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Nonostante la società moderna sia completamente diversa da quella di cinquanta anni fa, perché sempre più impegnata a diventare tecnologica e basata sul cemento, dentro di noi restano tutti segni delle nostre origini e del passato che i nostri genitori, nonni ed antenati hanno vissuto. Nei nostri geni c’è tutto scritto, e c’è anche scritto che un tempo non c’erano altri lavori che non la campagna, la quale dava impegno, sostentamento economico e cibo da mangiare. Per tantissimi anni quasi il novantacinque per cento della popolazione italiana ha vissuto di ciò che abbiamo appena descritto, quindi è verosimile che dentro ognuno di noi questi segni ci siano eccome. E’ per questo motivo che lavorare la terra, in qualsiasi modo e quindi anche semplicemente prendendoci cura della piantina da fuori sul balcone di casa, ci dà una soddisfazione particolare, oltre che una sensazione di rilassatezza e tranquillità che è difficile trovare con altrettanta semplicità ed immediatezza in altre cose. Ora ciò non vuol dire che bisogna tutti lavorare la terra, ma che l’hobby del giardinaggio ha un suo perché che va oltre le mode, le correnti temporanee pubblicizzate da attori/attrici finti-bioattivi; è una corretta abitudine, che aiuta tra l’altro a mantenere il giardino di casa sempre al massimo delle possibilità.
Per lavorare correttamente la terra del nostro giardino ed allo stesso tempo per evitare di ammazzarci di lavoro trasformando un bellissimo hobby in un peso ulteriore, ci sono gli attrezzi meccanizzati: frutto della ricerca costante e delle tecnologie dei nostri giorni, questi attrezzi sostituiscono i classici attrezzi da giardinaggio tipici dei nostri nonni (vanga, zappa, pala, rastrello, carriola e pochi altri elementi) elevando però la facilità d’uso ed anche la produttività, cioè ottenendo un lavoro di ottima qualità in un tempo decisamente inferiore e con molto meno sforzo fisico. Uno di questi attrezzi è la motofalciatrice: essa è costituita da un motore che muove delle lame rotanti, il cui scopo è falciare l’erba e le piantine superflue per ottenere una rapida pulizia del terreno nelle zone dove non ci sono piante di nostro interesse oppure dove sono sorte spontaneamente e che non desideriamo. Il principio base è quello della falce, una lama ricurva fissata ad un’asta, che veniva brandita in aria e poi parallelamente al suolo per “rasare” le piante ad una certa altezza. La meccanizzazione di quest’attrezzo ha prodotto la motofalciatrice, comoda e rapidissima, perché basta avvicinare le pale in moto all’erba e vedrete subito che sarà asportata di netto.
I modelli presenti sul mercato delle motofalciatrici sono così tanti che occorrerebbe un sito dedicato esclusivamente ad essi; in realtà essi si differenziano per l’alimentazione, a motore elettrico (i più moderni, poco rumorosi ma più costosi ed elaborati tecnologicamente, oltre che con meno autonomia) oppure a scoppio (rumorosi sì, ma anche dalla buona potenza e dai costi accessibili), oppure per la fattura delle lame, più adatte agli arbusti oppure potenti ed in grado di avvicinarsi anche a qualche tronco. Ovviamente, più le caratteristiche aumentano e più si giunge ad un prezzo d’acquisto elevato; poi c’è da considerare che il mercato è ampio, quindi ci sono anche offerte ad un prezzo particolarmente accessibile, ma a meno di miracoli o promozioni imperdibili bisogna sempre ragionare che il prezzo rispecchia spesso anche qualità progettuale e qualità costruttiva, che con oggetti con lame e motore sono sempre importanti, soprattutto sotto il profilo sella sicurezza. Le motofalciatrici a volte trovano applicazioni anche in campi leggermente diversi da quello del giardinaggio; per esempio sono utilizzate nella manutenzione delle strade con eliminazione delle piante spontanee da marciapiedi e muretti, sono utilizzate per avanzare sicuri in terreni abbandonati o luoghi disastrati, sempre però chiaramente in relazione a piante da eliminare.
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