La Cynara era già conosciuta sia dai greci che dai romani, che erano soliti attribuirle singolari proprietà afrodisiache. A dimostrarlo, il mito di Cynara, la bella ninfa dagli occhi verdi e viola,trasformata in carciofo dal dio Zeus poiché non corrispondeva il suo amore. Il processo di selezione del carciofo a partire dal cardo, parrebbe essere avvenuto in Sicilia nei primi secoli dopo Cristo, tuttavia è solo nel tardo Medioevo che questa pianta si diffonde in tutta Italia, adattandosi anche a climi più miti di quelli della terra natia. In Toscana fa la sua comparsa intorno alla metà del quindicesimo secolo, ed è proprio ad una famosa nobildonna fiorentina, Caterina de’ Medici, che, tradizionalmente, si deve l’esportazione del carciofo in Francia, in seguito al matrimonio con Enrico II di Valois. Si deve invece agli olandesi l’arrivo dei carciofi in Inghilterra, che da qui finirono per conquistare anche i palati del resto d’Europa. Furono infine i colonizzatori spagnoli, inglesi e francesi ad arricchire il Nuovo Mondo con questa pianta, intorno al diciottesimo secolo.
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Il carciofo predilige un clima temperato, con inverni non particolarmente rigidi. Le temperature sotto allo zero rischiano di compromettere il suo ciclo vitale, mentre quelle troppo calde lo inducono nella fase di riposo vegetativo. Una soluzione per l'inverno può essere quella di riparare attentamente la carciofaia. Il periodo più adatto alla coltivazione del carciofo è quello primaverile. Solitamente, ai semi, si preferisce l'utilizzo dei polloni, che abbiano già prodotto almeno quattro o cinque foglie. Vanno piantati in buche profonde una decina di centimetri (interrandole maggiormente rischiano di marcire), avendo cura di scavare le buche almeno a distanza di un metro l'una dall'altra. Il terreno dev'essere fresco e di medio impasto, non eccessivamente argilloso, ma arricchito con poca sabbia affinché il drenaggio sia più facilitato. La raccolta avviene solitamente nei mesi di gennaio e febbraio. Per migliorare la qualità del nostro raccolto, è opportuno sostituire ogni quattro anni le piante vecchie con nuovi carducci.
Il carciofo è notoriamente un alimento prezioso: poco calorico, molto saporito, ottima fonte di fibre, ferro, calcio, potassio, magnesio e fosforo. Quello che forse non tutti sanno è che, oltre ad essere largamente apprezzato nella cucina nostrana, viene sfruttato moltissimo nella branca della medicina naturale, per via delle sue virtù terapeutiche e preventive. Il fatto che sia composto principalmente da acqua e che contenga molte fibre, lo rende un perfetto regolatore naturale dell’appetito e gli dona un effetto diuretico e depurativo. La pianta del carciofo è un alleato in più per combattere il colesterolo alto, l’ipertesione, la ritenzione idrica, nonché il diabete incipiente. Gran parte degli effetti benefici del carciofo sono direttamente collegabili ad un polifenolo, la cinarina. La cinarina pare infatti aumentare la secrezione di colesterolo nella bile, con vantaggi importanti per la salute del fegato. In cosmetica, il carciofo viene usato sul cuoio capelluto per stimolarne la circolazione, e sull'epidermide per purificare la pelle molto grassa, risultando particolarmente efficace anche in caso di pelle acneica.
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