Abbiamo accennato già al fatto che l'aneto in alcune condizioni climatiche particolarmente favorevoli potrebbe comportarsi come una pianta biennale. Tuttavia l'arrivo dell'inverno e dei primi freddi influiscono negativamente sull'aroma della pianta. Essendo coltivata quasi esclusivamente per uso alimentare o terapeutico è essenziale che la pianta mantenga al meglio le sue proprietà e per questo viene sempre coltivata come annuale. Il suo ciclo vegetativo ideale è dunque dall'inizio della primavera, in cui avviene la semina, agli ultimi strascichi dell'estate. Quindi volendo piantare l'aneto bisogna seminare nei mesi di marzo e aprile. Si può procedere a interrare i semi direttamente a dimora, sia in vaso che in pieno campo, con l'unica accortezza di separare le piantine che saranno cresciute troppo attaccate una all'altra. Il terreno ideale è un terreno fresco e ricco dal punto di vista nutritivo. Quindi prepariamo anzitempo il nostro campo con delle concimazioni, mentre, nel caso di coltura in vaso, acquistiamo un buon terriccio.
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La scelta della posizione dell'aneto è molto importante. Richiede una posizione soleggiata in quanto il sole ha un ruolo di fondamentale importanza per la produzione degli oli essenziali che ne caratterizzano l'aroma, ma allo stesso tempo non tollera l'afa e le temperature eccessive. Per questo in Italia cresce spontaneamente nelle regioni più a nord, mentre si registra qualche difficoltà di coltivazione in quelle più a sud. Per quel che concerne le annaffiature, l'aneto non ha bisogno di molta acqua. Procediamo a somministrargliene solo quando il terreno risulterà completamente asciutto e comunque senza mai abbondare perché eccessi o ristagni idrici possono portare alla morte delle piante. Per prolungare il ciclo vitale dell'aneto si possono recidere le inflorescenze, per ritardare così la produzione dei semi e il termine del ciclo vitale.
Anche se utilizzato da tempo immemore in altre cucine, come quella indiana ad esempio, la cultura dell'aneto in cucina in Italia è arrivata recentemente. Caratterizzate da un aroma molto intenso e pungente e dal sapore aspro e piccante le foglie di aneto tutt'ora trovano difficilmente spazio nelle ricette nostrane. Tuttavia questa tendenza si sta piano piano invertendo visto il dilagare dei sapori tipici di altre cucine e il piacere dell'innovazione in ambito culinario che si registra nel nostro paese. Ben si sposa l'aneto con pietanze a base di verdure e di pesce, per regalare quel gusto diverso, esotico. Viene usato anche su pietanze dal sapore dolciastro, come il salmone affumicato ad esempio, per stupire con il contrasto tra il dolce della pietanza principale e il piccante della pianta aromatica. E se le foglie e i fusti freschi trovano impiego in cucina , sono i semi a farla da padroni nella preparazione di tè e tisane dagli indiscussi effetti benefici per l'apparato digerente.
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