Piperna

Quanto annaffiare

La Piperna è un’erba aromatica perenne conosciuta anche con il nome di Pepolino o Timo selvatico. La sua denominazione scientifica è Thymus Serpyllum, che in greco significa forza, perché sembra che odorando questa pianta se ne tragga una grande energia grazie alle sue proprietà balsamiche. La Piperna è un’erba strisciante che cresce ovunque spontaneamente in tutta Europa e viene coltivata nei vasi o nell’orto a scopo culinario, specialmente nel Sud Italia. Ad Ischia un famoso piatto tipico a base di Piperna è il coniglio all’ischitana e la pianta viene usata anche per fare un ottimo liquore, la cui ricetta rimane tradizionalmente segreta. Quest’erba aromatica va annaffiata regolarmente durante i mesi caldi e i periodi di siccità, mentre dall’autunno all’inverno le irrigazioni devono essere più diradate e scarse. Generalmente si coltiva all’aperto perché resiste bene tutto l’anno anche nei mesi più freddi e vegeta bene all’ombra o in zone poco soleggiate. Come tutte le erbe spontanee ama le nebulizzazioni, che permettono di mantenere il giusto grado di umidità in tutte le aree della pianta, che in vaso non deve mai avere ristagni d’acqua. L'acqua va aumentata se il terreno è arido.
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Come coltivare

Piperna pianta fiorita Il Pepolino gradisce un terreno molto drenato e con poco calcare, sebbene non sia particolarmente esigente e si sviluppi spontaneamente un po’ dappertutto. Per farla prosperare bene tutto l’anno, occorre un substrato asciutto che lasci scorrere via l’acqua senza mai rimanere inzuppato, altrimenti le radici marciranno. La Piperna fiorisce da aprile a luglio e in questo periodo si devono incrementare le innaffiature aggiungendo un po’ di concime. I fiori sono bianchi o rosati e contengono dei piccoli semi che si possono raccogliere per propagarla. Questa pianta filiforme strisciante arriva raggiungere 70 cm di altezza con dei fusti sottili ricoperti di foglioline profumate e dal sapore caratteristico e leggermente piccante. Viene coltivata sia per cucinare che a scopo terapeutico. La Piperna è chiamata volgarmente timo selvatico e in primavera se ne può trovare una grande quantità in campagna ed è usanza comune andarla a raccogliere. Per farla prosperare bene non occorrono particolari accorgimenti, solitamente viene piantata in alcune aree del giardino anche a scopo ornamentale ed è sufficiente annaffiarla quel tanto che basta, somministrando un po’ di concime in primavera ed estate.

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Quanto e come concimare

Varietà piperna Questa pianta selvatica non avrebbe bisogno di concime perché ha poche esigenze e prospera in qualunque terreno non troppo calcareo. Chi la coltiva in maniera intensiva usa del concime granulare a lento rilascio all’inizio della primavera, somministrandolo ogni due mesi da marzo ad ottobre, oppure un fertilizzante liquido, diluito nell’acqua delle innaffiature ogni 15 giorni. Usandolo non ci sarà bisogno di estrarre i semi per moltiplicarle la pianta, perché si propagherà da sola estendendosi rapidamente in tutto il terreno circostante. Se il Pepolino si trova in un vaso un po’ di concime è necessario, ma senza esagerare ed esclusivamente durante i mesi caldi. Quando la pianta cresce bisogna cambiare il vaso e mantenere il terriccio con gli elementi nutritivi necessari, cambiandolo completamente ad ogni rinvaso. Ogni anno sarebbe opportuno mettere della terra nuova per almeno 5 cm di profondità. Per la coltivazione in giardino quest’operazione non è necessaria, perché le radici traggono nutrimento dalle profondità della terra tutto l'anno. Il concime per piante verdi si trova in tutti i negozi di Agraria, nelle serre e dai rivenditori ben forniti di articoli per piante fiori e accessori.


Piperna: Malattie e cure

Pianta aromatica foglie Le malattie che affliggono la Piperna sono quelle che attaccano le piante da orto e, in caso di infestazione, bisogna intervenire con i prodotti opportuni. Le malattie fungine e i parassiti che colpiscono gli ortaggi vanno sconfitti in tempo ed è opportuno intervenire con trattamenti preventivi, somministrando regolarmente dei prodotti adeguati poco tossici e non dannosi per la salute dell’uomo. Non bisogna dimenticare che queste piante verranno mangiate, quindi gli antiparassitari non devono avere nessun elemento velenoso per la salute della pianta e quella umana. Gli anticrittogamici sono a base di rame, come la Bordolese, una miscela di sodio e rame che è efficace contro la maggior parte dei parassiti; a volte si usa silicato di sodio, ossicloruro di zolfo e rame, in grado di debellare parassiti come lumache, grillo talpa, cavolaie, bruchi, pidocchi e afidi. Questi antiparassitari sono efficaci anche contro i funghi e non hanno nessun effetto collaterale per la salute umana. In commercio esistono anche antiparassitari biologici che però sono meno efficaci contro alcuni tipi di insetti. È possibile prepararsi da soli antiparassitari a base di propoli, aglio, equiseto e ortica.



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