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Le piante di fave non possono sopportare il caldo e hanno bisogno di un terreno fresco e umido per crescere. Bisogna dar loro acqua regolarmente, infatti hanno necessità di umidità consistenti, ma occorre non eccedere. Segno della carenza d'acqua è che le foglie appassiscono. Bisogna favorire l'utilizzo di acqua piovana, che risulta più efficiente e migliora il benessere della pianta. Per annaffiare si potrà utilizzare un annaffiatoio o un tubo flessibile. Dalla primavera, occorrerà irrigare con parsimonia, a seconda delle condizioni meteorologiche. Si continuerà ad aspergere d'acqua all'inizio dell'estate: durante la fioritura e la formazione dei baccelli il terreno deve rimanere umido. In caso di siccità o di un'ondata di calore, si darà acqua più volte alla settimana, preferibilmente la sera.
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La fava è una delle piante più sobrie da coltivare. Accetta volentieri l'azoto. La fava appartiene alla famiglia delle Fabaceae, precedentemente definite legumi, che sono in grado di assorbire l'azoto dall'aria e si nutrono grazie a dei batteri, Rhizobium, ospitati nelle radici. L'aggiunta di letame, o di fertilizzante organico ricco di azoto, non è necessaria. Anzi, potrebbe anche essere dannosa, perché i nitrati non assorbiti dalle colture possono essere dilavati e entrare nelle acque sotterranee. Tuttavia, la fava ha bisogno di un suolo profondo, argilloso, calcareo e ricco di potassio. Un terreno troppo povero può influenzare la crescita delle fave. Quando le foglie divengono marroni o arrossiscono, è un segno di carenza di fosforo o di potassio. In suoli poco ricchi, si consiglia di apportare un fertilizzante organico, ricco di sali di potassio e di fosforo, 2 o 3 settimane prima di seminare. Dalla semina alla fioritura, ogni 2 o 3 settimane, si potrà aggiungere un concime ricco in oligoelementi.
Le fave richiedono un'esposizione calda e soleggiata. Anche se facili da coltivare e manutenere, si deve monitorare la loro crescita. Il nemico principale è il simulide. Lo si nota quando attacca gli steli e talvolta i baccelli, formando invasioni di piccole bestie nere che danneggiano il raccolto. Occorre iniziare il trattamento appena compaiono questi ditteri. Eventualmente si rimuoveranno gli steli infestati, se l'invasione è importante e localizzata. Si controllerà anche la possibile comparsa di funghi, come la muffa e la ruggine della fava. La coltivazione delle fave, per prevenire la diffusione delle malattie, deve tessere riportata nello stesso terreno ogni tre anni. Sul campo si potranno coltivare, l'anno precedente della semina delle fave, bulbi come l'aglio, lo scalogno, la cipolla, e l'anno successivo verdure a foglia, quali la lattuga o il cavolo.
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