Innestatrice innesto OMEGA GEMMA INCASTRO - DOTAZIONE 3 LAME PINZA MANUALE - BERNI GROUP |
Cos’è che può salvarci dallo stress appena facciamo ritorno da una giornata di lavoro o comunque di impegni in giro per la città? Solitamente a casa ci accoglie il resto della nostra famiglia, ma molto spesso, invece che farci aiutare, scarichiamo su di essi ogni nostro pensiero negativo e ciò finisce per rovinare tanti rapporti anche molto importanti. A parte che dovremmo imparare a gestire queste situazioni, ma ora sempre più spesso le persone ricorrono ad attrezzarsi con un giardino vicino casa: esso può essere considerato come un paradiso, ovvero un luogo pacifico, libero e tutto per noi dove poterci far accogliere dal silenzio, dai profumi e dall’ossigeno puro della natura in modo che tutto ciò rilassi i nostri nervi e ci ricolleghi alla vita vera, che non è il lavoro, si badi bene. Ovviamente tutto ciò implica anche delle operazioni di cura e manutenzione del giardino, che però molto spesso diventano la vera passione di tanti possessori di giardino: si chiama “pollice verde”, ed è un istinto naturale che ci porta ad interessarci della cura del nostro giardino e ad adoperarci per imparare tecniche e metodi per farlo sempre al meglio.
L’innesto è una delle tecniche da giardinaggio tipiche dell’essere umano “affetto” dal pollice verde: questa tecnica è utilissima per la cura di alcuni tipi di malattie, per far proliferare le nostre piante, per renderle produttive in termini di fiori e frutti. A quanto pare è una cosa fondamentale ed importante, ed infatti essa, di origine antichissime, è operata tutt’oggi senza il minimo cambiamento sia a livello amatoriale e sia a livello professionistico, ovvero nelle grandi coltivazioni di uva ed agrumi ad esempio. Per farlo esistono tante tecniche, tutte accomunate dal fatto che si deve prelevare una ramo dalla pianta che vogliamo far riprodurre ed immetterlo, collegarlo con la pianta “base”; un esempio ci aiuterà a capire: abbiamo un arancio che non produce frutti, mentre un altro (nostro o di un nostro conoscente) ne produce in abbondanza; bene, prendiamo un ramo di questo albero produttivo e lo innestiamo nel nostro, e da questo ramo usciranno esattamente i frutti (ma può essere anche i fiori, dipende dal tipo di pianta) come li ammiravamo sull’altro albero. Sembra un po’ un’operazione alla Frankenstein, ma è assolutamente lecita, sicura per le piante e adoperata fin da tempi antichissimi, esattamente in questi modi.
Abbiamo descritto la tecnica dell’innesto ed abbiamo anche fatto un comune esempio per consolidare ciò che abbiamo enunciato; non ci resta quindi che capire quali sono le varie tecniche con cui si pratica un innesto, le differenze tra esse ed i casi in cui si applicano. Diciamo subito che esistono decine e decine di varianti per un innesto, ma le tre tecniche fondamentali sono: innesto a gemma, a spacco ed a cuneo. L’Innesto a gemma prevede di prelevare dalla pianta da riprodurre non un ramo ma una gemma, ovvero un nuovo “nodino” che potrà essere la prima parte di un nuovo ramo o di un fiore a seconda della specie; poi si pratica uno spacco a T nella pianta ospitante e si inserisce la gemma, richiudendo la T e legandola con fasce e prodotti appositi per innesti. Invece l’innesto a spacco e quello a cuneo richiedono le marze, ovvero rami prelevati dalla pianta da riprodurre e sagomati a forma di piccola lama o spada, da inserire in uno spacco nel tronco della pianta ospitante o in un cuneo sempre prodotto nel tronco. Le ultime due tecniche sono più adatte a piante grandi, a veri e propri alberi come quelli da frutto, mentre l’innesto a gemma è più universale ma soprattutto adatto alle piante da fiore. Ciò che si deve precisare è che è vero che occorre un minimo di manualità per compiere questi lavoretti, ma seguendo i nostri consigli e prendendo spunto dalle foto che qui trovate, non sarà difficile ottenere buoni innesti nei primi tentativi.
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