Eleagnus

Come e quando irrigare la pianta

L'irrigazione dell'Eleagnus deve essere regolata a seconda dell'età dell'esemplare, in quanto le piante più giovani, essendo ancora in via di sviluppo, hanno un fabbisogno idrico maggiore rispetto a quelle adulte. Se la coltivazione avviene in vaso, le annaffiature vanno praticate costantemente, ogniqualvolta il terreno si asciughi del tutto; in giardino, invece, la somministrazione d'acqua deve essere effettuata sulla base delle precipitazioni. Qualora queste ultime siano abbondanti, infatti, è fondamentale ridurre le irrigazioni, così da non incorrere in fastidiosi ristagni idrici, causa di marciumi radicali. Al contrario, nel corso dei periodi di siccità, l'acqua va fornita alla pianta con maggiore frequenza. Nei giardini e nei parchi si suggerisce il metodo per aspersione, grazie al quale è possibile ottenere un grande risparmio di risorse.
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Coltivazione e cura dell'eleagnus

Foglie eleagnus Questa pianta viene coltivata sia in vaso, sia in pieno terreno; la moltiplicazione avviene attraverso la semina o tramite talea semilegnosa. Nel primo caso si raccomanda di procedere nel periodo primaverile, nel secondo in autunno: l'impianto va effettuato in un contenitore riempito con terriccio, torba e sabbia, e non appena si verifica la radicazione la piantina deve essere trapiantata in un recipiente più grande. Trascorsi due anni, può essere spostata in giardino, facendo attenzione a non danneggiare le radici. Qualora si desideri realizzare una siepe, è necessario lasciare tra un esemplare e l'altro uno spazio di circa 80-90 centimetri. Dopo la fioritura si può eseguire la potatura, recidendo con attrezzi disinfettati i rami disseccati e quelli rovinati da fattori climatici o dai parassiti.

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La concimazione della siepe

Bacche eleagnus L'Eleagnus deve essere concimato due volte all'anno, in primavera ed in autunno; a tale scopo si suggerisce di utilizzare un fertilizzante organico, ad esempio lo stallatico maturo, oppure un prodotto ternario a lenta cessione. I macroelementi che non devono mai mancare alla pianta sono il potassio, il fosforo e l'azoto, ma sono importanti anche microelementi come il magnesio, il molibdeno ed il ferro. Il concime va scelto, naturalmente, anche sulla base della composizione chimica del terreno di coltivazione. Bisogna tener presente che il potassio interviene nella sintesi proteica e nella produzione di ATP, il fosforo nella radicazione e nei vari processi del metabolismo, l'azoto nella crescita delle parti vegetative. Una carenza dei macroelementi potrebbe determinare un rallentamento nello sviluppo e, talvolta, la clorosi delle foglie.


Eleagnus: Esposizione, parassiti e malattie

Arbusto eleagno L'ambiente consigliato per l'esposizione è soleggiato, tuttavia la pianta si sviluppa anche nei luoghi semi-ombreggiati; sono tollerati piuttosto facilmente sia il caldo sia il freddo, purché non eccessivi. Possono verificarsi infestazioni di parassiti come gli afidi, verdi o neri, e le cocciniglie: i primi succhiano la linfa dell'esemplare attaccato, le seconde provocano l'ingiallimento ed il disseccamento delle foglie. Sono particolarmente indicati rimedi naturali come il macerato d'ortica contro gli afidi e l'olio bianco minerale contro le cocciniglie. Possono presentarsi, per di più, malattie fungine come i marciumi, contro i quali si raccomandano specifici anticrittogamici a base di zolfo o rame; è indispensabile, inoltre, eliminare immediatamente le parti colpite ed applicare prodotti cicatrizzanti sui tagli.


  • eleagnus L'olivagno o Eleagnus è una pianta arbustiva o arborea sempreverde o caducifoglie, resistente e ampiamente usata da sola
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