due gradi sotto lo zero danneggiano le piante adulte. In fatto di terreno è una specie dotata di un’ampia adattabilità, vegeta bene su suoli sabbiosi, vulcanici, alluvionali, lateritici, subacidi e calcarei, momentanee inondazioni non provocano danni alle piante; i terreni troppo fertili favoriscono l’attività vegetativa a scapito della fioritura. Il lici è originario del sud della Cina, ove è coltivato da 4000 anni, è diffuso anche in Florida, in Australia, in India, alle Hawai e nel bacino del Mediterraneo, Sicilia compresa.
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Le cultivar di lici si distinguono tra loro in base all’epoca di maturazione, alla zona di origine ed alla forma del frutto, ovale o sferica. Le varietà destinate all’industria sono dotate di seme piccolo, buccia sottile, gusto tipico e colore rosso intenso; la pianta inoltre deve fornire una produzione costante tutti gli anni, alcune cultivar, come la Gui Wei e la Nuo Mi Ci, sono alternanti. Le cultivar cinesi più importanti, dalla più precoce alla più tardiva, sono: Bai La, Tai So o Mauritius (coltivata in Israele, Sud Africa e Sicilia), Fei Zi Xiao, Xin Xing Xiang Li, Gui Wei, Nuo Mi Ci, Sue Tung, Haak Yip e Wai Chee. Le varietà indiane più diffuse sono Early bedana, Rose scented, Muzaffarpur, Late bedana e Kalkattia. Tra le cultivar presenti in Australia, in Florida e alle Hawai si ricordano Bengal, Brewster, Salathiel, Gee Kee e Groff.
Il litchi si moltiplica per seme, per innesto e per margotta aerea, le piantine ottenute da seme sono molto eterogenee ed hanno una lenta messa a frutto. Per accorciare l’entrata in produzione sui semenzali di almeno un anno di età vengono innestate le cultivar migliori. La margotta aerea, attuata in Cina da tempi antichi, consiste nell’incidere un ramo per poi ricoprirlo con della plastica nera contenente terra o torba inumidita al fine di favorire la radicazione in prossimità dell’incisione.
Nel Mediterraneo l’epoca d’impianto è a fine febbraio, periodo in cui iniziano le piogge. Le distanze di piantagione variano da 8 a 10 m in quadro, in Australia il sesto adottato per le cultivar vigorose a portamento espanso è 12 X 6 m, mentre per le varietà deboli e assurgenti è 6 X 6 m.
Nel bacino del Mediterraneo le distanze inizialmente sono 6 X 5-6 m perché lo sviluppo è lento, una volta che l’albero è adulto vengono diradate la metà delle piante sulla fila. Generalmente i sesti d’impianto sono ampi perché il lici necessita di luce per fornire una fruttificazione uniforme. Il sistema di allevamento più utilizzato è il globo. Il litchi fruttifica soltanto all’esterno della chioma; quando i grappoli sono abbondanti la pianta vegeta poco, sia prima che dopo la raccolta, perché deve mantenere i frutti, per cui l’anno seguente la produzione sarà scarsa. Per attenuare il fenomeno dell’alternanza di produzione vengono effettuati due tipi di interventi di potatura, il primo consiste nell’eliminare il grappolo al momento della raccolta con una parte del rametto sottostante, per cui la pianta emette nuova vegetazione in autunno e durante l’inverno differenzia le gemme a fiore. L’altro intervento consiste nell’asportazione degli apici in autunno per ottenere lo stesso risultato durante l’inverno; per controllare l’altezza delle piante si eseguono operazioni di topping.La concimazione consiste nel somministrare la quantità annua per pianta di azoto, fosforo e potassio, che, nel caso di alberi adulti, corrisponde rispettivamente a 1 kg, 0,3 kg e 1,4 kg.
Nel bacino del Mediterraneo le piogge che cadono da novembre ad aprile sono sufficienti, mentre in estate bisogna ricorrere all’irrigazione, specialmente dall’allegagione alla raccolta. Negli ambienti più caldi è possibile indurre uno stress idrico prima della fioritura in modo da rallentare l’attività vegetativa pressoché continua della pianta, ottenendo produzioni costanti. I frutti si raccolgono in primavera e le produzioni si aggirano intorno ai 200 q/ha. Il lici è una specie soggetta agli attacchi dei parassiti, i funghi possono provocare la morte della pianta (Clitocybe tabescens), danni alle radici ed al colletto e marciumi sui frutti. Molti insetti si nutrono delle foglie, mentre la mosca della frutta ed il macadamia borer danneggiano i frutti.
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