La rosa canina è un arbusto perenne caratterizzato dalla presenza di spine e appartenente alla famiglia delle Rosaceae. I fusti della rosa sono legnosi e spesso assumono un portamento pendente o ad arco. Le radici della pianta sono molto grosse e profonde. L’altezza complessiva della rosa canina varia da uno a quattro metri e dipende dalla varietà coltivata. La pianta si sviluppa e cresce anche a duemila metri di altitudine, adattandosi a qualsiasi condizione di temperatura. Le spine del fusto sono rosse, robuste e disposte ad arco nella parte laterale. Le foglie, cadenti, sono formate da cinque piccole foglioline, di forma ovale, e dentellate ai margini, con la parte inferiore ricoperta da una sottile peluria. I fiori possono essere singoli o riuniti in gruppi di due o tre, generalmente più corti delle foglie. I petali, di colore rosa o bianco, sono cinque, e variano dal rosa pallido e intenso, al bianco; i cinque sepali, invece, si piegano e cadono subito dopo la fioritura. Il calice della rosa canina è ricchissimo di stami ( filamenti riproduttivi) di colore giallo. La pianta fiorisce tra maggio e giugno, mentre i frutti, delle bacche rosse commestibili ed usate in erboristeria, maturano in autunno.
Anche la rosa canina, come molte altre specie di piante, conta alcune varietà che hanno caratteristiche lievemente differenti tra loro, anche se sempre classificabili tra le peculiarità di questa particolare specie di rosa. Tra le più note varietà ricordiamo la Rosa Rubiginosa, la Rosa Rubrifolia e la Rosa Sempervirens. La prima ha fusti alti tre metri e completamente ricoperti di spine, mentre le foglie, i fiori ed i frutti presentano la classiche caratteristiche della rosa canina, ovvero colore rosa e bacche rosse. La Rosa Rubrifolia è una varietà che cresce su terreni calcarei e rocciosi e che si presta ad essere coltivata, mentre la Rosa Sempervirens presenta fiori bianchi e foglie che non cadono in inverno.
La coltivazione della rosa canina si presenta abbastanza semplice, proprio perché si tratta di una specie spontanea e rustica che sopporta bene diverse avversità climatiche. Terriccio, rinvaso, esposizione solare, irrigazioni, potature e concimazioni dovranno essere effettuate con regolarità e senza eccedere, in modo da non compromettere la regolare crescita della pianta.
La rosa canina predilige i climi temperati, ma si adatta bene anche a quelli freddi. La temperatura ideale per coltivarla si può benissimo aggirare tra i diciotto ed i venti gradi. La pianta tollera anche un certo grado di aridità. Per quanto riguarda l’esposizione, è consigliabile collocarla per almeno due ore al giorno al sole diretto, la si può spostare anche in arre illuminate o addirittura a mezz’ombra, dove comunque si sviluppa regolarmente.
La rosa canina non ha particolari esigenze di terriccio perché abituata a crescere spontaneamente nelle zone montuose e rocciose, ma anche nei pressi delle colline, dei boschi, di siepi e bordure. La pianta si adatta molto bene a terreni calcarei, anche a quelli aridi, purché la secchezza non sia troppo prolungata nel tempo. Il substrato ideale per la rosa canina deve essere fertile, ben drenato ed arricchito di sostanza organica.
La rosa canina va piantata in autunno, scavando una buca, su cui va aggiunta ghiaia per drenare il substrato. La buca deve essere profonda almeno quaranta centimetri per consentire il corretto fissaggio delle radici, che si estendono in profondità. Dopo aver interraro la pianta si aggiungerà del letame maturo e del terriccio fertile. Quando queste si sviluppano eccessivamente occorre procedere con il rinvaso, usando un contenitore lievemente più largo e profondo del precedente. Lo spostamento della rosa nel nuovo vaso deve avvenire all’inizio dell’inverno.
La rosa canina necessita di regolari ed abbondanti annaffiature durante lo sviluppo dei fiori e durante l’estate. Un notevole apporto idrico deve essere fornito in caso di prolungati periodi di siccità. Nell’effettuare le irrigazioni bisogna fare attenzione a non lasciare ristagni idrici nel terriccio, ristagni che potrebbero causare marciumi e lo sviluppo di malattie fungine. E’ buona norma, specie durante la fioritura e in estate, innaffiare abbondantemente la rosa quando ci si accorge che il terriccio si è completamente asciugato.
Il concime ideale per la sana e regolare crescita della rosa canina è il letame maturo. La pianta, infatti, abituata a crescere in prossimità di zone con elevato materiale organico ( latifoglie, siepi, ecc.) è predisposta per assorbire i macroelementi contenuti nelle concimazioni naturali. Per permettere alle radici della rosa di assorbire la giusta quantità di azoto, fosforo e potassio, bisogna usare esclusivamente stallatico molto maturo. Il fertilizzante va sistemato alla base della pianta e somministrato dopo la potatura e dopo la ripresa vegetativa della pianta, cioè tra la primavera e la stagione estiva.
