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A quanto pare, queste orchidee, rispetto alle altre, non sono piante di difficile coltivazione. Tre sono le cose importanti da garantire a queste piante: la prima è caldo ed umidità durante i periodi di crescita; la seconda è freddo e siccità durante i periodi di riposo vegetativo e la terza ed ultima cosa è garantire un’ottima ventilazione in modo tale che la pianta riesca a superare sia il caldo eccessivo che le gelate invernali. Le temperature ideali per queste orchidee si aggirano intorno ai 5°C durante i periodi più freddi ed intorno ai 25°C di giorno e i 15°C di notte durante i periodi più caldi. Le pleione, a fine primavera, gradiscono essere esposte in posizioni luminose ma non amano essere esposte ai raggi diretti del sole (la pianta potrebbe bruciarsi). Luminosità e ventilazione sono una combinazione perfetta per rafforzare la pianta e aiutarla a superare i periodi con temperature elevate. La fioritura delle orchidee pleione avviene durante il periodo primaverile anche se esistono alcune specie che si distinguono, fioriscono durante il periodo autunnale. Per le specie d’eccezione che fioriscono durante l’autunno, il loro ciclo di sviluppo, non subisce alcuna variazione. La differenza è che avranno un periodo di riposo vegetativo più breve rispetto alle altre.
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Il terreno ideale per la coltivazione delle orchidee pleione è un terriccio che garantisca un buon drenaggio ed una buona circolazione d’aria. La soluzione potrebbe essere un composto di due parti di corteccia ed una si sfango oppure due parti di bark fine, una parte di perlite e tre parti di sfango. Per quanto riguarda il rinvaso, l’ideale, sarebbe evitare finché sarà possibile. Questi tipi di orchidee non amano essere disturbate ma, nel caso in cui non si può fare a meno, vanno prelevati i pseudobulbi, puliti dalla terra e conservati in un luogo fresco. Al momento della messa a dimora vanno sistemati vari in uno stesso vaso, sono piante di piccole dimensioni. Per la scelta del vaso si consiglia di acquistare un vaso che non sia troppo grande e profondo rispetto a quello precedente. Si ricorda che prima di porre le piante nel nuovo vaso, esso, va pulito e disinfettato in modo tale da rimuovere i residui presenti sul fondo.
Le annaffiature devono “seguire” il ciclo di sviluppo delle nostre piante. Inizialmente, nel periodo primaverile, vanno annaffiate con moderazione facendo attenzione a non favorire la formazione di marciume all’apparato radicale. Man mano vedremo che le radici crescono e con esse anche le foglie, da quel momento è possibile aumentare le annaffiature. Nel periodo di fine estate, ovvero quando le foglie cominciano ad ingiallire, le annaffiature vanno diminuite fino ad essere sospese nel periodo autunnale/invernale. Se sappiamo che l’acqua della nostra zona è molto calcarea, il consiglio, è quello di annaffiare le piante con dell’acqua piovana o distillata. Per quanto concerne le concimazioni, le orchidee pleione, vanno concimate solo durante i periodi di crescita, ovvero durante il periodo primaverile e quello estivo. Per aiutare la pianta nella fase di ripresa vegetativa si consiglia di somministrare un concime con quantità maggiore di Azoto seguendo la formula 30:10:10 (30 parti di Azoto, 10 di Fosforo e 10 di Potassio). Durante il periodo di fioritura, invece, va somministrato del fertilizzante con una quantità minore di Azoto e una quantità maggiore di Potassio. La formula da seguire è 10:10:20. Il fertilizzante da utilizzare deve esser eun concime liquido da diluire nell’acqua utilizzata per le annaffiature. Prima di somministrare del concime, si ricorda di inumidire il terreno e, dopo 4 – 5 concimazioni, si consiglia di annaffiare il terreno con acqua assoluta in modo tale da evitare la concentrazione di sali minerali.
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