Cocciniglia cotonosa

Antagonisti in giardino

Tutti i possessori di un giardino sono abituati a vivere immersi nel loro “regno”, tra un lavoretto da compiere ed un riposino rilassati all’aria fresca e salutare del proprio giardino; sembra quasi una oasi perfetta, soprattutto se consideriamo anche come il giardino possa regalarci grandi possibilità anche nel tempo libero per il nostro partner oppure nelle feste e riunioni al barbecue con i nostri amici, o anche solo per fare due passaggi col pallone insieme ai bimbi. C’è qualcosa che però mira spesso a rovinare tutto questo, sconvolgendo la vita delle piante o dell’erbetta che con tanto lavoro abbiamo fatto crescere e dissolvendo in un attimo quel bel clima che si era creato. Molto spesso questi nemici appartengono o al mondo degli insetti oppure a quello dei funghi; questi due generi non sono affatto nocivi né molesti, però nel ciclo naturale ci sono dei passaggi che possono, diciamo così, interferire con i nostri obiettivi, quali possono essere un’erbetta verde intensa oppure una bella pianta di arance o limoni. Si tratta di assolute cose naturali, e ci ripetiamo, ma a volte entrano in contrasto con quanto noi desideriamo. Oggi vediamo un esempio molto interessante di insetto nemico dei nostri agrumi (soprattutto), ma incredibilmente reso innocuo.
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Cocciniglia cotonosa

grave infestazioneLa cocciniglia cotonosa è un insetto nativo dell’Australia, le cui caratteristiche fitofaghe si sposano con gli agrumi e poche altre piante legnose diffuse nel mondo nei climi caldi temperati (come il nostro, chiaramente); diciamo che la cocciniglia non era mai uscita dall’Australia, e pertanto non era un pericolo, fino a quando non giunse in America nel 1868 e cominciò a portare devastazione: essa si nutre della linfa degli agrumi e produce una melassa (sostanza dolce appiccicosa) che attira la fumaggine, un fungo molto aggressivo e pericoloso quando trova terreno ideale come quello di melassa su agrumi. Tutto ciò rende la cocciniglia pericolosissima per ogni coltivazione del genere, destinata a morire se non curata. In Europa giunse in Portogallo nel 1986, mentre in Italia fu vista la sua azione per la prima volta nel 1900 a Portici, in provincia di Napoli. La biologia della cocciniglia è molto particolare, perché in questa specie si nota un’assoluta rarità di esemplari maschi, i quali son così rari perché quasi “inutili”, dato che le femmine di Cocciniglia sono praticamente tutte ermafrodite, quindi capaci di riprodursi in autonomia. Non solo, esse depongono un numero enorme di uova (tra quattrocento ed ottocento) ogni tre mesi circa, facendole crescere dentro di sé fino alla schiusa.

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Lotta alla cocciniglia

Con fare quasi enfatico, la cocciniglia cotonosa è definita dagli studiosi del settore come il migliroe esempio di lotta biologica mai ottenuto; essa infatti può esser si combattuta con lotta chimica tramite degli insetticidi, ma per evitare di aggiungere tossicità a frutti tanto diffusi come gli agrumi, si preferisce la lotta biologica, pertanto davvero molto efficace ed anche poco impegnativa. In California, data l’infestazione di Cocciniglia sul finire dell’Ottocento, si penso di vedere cosa accadeva in Australia, dove essa non era per nulla molesta; si trovò che essa aveva un efficientissimo nemico naturale di nome Rodolia (genere dei coleotteri), che fu importato nel 1888 in California (e nel 1901 in Italia a Napoli) ed in anno riuscì a ricondurre alla normalità la situazione, tenendo costante nel tempo i risultati raggiunti. Esso è un voracissimo cacciatore di cocciniglie, riuscendo ad intervenire anche in infestazioni numerose ed eliminandole, semplicemente rilasciandone tre o quattro esemplari di sesso diverso nell’ambiente vicino, al resto penseranno loro. Ecco perché questo è l’esempio più grande di tutti gli interventi di lotta biologica, perché la soluzione è semplice, immediata, poco costosa ed assolutamente senza controindicazioni di altro tipo.


Curiosità ed altre specifiche

Abbiamo detto come la cocciniglia sia un nemico particolare degli agrumi ed è assolutamente vero, perché essi, nei loro frutti, contengono quelle sostanze zuccherine che attirano in modo particolare la cocciniglia per la produzione della sua melassa; però ci sono anche altre piante su cui essa vive “con piacere” e che purtroppo attacca: esse sono il Pittosporum, le ginestre e con minore frequenza la Acacia e la Robinia. Le femmine della Cocciniglia sono dominanti, ma in realtà, per il fatto di essere quasi l’unico sesso ed essendo ermafrodite, vengono definite “pseudofemmine”; inoltre non solo è raro vedere un esemplare maschio (che è piccolo, giallognolo ed esile), ma è ancora più raro assistere ad un rapporto sessuale di riproduzione tra un maschio ed una pseudofemmina, dato che come prima accennato la riproduzione avviene quasi sempre con l’ermafrodita femmina. Studiosi specializzati riferiscono che la struttura e la morfologia della Cocciniglia sono alquanto “primitivi”, ovvero che l’insetto non ha subito una grossa evoluzione, e ciò probabilmente è dovuto al fatto che fino alla fine dell’Ottocento è praticamente sempre rimasto confinato in Australia. Comunque c’è da dire che la Cocciniglia sviluppa il suo enorme sacco ovario solo a maturità sessuale raggiunta, mentre il suo corpo è abbastanza più piccolo.




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