Infuso di malva

Infuso di malva

Quante volte siamo stati colpiti da un fastidioso mal di pancia e ci siamo sentiti dire di prendere un infuso alle erbe? Tante volte, sicuramente. In effetti, alcune piante officinali possono rivelarsi molto utili per combattere fastidi comuni come il mal di pancia. Tra queste spicca senza dubbio la malva, usata per preparare l’infuso omonimo, ma anche dei decotti. La malva è una pianta erbacea a fiore, perenne, originaria delle zone subtropicali e comprendente circa 1000 specie diverse. Appartiene alla famiglia della malvacee ed il suo nome botanico varia in base alla varietà. Si tratta di una pianta spontanea che si ritrova facilmente ai bordi delle strade, nei prati e nelle terre incolte della pianura. Le virtù di questa pianta sono conosciute in dai tempi più antichi, tanto che il suo nome deriva dalla parola latina “mollire”, che significa “ammorbidire”, riferita alle sue proprietà emollienti.
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Caratteristiche

infusomalva_zpsd42d7a6f L’infuso di malva si prepara usando le foglie ed i fiori secchi della pianta lasciati in infusione per circa quindici minuti. I benefici effetti di questa pianta si esplicano a livello delle mucose del cavo orale ed intestinale, ma anche sulla pelle. La malva possiede anche proprietà espettoranti, emollienti, antinfiammatorie e lenitive. La pianta contiene vitamine A, B1, E, mucillagini, tannini, flavonoidi, antociani, acido glucuronico e acido galacturonico ed oli essenziali dalle efficaci proprietà emollienti ed antinfiammatorie. L’azione dell’infuso di malva si esplica dunque in tutte quelle condizioni che possono trarre beneficio dall’azione emolliente ed antinfiammatoria della pianta e quindi in caso di malanni invernali, come tosse, bronchite, catarro, infiammazione dell’esofago, della trachea e della gola, dove la malva riesce a placare i fastidiosi bruciori causati dal processo flogistico. Ma non solo, le mucillagini della malva svolgono un’efficace azione emolliente e protettiva delle pareti intestinali, migliorando condizioni di alterata funzionalità causate da stipsi o da colon irritabile.

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    Uso

    L’infuso di malva si prepara lasciando in infusione foglie e fiori secchi di malva. L’infuso va lasciato riposare per circa quindici minuti, in modo da permettere alla pianta di rilasciare tutti i suoi principi attivi. Ricordiamo che per l’infuso di malva bisogna usare esclusivamente parti essiccate, perché quelle fresche si utilizzano solo per preparare il decotto. La quantità di pianta e di acqua necessaria per l’infuso varia in base agli effetti che si vogliono ottenere. Contro i bruciori di gola servono cento grammi di foglie e fiori di malva, in due litri di acqua, mentre per i problemi intestinali, la stipsi, il colon irritabile, la tosse e il catarro serve una dose pari a un cucchiaio di malva in una tazza d’acqua bollente. Prima di berlo, l’infuso di malva va filtrato.


    Dosaggio

    La modalità di assunzione dell’infuso di malva cambia in base ai fastidi che si vogliono combattere. In caso di mal di gola bisogna bere almeno due tazze al giorno lontano dai pasti. La malva è efficace anche in presenza di lesioni ed infiammazioni del cavo orale, come gengiviti e stomatiti. In tal caso bisogna usare il decotto di malva, ottenuto con cinque grammi foglie e fiori freschi in cento grammi di acqua fredda, da far bollire per qualche minuto. L’infuso si malva è utilissimo anche per combattere la stipsi ed i fastidi ( dolore, gonfiore, alterata funzionalità intestinale) provocati dalla sindrome del colon irritabile. In questi casi, ma anche in presenza di tosse e catarro, è consigliabile bere una tazza di infuso la sera, qualche minuto prima di andare a dormire. L’assunzione dell’infuso è particolarmente gradevole per il palato, perché la soluzione presenta un sapore lievemente dolciastro.


    Altri usi

    L’infuso di malva ha anche un effetto emolliente ed ammorbidente sulla pelle. In tal caso basta aggiungerne qualche goccia all’acqua del bagno. L’effetto antinfiammatorio del preparato si esplica non solo a livello delle mucose del cavo orale, ma anche per quelle esterne. L’infuso di malva, infatti, si può usare anche per fare dei lavaggi sugli occhi in caso di congiuntivite.


    Controindicazioni

    Sulla malva ed il relativo infuso non sono state segnalate controindicazioni ed effetti collaterali. Spesso l’infuso viene consigliato anche alle donne in gravidanza, per combattere la stipsi che può manifestarsi durante il periodo di gestazione. In questo caso, l’assunzione dell’infuso di malva richiede il diretto monitoraggio del medico. Non si conoscono reazioni allergiche a questa pianta e non si dispone di studi su possibili effetti collaterali relativi al suo utilizzo, per cui, nell’assunzione dell’infuso bisogna solo usare la giusta cautela, consultandosi con un medico in caso di gravidanza o di altre patologie non indicate tra quelle che risentono positivamente dell’assunzione del preparato. Da notare che anche nell’assunzione dell’infuso bisogna rispettare dei dosaggi molto precisi. In genere, quando si parla di questi preparati, non bisogna superare le tre tazze al giorno, perché gli eccessi potrebbero provocare effetti indesiderati. Basta pensare all’effetto lassativo dell’infuso di malva, effetto utile in caso di stipsi, ma fastidioso nel caso dovesse essere troppo “eccessivo”. Per preparare l’infuso di malva in tutta tranquillità, è consigliabile acquistare la pianta in erboristeria, dove le parti “attive” vengono lavorate sulla base del loro giusto periodo di maturazione. Le foglie di malva si raccolgono, infatti, a primavera, mentre le foglie a fine estate. Chi dovesse coltivare la malva a scopo ornamentale deve raccogliere le parti vegetali attive nei periodi indicati. I migliori effetti dell’infuso di malva, ma anche di altre piante, si ottengono se le parti attive vengono coltivate in ambienti sani e non inquinati.



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