La rosa canina è una delle piante a fiore che si prestano a vigorosi e decisi interventi di potatura. Questi interventi hanno lo scopo di potenziare la fioritura della pianta per migliorare la sua resa ornamentale. La potatura può servire anche ad eliminare parti secche o inutili. Il periodo ideale di potatura varia in base alla zona in cui la pianta è coltivata. Nelle aree con clima freddo si pota in primavera, mentre in quelle più calde si procede tra l’autunno e l’inizio dell’inverno. Le lame per potare la rosa canina devono essere ben affilate e disinfettate, in modo da praticare tagli netti e decisi. In genere si potano i rami giovani, che si rinforzeranno emettendo nuovi getti, e quelli secchi o danneggiati. Il taglio va praticato in maniera obliqua e sempre lontano dalle gemme.
La rosa canina può essere attaccata da insetti parassiti e da funghi. I principali nemici della rosa canina sono gli afidi, le cocciniglie e le larve di alcuni insetti, tra cui i lepidotteri, gli imenotteri ed i coleotteri. Gli afidi e le cocciniglie attaccano i petali della rosa, indebolendo la pianta e facendola seccare, mentre le larve divorano praticamente qualsiasi struttura vegetale della rosa, ovvero petali, fusto, foglie, gemme e rami. Condizioni di eccessivo calore ed umidità possono anche provocare la peronospora, una delle più temute malattie delle piante. Causata da un fungo, la peronospora è molto invasiva, manifestandosi inizialmente con macchie sui margini fogliari. Gli insetti parassiti possono essere rimossi manualmente, usando del cotone imbevuto di alcool. Solo se l’infezione è troppo estesa si procede con antiparassitari specifici. Le larve di insetti si combattono individuando e rimuovendo le uova depositate lungo il fusto e le foglie della pianta. Le malattie fungine si possono prevenire evitando i ristagni idrici e gli accumuli di umidità. In caso di peronospora conclamata si può procedere con antifungini chimici, se l’infezione è troppo estesa bisogna tagliare e bruciare le parti infette sostituendo anche il terriccio.
La rosa canina vanta numerosi impieghi erboristici e nella cosmesi. Le parti di questa pianta sono, infatti, ricche di vitamina C, bioflavonoidi e caroteni, che si rivelano utili nel dare sollievo a moltissime affezioni, tra cui raffreddori e influenze. Le foglie ed i fiori vengono usati per preparare tisane e decotti con proprietà antinfiammatorie e astringenti, mentre petali ed i frutti vengono usati per produrre rimedi utili a combattere stress e stanchezza. I frutti freschi possono anche essere usati per preparare gustose marmellate. Dalla rosa canina si estraggono anche sostanze impiegate contro l’invecchiamento della pelle e la comparsa delle rughe. Dai petali si rosa canina si ricava anche un ottimo collirio ad effetto decongestionante.
La rosa canina si propaga per seme e per talea. La propagazione per seme è molto laboriosa perché i semi devono essere trattati e conservati ad alte e basse temperature per circa sei mesi. La semina va effettuata in primavera, ma per la sua complessità ed i lunghi tempi di attesa per la lavorazione dei semi, i coltivatori preferiscono praticare la moltiplicazione per talea.
La rosa canina viene utilizzata spessissimo come portainnesto per ottenere varietà di rose più resistenti alle avversità e con fiori più grandi e dalle colorazioni intense. Per ottenere le nuove rose, si possono usare anche portainnesti di rosa multiflora, ma quella canina sembra garantire elevate probabilità di attecchimento e risultati esteticamente gradevoli. Non solo, questa rosa velocizza anche le operazioni di innesto poiché si tratta di una specie molto rustica che non ha particolari esigenze di terreno e di temperatura. L’innesto delle rose è quello a gemma e può essere praticato tra giugno e settembre. In tal caso si parla di innesto a gemma dormiente. L’innesto su rosa canina attecchisce di solito entro un mese, portando alla formazione di una nuova pianta dall’aspetto e dal portamento davvero spettacolare.
Per coltivare la rosa canina e per praticare degli innesti, si devono reperire degli esemplari. Questa rosa però è stata soppiantata dalla varietà multiflora e non è molto facile trovarla. In vivaio si trovano i semi. Se si abita in prossimità di zone montante si può provare a prelevare dei cespugli o delle talee. In ogni caso, quando la si sarà trovata, questa rosa regalerà dei fiori meravigliosi che diffonderanno in giardino anche un gradevole profumo.
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