Acetosella

Quanto annaffiare

L'acetosella ama l’acqua, quindi non devono mai mancare a questa piantina delle abbondanti irrigazioni, in special modo nel periodo antecedente la fioritura. Mentre in estate, le innaffiature possono essere diminuite in quanto in questa stagione lei si riposa. Sarà nel mese di settembre che ricomincerà a riprendersi. L'Acetosella assomiglia al trifoglio, anche se è più elegante e attraente, infatti possiede dei piccoli fiori graziosi e bianchi che qualche varietà fa fiorire in primavera. Questa pianta è l'ideale per bordure e aiuole, sia in giardino che nell’orto, ma anche in vaso è estremamente decorativa per balconi e terrazzi. Se si volesse diminuire la sete nelle calde e afose giornate estive, un sottile gambo di acetosella potrebbe togliere l'arsura nell'immediato, anche se ha un sapore acidulo e gradevole quasi simile al limone. In poche parole, l'Acetosella è un rinfrescante eccezionale, da usare anche per aromatizzare le pietanze in cucina.
Acetosella

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Come coltivare

Acetosella spontanea Per coltivare l'Acetosella si usa di solito la semina che si effettua utilizzando dei solchi e ricoprendo poi con uno strato leggero di terra. La messa a dimora e la semina si svolgono in primavera, ma per moltiplicare la pianta è bene usare il metodo per divisione dei cespi o per seme. Nel primo caso è bene intervenire in settembre oppure in primavera. La moltiplicazione più semplice è proprio quella per divisione dei cespi, che si radicano in breve tempo e presentano uno sviluppo vigoroso. Tuttavia, quando spuntano le piantine sarà necessario diradarle un po' e quindi piantarle non troppo vicine l'una all'altra, mantenendo la giusta distanza. In caso di vento o pioggia la piantina si piega come per proteggersi anche dal sole troppo forte e forse sarà per questo motivo che l'Acetosella significa protezione o amore materno.

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Come concimare

Fiori acetosella La raccolta dell'Acetosella viene svolta in estate raccogliendo le foglie con il gambo e le radici. Questa bella pianta aromatica viene usata fresca, in quanto durante l'essiccazione perde le sue caratteristiche più importanti. Ma il terreno migliore per la pianta è quello leggero, anche se si adatta bene ad altri terreni come quelli con poco calcio. La concimazione deve essere effettuata alla fine dell'inverno con un concime organico maturo oppure usando dell'humus. In Italia, l'Acetosella è molto diffusa al nord, in collina e in montagna, anche fino ai 2.000 metri. La pianta ha un rizoma dal quale si estendono le foglie e i fiori, mentre i fusti e le foglie sono ricoperti da una leggera peluria. L'Acetosella è nota per le sue proprietà depurative e lenitive, ma anche rinfrescanti. Quindi, si può utilizzare per vari usi e non solo per quello estetico.


Acetosella: Esposizione, malattie e parassiti

Foglie pianta aromatica L'Acetosella non si conserva, ma si consuma fresca; infatti, nel tempo, perde le sue proprietà e qualità. L’esposizione della pianta dovrà essere ombreggiata, cioè all'ombra e con qualche ora di sole diretto al giorno, magari nei momenti più freschi. La si può trovare nei prati e nei boschi che offrono un terreno fertile arricchito con humus. È una pianta senza tante pretese che sopporta bene il freddo, anche se in inverno la parte dei fiori e delle foglie si secca. Tornerà al suo splendore vegetativo e quindi a rifiorire in primavera. L’Acetosella non viene attaccata spesso da malattie, ma le piogge e le escursioni tra le temperature massime e minime del giorno e della notte possono causare l'insorgenza di funghi. Inoltre, tra i parassiti più fastidiosi e pericolosi per la pianta ci sono le limacce e le lumache che purtroppo banchettano a sue spese.



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