Coltivare bonsai

Come coltivare i bonsai, consigli utili

Chi si avvicina al mondo dei bonsai, di solito, lo fa acquistando una piccola piantina già bonsaizzata e ben fogliata. I bonsai che trovate in commercio, quelli più economici, sono quasi tutti di provenienza cinese. Tutto sommato sono un buon inizio, in fondo con pochi euro si può avere un piccolo bonsai da tenere in casa o sul terrazzo. Ma come si coltiva, o meglio si "educa" un bonsai? Per quanto riguarda le piantine già "pronte" basta tenerle umidificate tramite uno spruzzatore, in modo da evitare noiosi ristagni d'acqua, rinvasarle dopo qualche anno e controllare che non vengano attaccate da parassiti. Per il resto è come possedere una pianta come tutte le altre, solo di dimensioni ridotte. Altro discorso, invece, è "coltivare" un bonsai partendo da una piantina autoctona non boinsaizzata.
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Come coltivare un bonsai da una piantina autoctona

Radici tagliate di un bonsai Come detto partire da una piantina autoctona è differente che avere tra le mani un bonsai già pronto. per prima cosa dovete trovate una piccola piantina, di solito sono reperibili alla base di grandi alberi. Assicuratevi che sia completa di radici, e non sia uno stolone delle radici, nel qual caso il procedimento a molto più complesso. Con una paletta fate quattro incisioni nel terreno, ad una decina di centimetri circa, dalla base del fusto e con delicatezza estirpatela dalla terra. Eliminate per bene, aiutandovi con una spazzola morbida tutti i grumi terrosi che sono presenti nell'impianto radicale periferico, per capirci sono quelle radici piccolissime, che a volte sembrano una capigliatura. Ora con una piccola forbice diradate tale impianto radicale, ne deve rimanere una metà. Se è presente una radice principale molto lunga, è bene accorciarla, oppure arrotolatela e tenetela ferma con un filo di rame. La piantina è pronta per essere invasata.

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Come invasare il bonsai

Taglio delle foglie del bonsai Coltivare un bonsai significa anche saperlo ben invasare. Una volta scelto il "BON" adatto (Bon dal giapponese significa "ciotola"), mettete una retina con le maglie di circa mezzo centimetro, sul fondo. Spargete un sottile strato di terriccio sopra la retina e quindi posizionate la piantina. Con altro terriccio riempite il vaso fino a che il terreno non risulti compatto, ma non in maniera eccessiva, altrimenti creereste una sorta di tappo che impedirebbe alle radici di respirare e di assorbire l'acqua necessaria. Una volta invasato bisogna aspettare che la pianta vada in uno stato di riposo vegetativo. Le foglie cadranno e a suo tempo ne rimetterà di nuove, ancora grandi però. A quel punto si passa alla seconda fase di bonsaizzazione, il taglio delle foglioline. Con una forbice ben affilata si recidono "tutte" le foglie presenti sulla piantina. Queste cominceranno ad ingiallire ai bordi ed infine a cadere, ma nel frattempo la pianta le avrà sostituite con un numero doppio ma di dimensioni più piccole.


Coltivare bonsai: Come coltivare un bonsai dal seme

Mandarino bonsai con i fruttiPartire dal seme per poi ottenere un bonsai è davvero una bella esperienza. Abbastanza facile è ottenere una vigorosa piantina dal seme di un agrume, per esempio un bel mandarino. Coltivare un bonsai partendo dal seme necessita, ovviamente, di tempi lunghi, ma nel caso del mandarino già un anno dopo la germinazione avrete una piantina di circa 7 o 8 cm di altezza. Seminate più semi già nel vaso da bonsai, andrete poi a tenere solo la pianta più bella. Una volta che saranno presenti le foglie, di solito, in piante così piccole sono di circa 2 cm di lunghezza, dovrete tagliale a metà, in breve tempo cadranno e ne rispunteranno in numero doppio ma più piccole. Dopo un anno la pianta va cimata, ovvero tagliata all'altezza a cui desiderate arrivi il bonsai. Continuando a tenere cimata la pianta, il fusto pian piano si irrobustisce. Dopo due anni il fusto del vostro mandarino bonsai avrà raggiunto i 4 o 5 mm di diametro, sviluppando, nel frattempo anche i rami laterali.


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