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L’origano preferisce i climi temperati caldi, però si adatta anche a quelli temperati freddi in quanto resiste bene agli inverni rigidi, sopportando temperature di alcuni gradi sotto lo zero. Le esposizioni migliori sono gli ambienti completamente soleggiati e ben areati, nelle aree ombreggiate diminuisce la produzione e la qualità dell’olio essenziale, quest’ultima è esaltata in prossimità dei litorali. L’origano predilige i terreni sciolti, di medio impasto, fertili, asciutti, calcarei, ben drenati e con una buona dotazione di sostanza organica, vegeta bene anche sui suoli aridi e sassosi, mentre rifugge quelli compatti in quanto risultano sensibili ai ristagni idrici. È una specie originaria del bacino del Mediterraneo, ove cresce allo stato spontaneo dalla pianura fino ad un’altitudine di 1200 m, nel nostro Paese è diffuso più o meno in tutto il territorio.
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L’origano si moltiplica per seme e per via vegetativa per divisione dei cespi e per talea. La semina può avvenire direttamente in campo nel mese di aprile, però i tempi della germinazione sono piuttosto lunghi, ed in semenzaio a febbraio-marzo. Nel secondo caso i semi si mettono in contenitori con un substrato leggero e fertile che deve essere inumidito, in seguito vanno mantenuti al buio per favorire la germinazione, mentre all’emergenza delle piantine, si aumenta la luminosità; verso l’inizio di maggio le piantine sono pronte ad essere trapiantate. Le talee vengono prelevate ad inizio estate sui germogli dell’anno non fioriferi alla base della pianta, si pongono in un substrato costituito da sabbia e torba in parti uguali. Una volta avvenuta la radicazione le piantine sono pronte ad essere trapiantate, anche in autunno. La divisione dei cespi si effettua sfruttando la buona capacità di radicazione dei fusti in prossimità dei nodi quando sono a contatto col terreno.
L’origano viene coltivato negli orti e nei giardini famigliari, in pieno campo ed in vaso all’aperto.
Le distanze d’impianto tra le file sono di 60-70 cm e sulla fila di 20-30 cm, con un investimento di 5-8 piante/mq. Nel caso in cui si effettua la semina diretta in piena terra una volta che le piantine sono alte 5 cm va eseguito il diradamento. Il ciclo di coltivazione dell’origano si protrae da 4 a 8 anni. Il controllo delle erbe infestanti negli orti e nei giardini famigliari si esegue effettuando delle scerbature manuali, mentre su coltivazioni in pieno campo si ricorre a delle sarchiature tra le file, utili anche a rompere la crosta superficiale in modo da arieggiare il terreno. La concimazione consiste nell’apportare del letame maturo durante la preparazione del letto di semina, negli anni successivi si somministrano l’azoto alla ripresa vegetativa, mentre fosforo e potassio vengono distribuiti a fine inverno. L’irrigazione si effettua una volta avvenuto l’impianto e dopo ogni sfalcio durante l’estate. L’origano è una pianta è poco soggetta ad attacchi di parassiti, però se coltivata su terreni soggetti ai ristagni idrici può essere colpita dai marciumi radicali; tra gli insetti si ricordano le cicaline e l’afide nero.Nel caso di una coltivazione in pieno campo viene raccolta la pianta intera eseguendo degli sfalci poco al di sopra del colletto, l’operazione si svolge due volte all’anno: a luglio e a settembre-ottobre, poco prima della schiusura dei fiori. L’olio essenziale viene estratto per lo 0,2-0,3 % mediante la distillazione in corrente di vapore. L’essiccazione dell’intera pianta avviene in ambiente riparato dalla luce, asciutto e con una buona circolazione d’aria.
L’origano possiede proprietà medicinali espettoranti, antisettiche, antispasmodiche, carminative, tonificanti del sistema nervoso e digestive in quanto stimola la secrezione dei succhi gastrici, elimina i gas in eccesso e blocca le fermentazioni a livello intestinale. In cucina le foglie ed i fiori sono utilizzati freschi o essiccati per aromatizzare insalate, pomodoro e mozzarella, pizze, focacce, carni alla pizzaiola, minestre, piatti a base di pesce, piatti di patate e di zucchine.
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