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La coltivazione del Narciso è molto diffusa in tutta Europa per il semplice modo di “crescere” la pianta. Si adatta sia ad ambienti interni che esterni e può essere coltivata sia in piena terra che in vaso. I bulbi vanno interrati prima del periodo invernale in zone ove il clima è mite, così da poter evitare gelate dannose per la pianta. Il terreno ideale per la crescita di questa pianta è un terriccio leggero e ben pulito, oppure un miscuglio di sabbia, torba e terra. Nonostante il narciso è una pianta resistente al freddo, si consiglia di non farla crescere in ambienti con una temperatura inferiore ai 10°C. E’ utile sapere che la pianta non ama le correnti d’aria e gli sbalzi di temperatura. Per le irrigazioni, occorre mantenere il terreno umido e drenato nel periodo primaverile ed estivo evitando la formazione di ristagni idrici. Il Narciso non necessita di potatura, basta rimuovere le foglie danneggiate e i fiori appassiti. Per aiutare la piantina a crescere è bene utilizzare, sia nel periodo di fioritura che in quello successivo, del fertilizzante povero di azoto ma ricco di potassio e fosforo. La riproduzione del Narciso avviene da sola, ogni anno vengono prodotti dei bulbilli dal quale poi nasceranno i fiori. E’ giusto sapere che, anche se si riproducono autonomamente, le piante hanno bisogno di spazio e quindi è consigliabile distanziare i bulbi tra di loro almeno ogni due/tre anni.
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Un insetto dannoso al Narciso è la “larva della mosca”, questa entra nel bulbo , se ne ciba e porta all’afflosciamento della pianta con scarsa produzione di fiori. Tra le malattie più rischiose che possono colpire il Narciso c’è il ”fungo del terreno”, infetta i bulbi dalla base tramite le radici. Ce ne accorgiamo dal fatto che i bulbi si scoloriscono e assumono un colore simile al marrone, successivamente si contraggono e mummificano. Se piantiamo dei bulbi infetti, la malattia si trasmette anche alla stagione seguente. Non esistono rimedi o cure, l’unica cosa da fare è scartare i bulbi malati. Per prevenire questa malattia, è consigliato estrarre i bulbi sei settimane dopo il periodo di fioritura, non esporli al sole, non romperli maneggiandoli e mantenerli in un luogo fresco. Il peggior nemico del Narciso rimane comunque l’acqua, i suoi bulbi temono l’umidità perché causa di muffe e appunto di malattie fungine. Inoltre, la pianta, può essere attaccata da afidi ed acari.
Nell’antica cultura ebraica, il Narciso, era il simbolo della bellezza e della fertilità femminile. Successivamente diventò il simbolo di rinascita utilizzato durante le celebrazioni cristiane di Pasqua. Per i cinesi invece i fiori di narciso simboleggiavano fortuna e speranza per l’anno nuovo, infatti li utilizzavano per abbellire le loro abitazioni ed inoltre li gradivano come regalo. Assumevano un significato differente se invece venivano tatuati sulla pelle, era un buon augurio per scoprire il talento in sé stessi e avere fortuna in carriera. Regalare un mazzo di Narcisi ad una persona che sta cercando di migliorare professionalmente è il dono più gradito. Esistono tante credenze, miti e leggende su i fiori di Narciso, ma alla fine è questione di superstizione. A questo fiore è legata la leggenda di Narciso, colui che rifiutava ogni proposta vantandosi della sua bellezza e rimanendo così in solitudine. Un giorno qualcuno decise di punirlo facendolo innamorare della sua stessa immagine riflessa nell’acqua, e fu così che il giovane morì per dolore e al posto del suo cadavere trovarono un fiore al quale fu dato il nome di Narciso. Da qui nascono gli aggettivi narciso e narcisista, che indicano persone troppo innamorati di sé stessi. Nel linguaggio dei fiori, il Narciso, simboleggia vanità, autostima e incapacità di amare ma, nonostante ciò, la bellezza e la particolarità dei suoi fiori e dei suoi colori hanno fatto sì da renderlo il fiore più bello per abbellire balconi, terrazze e giardini, soprattutto in combinazione con pergolati in legno.
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