Il danno provocato dalla dorifora della patata è localizzato principalmente sulle foglie ed è causato sia dalle larve sia dagli adulti. Le piante che vengono infestate o subiscono una defogliazione totale che potrebbe portare alla morte della pianta, o in alternativa potrebbero essere prodotti foglie e germogli laterali, ma non consentendo lo sviluppo adeguato del tubero. Essendo insetti molto prolifici, le piante vengono infestate da molti individui, quindi le piante subiscono danni ingenti in pochissimo tempo. Le larve di dorifora iniziano l'attività quando la temperatura raggiunge i 14 gradi, mentre intorno ai 16 gradi inizia la fase di accoppiamento. Per l'identificazione corretta dell'insetto si dovrebbe tenere presente anche il periodo dell'anno in cui esce dallo svernamento ed inizia la sua attività.
Esistono moltissimi tipologie di intervento che consentono di eliminare il problema della dorifora della patata. Per riuscire ad operare in modo biologico si dovrebbe provvedere a rimuovere manualmente le uova, le larve gli individui adulti anche se tale operazione risulta molto difficoltosa dato l'elevato numero di insetti. Si potrebbe invece provvedere alla rotazione colturale, evitando di piantare altre piante appartenenti alle solanacee vicino a quelle dell'anno precedente, privando le larve del necessario nutrimento. Si potrebbero utilizzare fertilizzanti organici adeguatamente maturi oppure impiegare insetti antagonisti come altri coleotteri o coccinelle, oppure sfruttando la predilezione del tacchino di nutrirsi di dorifore. Si potrebbero impiegare anche insetticidi biologici come il bacillus thuringiensis.
In caso l'infestazione risulti particolarmente grave e su vaste estensioni si potrebbe prendere in considerazione di utilizzare un insetticida, ma dopo aver avuto una valutazione tecnica da esperti fitosanitari ed esclusivamente in un periodo in cui non sia presente la fioritura. Esistono pesticidi chimici, che però creano moltissimi danni e sono sconsigliati, oppure sostanze di origine naturale come il piretro e il rotenone, che però, essendo comunque tossici per i pesci, per i rettili, per gli anfibi, ma anche per uccelli e mammiferi, necessitano di particolari attenzioni e di una somministrazione seguendo le normative in vigore. Questo perché essendo sostanze prive di una selezione, possono risultare molto dannose anche per insetti utili all'ambiente. Queste sostanze non devono essere mai usate nella vicinanza di corsi d'acqua.
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