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Utilizzare i gerani per i propri spazi è senz'altro una scelta funzionale al raggiungimento di un'esposizione floreale immediatamente sviluppabile. I gerani possono essere coltivati direttamente nel terreno, qualora la temperatura invernale non arrivi sotto i 3 - 4 gradi. Se l'inverno rischia di abbassarsi a queste temperature, è raccomandabile scegliere una varietà di gerani più resistente, come gli Odorosi. Questo perché la pianta che legnifica il fusto, resiste maggiormente al gelo. Più frequente è invece la coltivazione dei gerani nei vasi, anche per la comodità, appena giunto l'inverno, di spostarli in ambienti riparati (casa, serra, etc.). La tipologia di vaso da prediligere rimane sempre quello in terracotta, capace di non trattenere eccessiva umidità e di evitare nocivi sbalzi di temperatura. Il vaso deve essere preparato con terriccio non compatto, leggermente acido (ph tra 5,5 e 6,5) e con alla base un sistema drenante composto da piccoli sassi e sabbia grossolana. Contrariamente a quanto si pensi, i gerani non necessitano di tanta acqua, la quale dovrà essere commisurata alle specifiche esigenze del contesto (clima, temperatura, grandezza del vaso, età della pianta).
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Il gerano è una pianta rustica, pur essendo di origine africana soventemente si abitua persino ad ambienti montani. Per quanto riguarda la concimazione, non è una specie che richiede grandi attenzioni ma è indispensabile qualche accorgimento di base per ottenere buoni risultati con il minor sforzo. Infatti, la prima importante concimazione è rappresentata dalla preparazione di un ottimo terriccio, ricco di humus. In questo caso, e durante la fioritura, basterà un concime liquido a base di potassio diluito in acqua una volta ogni 10 giorni. Per chi però ha meno tempo o rischia di confondersi con la cadenza delle dosi, si consiglia un concime solido a lenta cessione (solitamente NPK 10-12-18). Per la potatura, ai gerani è più che sufficiente una normale sfoltatura del fogliame secco o malato. Quindi nessuna potatura energica ma semplice pulizia dei rami morti o spezzati. E' consigliabile inoltre eliminare i fiori appassiti man mano che si presentano. Queste operazioni di "rimozione", cioè di pulizia, si effettuano nel periodo seguente all'inverno, dunque in primavera, per evitare che il gelo della stagione fredda blocchi la naturale fase vegetativa che segue al taglio di un ramo.
I gerani sono piante forti e rigogliose. Tuttavia, possono subire gravi danni a causa degli insetti e di specifiche malattie funginee. Per i parassiti, particolare attenzione merita una farfallina marrone chiaro, proveniente dall'Africa australe e nota come Cacyreus mashalli. La minuscola farfalla depone le uova su ogni parte della pianta, prediligendo i sepali e i peduncoli. Da queste nascono dei bruchi che penetrano internamente alla struttura della pianta arrecando gravi danni. Per debellarli si ricorre a insetticidi di contatto, effettuando trattamenti ripetuti costantemente. I gerani possono soffrire anche a causa dei tradizionali parassiti, come la mosca bianca, gli afidi, le lumache e i bruchi. Tra le malattie di natura funginea invece si annoverano i classici marciumi e le muffe, situazioni che però derivano soprattutto da una coltivazione non sufficientemente attenta. Le cause principali di tali insorgenze sono infatti le annaffiature esagerate, ambienti poco areati o eccessivi ristagni d'acqua che indeboliscono la pianta. In questi casi l'arma migliore è la prevenzione perché le malattie funginee sono difficili da combattere e necessitano di specifici trattamenti chimici.
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