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Dato che per moltissime persone le piante sono ancora più che esseri viventi, ma sono quasi delle personcine che riescono ad aiutare il nostro stato d’animo, la loro cura si rivolge anche a quelle malattie che le colpiscono e le debilitano, proprio come le nostre malattie fanno con noi umani. E proprio come succede a noi, chi ci sta vicino riconosce subito se non stiamo bene, dagli occhi, dal colore della pelle e dai nostri atteggiamenti; per chi cura le piante vale la stessa cosa, al mattino (momento dell’annaffiatura) si vede subito che qualcosa non va e ci si attiva proprio come se un figlio piccolo avesse la febbre. Anche nel caso delle piante le malattie possono essere varie, con molteplici effetti dai più lievi ai più gravi e con molte cause. Ci sono gli atteggiamenti sbagliati, come quando noi non mettiamo la maglia della salute e prendiamo il classico colpo di freddo, così anche avere degli atteggiamenti errati nei confronti delle piante (eccessiva o scarsa esposizione all’aria, abbondanza esagerata delle innaffiature) ne facilitano l’insorgere di malattie. Questa tendenza viene acuita quando la pianta è fuori dal proprio habitat e/o dal proprio clima, ovvero quando abbiamo una pianta tropicale nel nostro clima temperato oppure quando alleviamo piante in appartamento.
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La ticchiolatura è una delle malattie delle piante più diffuse; è riconoscibilissima dal punto di vista visivo perché consiste in alcune macchie brune dal contorno giallo (causato dal decolorimento della foglia nell’intorno della macchia) che compaiono sulla superficie della foglia e che si vanno poi sempre più ad ingrandire fino a coprire tutta la foglia portandola al totale disseccamento. Questa malattia attacca in modo particolare le piante da frutto, e nello specifico si conosce la ticchiolatura del melo, quella del pero, quella del nespolo giapponese; non solo, sue varianti attaccano molto spesso piante da fiore come la rosa, che ne subisce particolarmente gli effetti spogliandosi quasi del tutto delle foglie. La ticchiolatura è provocata da dei funghi che vanno ad attaccare la pianta, in modo particolare da un genere di fungo che nel caso del melo e del pero è diverso da quello che attacca la rosa ed altre piante da fiore. Un aspetto di questa malattia che può sollevarci è che essa, anche nei casi più gravi, non porta alla morte della pianta ma solo ad una sua spoliazione totale, anche con disseccamento dei rami più giovani.
Il processo di avanzamento della ticchiolatura parte, come abbiamo detto in precedenza, dalle foglie; una volta che la malattia ha preso tutta la foglia, risale per il ramo ed attacca i rami più giovani della pianta. Come ultima cosa, nelle piante da frutto, la malattia si vede sorgere e progredire anche sui frutti stessi, proprio perché essi sono la parte più estrema ed importante della pianta. La ticchiolatura non ha vere e proprie cause dirette, però ci sono delle condizioni che aiutano molto lo sviluppo, e sono due in particolare: il ristagno idrico con eccessiva umidità e la poca circolazione di aria. Nel primo caso la soluzione è semplice, cioè bisogna evitare di innaffiare oltre misura la pianta ma anzi rispettare il dosaggio controllando lo stato del terreno; nel secondo caso invece, per favorire la circolazione dell’aria, è buona norma operare una buona potatura con smaltimento dei rami più vecchi e quindi meno produttivi, in modo da liberare energie per la pianta e spazio per l’aria che circola. A queste accortezze si può affiancare una cura preventiva a base di composti di rame per piante (tipo il “verderame”); questo elemento naturale e abbastanza tollerato dall’uomo, ha un buon effetto per allontanare il fungo dalla pianta. Ricordiamo infine che questa malattia si trasmette anche per via aerea da pianta a pianta, ed è bene bruciare foglie, frutti e rami infetti una volta caduti.
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