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La menta piperita si adatta ai climi di tutta la fascia temperata, preferisce primavere fredde-umide ed estati calde-asciutte. La pianta è caratterizzata da un’ottima resistenza agli inverni rigidi, fino a 15-20 gradi sotto lo zero, e gradisce le alte temperature estive in quanto produce un’elevata quantità di olio essenziale se i valori termici sono alti. Le esposizioni migliori sono gli ambienti in pieno sole riparati dai forti venti, ma vegeta bene anche in zone parzialmente ombreggiate, anche se la produzione di olio essenziale è minore nell’ultimo caso. La menta piperita predilige i terreni sciolti, freschi, fertili, profondi, con un buon contenuto di sostanza organica e ben drenati, mentre rifugge quelli argillosi troppo compatti perché soggetti ai ristagni idrici. Questo ibrido difficilmente si riscontra allo stato spontaneo, la sua coltivazione dalla Gran Bretagna si è diffusa in Europa, Nord America, Australia ed Asia; nel nostro Paese viene coltivata dappertutto.
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La propagazione della menta piperita avviene utilizzando stoloni prelevati da piante aventi almeno un anno di età. Gli stoloni si mettono a dimora in autunno oppure a fine inverno in gruppi di 2-3 ad una profondità di 7-10 cm, in seguito è necessaria una rullatura; a primavera inoltrata si può ricorrere al trapianto di piantine in pane di terra. Le distanze d’impianto tra le file sono di 40 cm e sulla fila di 20-30 cm, con una densità di 10-12 piante/mq. È consigliabile adottare ampi avvicendamenti, evitando di seminare sullo stesso terreno la menta piperita, oppure una coltura appartenente alla famiglia delle Labiate, nei 7-8 anni successivi; questa coltura è avvicendata ai cereali autunno-vernini oppure alle leguminose.
La menta piperita può essere coltivata in pieno campo, negli orti e nei giardini famigliari ed anche in vaso. Questo ibrido può essere disturbato dalla presenza di numerose erbe infestanti tra cui il convolvolo, che provoca l’allettamento degli steli, le achillee e la camomilla; per eliminare le infestanti vengono effettuate delle sarchiature tra le file prima che dello sviluppo completo degli stoloni che porta alla copertura dell’intera superficie. Negli orti e nei giardini famigliari va effettuato uno sfoltimento della pianta in quanto tende ad essere molto aggressiva con i suoi stoloni se lasciata crescere eccessivamente. Durante la preparazione del letto di semina viene apportato del letame maturo, l’azoto aumenta la quantità di mentolo nell’olio essenziale e si distribuisce una parte all’impianto, insieme a fosforo e potassio, ed il rimanente al germogliamento dopo il primo taglio.
La menta piperita può essere destinata alla produzione di foglie ed all’estrazione di olio essenziale.
Nel caso di una coltivazione in pieno campo viene raccolta la pianta intera eseguendo degli sfalci poco al di sopra del colletto, l’operazione si svolge due volte all’anno. Il primo sfalcio si effettua nel mese di agosto, quando la pianta è in piena fioritura ed il contenuto di olio essenziale è massimo, ne viene estratto lo 0,3 % mediante la distillazione in corrente di vapore. Il secondo sfalcio viene eseguito in autunno ed è destinato alla produzione di foglie, la cui essiccazione avviene in ambiente riparato dalla luce, asciutto e con una buona circolazione d’aria.La menta piperita possiede proprietà anestetiche, antisettiche, antispasmodiche, digestive, calmanti, antifermentative, dissetanti, rinfrescanti, stomachiche, vermifughe e carminative; inoltre il mentolo contrasta tubercolosi e colera. La menta piperita è utile nella prevenzione dei parassiti di cani e gatti e delle piante. In cucina si impiega per aromatizzare carni, verdure, the, insalate miste e frittate. Nell’industria dolciaria è utilizzata per la preparazione di gelati, liquori, caramelle, creme, pastiglie e gomme da masticare.
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