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Gli uomini di migliaia di anni fa avevano solo la natura in cui cercare soluzioni per i loro malanni piccoli e grandi, quindi è scontato che abbiano sfruttato questa risorsa. Noi uomini del terzo millennio non abbiamo solo la natura a cui rivolgerci per lo scopo suddetto, anzi siamo circondati da discipline tecnico-scientifiche che posseggono mezzi immaginifici per ricercare tante cose … eppure ci serviamo sempre della natura! Questa attenzione e predilezione verso i mezzi naturali di cura viene chiamata “fitoterapia”, una parola di origine greca (fito = piante, terapia = cura) che fa capire chiaramente che ci si prova a curare con l’utilizzo delle piante. Come già accennato più su, questa pratica è tuttora molto in voga, ed il motivo non è lineare da spiegare, infatti si può sia ipotizzare che si tratta di una moda basata sul concetto di “naturale = sano” (equazione non sempre vera e verificata) e sia ci si può appellare al legame intrinseco ed indistruttibile tra essere umano e natura: questo legame in epoche recenti è messo a dura prova dal fatto che il centro di gravità della nostra esistenza si stia spostando sempre più verso la città, ma in realtà ci rendiamo conto che dentro di noi nulla si è spento quando ci troviamo in un giardino o anche solo al cospetto di un fiore: ci sentiamo sereni e respiriamo liberi.
La fitoterapia si avvale delle proprietà di un numero elevatissimo di piante, perché molte di esse contengono sostanze nutritive molto utili e rare da trovare in altri generi alimentari dell’essere umano, per cui risultano preziose. Ebbene, tra queste tante piante in questo articolo ci riferiamo in modo particolare alla fragola: essa è una pianta appartenente al genere Rosaceae (e questa è una informazione che molte persone ignorano), che ha un portamento arbustivo ed erbaceo, presenta delle foglie dal margine seghettato e dalle dimensioni generalmente piccole e che porta nel periodo tra aprile e giugno (dipende molto dalla zona geografica in cui cresce ed espressamente dal clima che incontra) un frutto chiamato generalmente “fragola” come la pianta stessa che è utilizzato ed apprezzato molto per il suo sapore dolce ma anche molto particolare (perciò è una pietanza del tipo “piace/nonpiace”). Ovviamente il frutto della fragola è consigliato da mangiare perché, come tutti i frutti commestibili, contiene tante ottime sostanze nutritive, ma la fitoterapia ha scoperto molto altro.
Ma perché la fragola è tanto apprezzata nella fitoterapia? Partiamo col dire che le parti della pianta che vengono utilizzate in questa pratica sono le foglie ed il rizoma, dove per questo ultimo si intende la parte appena interrata del fusto della pianta, diciamo una via di mezzo tra radice e fusto tanto da avere anche un aspetto intermedio, mentre la funzione è quella di riserva di sostanze nutritive. E’ evidente come quindi da esso si possano ricavare le migliori sostanze della pianta di fragola: mucillagini, flavonoidi, alcoli triterpenici, leucoantociani, tannini, e tanti altri di minore prestigio ma comunque utilissimi. L’azione della fragola dal punto di vista fitoterapica è di due tipi, ovvero una depurativa ed una drenante. Entrambe queste azioni sono ricercatissime oggigiorno, perché la prima, come già fa intendere la parola, è in grado di liberare il nostro corpo dalle tossine, mentre la seconda permette soprattutto un miglior aspetto estetico, perché il drenaggio è importante per la pelle e la riduzione dei grassi. In effetti, la fragola è tra le piante più indicate per la cura dei disturbi per la pelle, uno su tutti l’acne: su di esso la fragola agisce riducendo la produzione del sebo, quella sostanza naturale che però rende grassa la pelle e quindi agisce come peggioratore delle condizioni acneiche.
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