Infuso di carciofo

Cura naturale del corpo

Una tendenza salutare ed interessante si sta recentemente insinuando nella nostra società, diciamo da un decennio circa con una crescita che da costante è diventata esponenziale negli ultimi anni, nonostante la crisi sia giunta al suo massimo. Si tratta in breve della “moda” di curare il proprio corpo, di alimentarlo, di vestirlo, tutto con prodotti esclusivamente naturali, lavorati chimicamente e/o industrialmente il meno possibile e quindi molto aderenti ad un concetto di “filiera naturale” che pure sta prendendo molto la nostra società. Diciamo che tra le tante mode che purtroppo assillano la nostra società quotidianamente (esse sono amplificate da internet e dai social network sia nell’esplosione e sia nella implosione, entrambe potenzialmente rapidissime) questa è assolutamente di stampo diverso, perché non è qualcosa di frivolo ma ha alla base un senso positivo. C’è poi chi la interpreta nel modo corretto, perché è convinto ce la vita sta scivolando troppo verso l’artificialità e vuole tornare ad un contatto più diretto con la natura, e chi invece “sposa” la causa del naturale solo perché è una moda della società o perché è tanto in voga nei salotti che frequenta. In generale si tratta di curare naturalmente il proprio corpo in ogni suo aspetto.
painte di carciofi

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Infusi ed erboristeria

carciofo primo piano L’erboristeria è una disciplina abbastanza vasta perché tratta dello sconfinato mondo vegetale e delle sue applicazioni alla vita quotidiana e soprattutto al nostro corpo; essa ha origini antichissime in quanto tutta la medicina anteriore all’epoca dei laboratori, delle provette e dei computer non era altro che una ricerca tra piante, semi, foglie e quant’altro di sostanze buone e con effetti rilevanti sull’organismo. Oggi che la medicina è tutt’altra cosa, l’erboristeria è diventata uno stile di vita, un modo per migliorare il benessere generale dell’organismo attingendo a piene mani dalla natura e dalle sue tante risorse. Uno dei mezzi che la disciplina erboristica (e la sua branca “fitoterapia”, ovvero cura con le piante) ha a disposizione sono gli infusi: l’infuso è una tisana formata con acqua calda ed estratto secco di una pianta, con l’acqua calda che ha sia il compito di diluire il tutto e sia il compito di “estrarre” il tutto dalla pianta, attraverso il potere del calore che attraversando l’estratto porta con sé alcune sue componenti. Ovviamente non c’è solo questo, perché l’erboristeria ha imparato a dotarsi di più soluzioni per abbracciare un pubblico più vasto; del resto, a molte persone potrebbe non piacere bere un infuso dal sapore non molto gradevole o comunque c’è chi non riesce a bere liquidi caldi.

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Infuso di carciofo

L’erboristeria si avvale di un grandissimo numero di piante per poter espiare i propri scopi curativi nei confronti del nostro organismo; ce ne sono di tantissimi tipi, da quelle comuni nelle nostre zone a quelle più esotiche che hanno effetti particolari e specifici. Può capitare anche che una pianta comune ed utilizzata per la culinaria si dimostri ricca di effetti positivi una volta che viene considerata anche per l’erboristeria; e di esempi del genere non ce ne sono nemmeno pochi, ma uno lo analizziamo in questo articolo e si dimostra anche tra i più interessanti: il carciofo. Questo curioso frutto è famosissimo nella nostra cultura culinaria perché è frutto della nostra terra per tradizione e viene sia abbinato ai primi che ai secondi come contorno, oltre che essere mangiato come piatto esclusivo una volta bollito oppure arrostito. Utilizzarlo però come infuso in erboristeria non è affatto comune, ma in realtà è una pianta ricca di proprietà positive ed interessanti da applicare al benessere generale dell’organismo, come ad esempio la stimolazione della funzionalità epatica e la diuresi.


Posologia, modalità

Ma come si fa ad ottenere un infuso di carciofo? Diciamo che l’operazione non è molto semplice, a meno che non si disponga di conoscenze di erboristeria di certo superiori alla media. Procedendo per intuito è semplice capire come l’essiccazione della pianta di carciofo (nello specifico, le foglie dure che vengono anche mangiate ed il “cuore” che avvolgono) sia un passaggio fondamentale per ottenere l’estratto secco; la pratica, o messa in pratica di questa intuizione, non è altrettanto semplice perché essa ha un obiettivo fondamentale, ovvero quello di preservare le qualità positive del carciofo ed evitare che i processi, seppur naturali, di preparazione le inficino. E ciò non è affatto raro, anche perché far disseccare le foglie di carciofo, stante la loro stazza, non è semplice, richiede svariate ore a sole ed aria, senza idratazione e ciò impedisce a proteine ed enzimi positivi di conservarsi correttamente. Con le dovute accortezze professionali l’estratto viene prodotto e pertanto vi consigliamo vivamente di acquistarlo in erboristeria, anche perché ha un costo limitato e la quantità da utilizzare per preparare ogni infuso è così bassa da permettere alla confezione acquistata di durare anche mesi. La tisana sarebbe da assumere durante il giorno, aggiungendo dello zucchero se si vuole addolcire un po’ il sapore amarognolo del carciofo.



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