La pollina dovrebbe subire un processo di essiccamento per riuscire a portare il livello di umidità a circa il 10%. il procedimento avviene mediante riscaldamento rapido con temperature elevate oppure con temperature basse in un processo molto più lento. Il compostaggio della pollina dovrebbe avvenire in impianti che ne evitino l'emissione di odori sgradevoli, quindi con adeguate protezioni stagne verso l'esterno. Solitamente servono fino ad 8 mesi per riuscire a far maturare correttamente il prodotto. Per una maneggevolezza maggiore la pollina viene prodotta in pellet, consentendo in questo modo una distribuzione agevolata sui terreni di coltivazione. L'azoto contenuto nella concime organico pollina è composto per il 50% da sali dell'acido urico e per il 10% sotto forma di sali di ammoniaca.
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La pollina è un fertilizzante che potrebbe, se usato in maniera non ottimale, produrre effetti molto dannosi alle piante. Infatti si potrebbero riscontrare effetti fitotossici se il prodotto venisse impiegato direttamente e massicciamente nei terreni di coltivazione. Un ulteriore problema che si potrebbe riscontrare utilizzando la pollina come concime organico, sarebbe il conseguente aumento di salinità nel terreno immediatamente dopo la somministrazione. Questa, per molte tipologie di piante, è un condizione che potrebbe portare a danni ingenti alle coltivazioni, rovinando interi raccolti. Le caratteristiche proprie della pollina la rendono un buon prodotto fertilizzante, ma con cattive caratteristiche ammendanti, quindi non sarebbe in grado di migliorare le caratteristiche di un terreno non ideale alla coltura.
La pollina è un prodotto che dovrebbe essere somministrato seguendo delle particolari linee guida diverse da altri concimi organici. Infatti andrebbe utilizzata in basse dosi che differiscano di poco da quelle che solitamente si utilizzano come fertilizzazione di fondo per la preparazione dei terreni. Fornendo poca pollina ad un terreno si evita anche che l'acido urico bruci le radici. La pollina dovrebbe essere somministrata a brevissima distanza dalla semina per fornire l'apporto nutritivo nel momento più opportuno. La pollina si mineralizza molto rapidamente, quindi se venisse cosparsa nel terreno prima della semina, i livelli di azoto diminuirebbero, facendo in questo modo perdere di efficacia al concime. La pollina è un fertilizzante non idoneo per terreni argillosi, in quanto il tenore di azoto verrebbe totalmente dilavato.
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