Piantaggine

Informazioni generali sulla piantaggine

Appartenente alla famiglia delle Plantaginaceae, la piantaggine è una pianta erbacea che cresce spontaneamente in tutto il continente europeo, dove è stata introdotta in tempi antichi dall'Asia e dall'Africa. In Italia è possibile incontrarla e raccoglierla un po' ovunque, dal momento che la sua germinazione è spontanea e tende ad occupare tanto la collina quanto le pendici montane. La piantaggine in commercio è venduta in semi da piantare o da utilizzare per la preparazione di infusi, anche se l'uso principale che se ne fa presuppone che la pianta sia ancora fresca. In erboristeria è possibile acquistarla sotto forma di creme lenitive, estratti, pillole e persino sciroppo, a seconda dello scopo con cui viene assunta. In fine, è possibile anche trovare in vendita le sue foglie utilizzate spesso per preparare delle deliziose insalate, usando la piantaggine al posto del radicchio.
Esemplare selvatico di piantaggine

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Tecnica colturale e cura della piantaggine

Particolare del fiore di piantaggine Nonostante la germinazione della piantaggine sia spontanea, è possibile coltivare questa pianta erbacea direttamente in casa, in modo tale da possedere sempre una scorta di questa rinomata pianta officinale, che si offre inoltre come ulteriore elemento ornamentale all'arredamento di casa vostra. La piantaggine è coltivabile con estrema facilità, per la sua estrema resistenza anche ai climi più avversi. Per una crescita adeguata necessita di molta luce, per cui è importante che questa venga esposta direttamente ai raggi solari. La richiesta idrica della piantaggine può essere soddisfatta dalle naturali precipitazioni atmosferiche, qualora venga coltivata all'aperto; in caso contrario, è sufficiente che, tra una irrigazione e la successiva, si abbia cura di far asciugare completamente il terreno, che deve essere molto sabbioso, ma poco argilloso.

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    Utilizzi ed effetti benefici della piantaggine

    Esemplare di piantaggine major Nonostante l'uso di questa pianta a scopo terapeutico sia intrecciato a doppio filo con quello della fitoterapia e nonostante non mostri tossicità per l'uomo (fatta eccezione per assunzioni davvero spropositate), si consiglia comunque di consultare il proprio medico, soprattutto per i soggetti cardiopatici. In ogni caso, un uso più che innocuo della pianta è quello di lenire la sensazione di prurito causata dalla puntura di insetti, semplicemente strofinandone le foglie o applicandone la pomata sulla cute lesa. Nei casi di raffreddamento e di tosse catarrale è consigliato il suo utilizzo sotto forma di sciroppo, in quanto è in grado di fluidificare le secrezione, aiutandone l'espulsione. Per le sue capacità purificatrici, in passato la piantaggine era utilizzata come diuretico e astringente intestinale, oltre che per eliminare foruncoli o imperfezioni della pelle.


    Piantaggine: Metodi di preparazione dei prodotti a base di piantaggine

    Esemplare di piantaggine psyllium L'ideale per curare le condizioni catarrali e di tosse stizzosa è l'infuso preparato immergendo 3 grammi di foglie in 100 grammi di acqua molto calda; successivamente, si fa riposare l'infuso fino al suo stemperamento: a quel punto può essere assunto tranquillamente. Al contrario, il decotto di piantaggine si prepara portando ad ebollizione 5 grammi di foglie in 100 grammi di acqua; il decotto va assunto alla sera, prima di andare a letto, con lo scopo di purificare l'organismo e di stimolare la diuresi. Una utilissima lozione cutanea può essere preparata facendo infondere 50 grammi di foglie in un litro di acqua, in cui andranno imbevute le garze che successivamente saranno applicate sulla pelle. Alle persone anemiche se ne consiglia la sua consumazione insieme ad insalate di vario genere.



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