A parte l’incuria e la negligenza, che però un bravo agricoltore non avrà mai, i peggiori nemici della vite sono tutti quei fenomeni che la attaccano, al indeboliscono e le impediscono di produrre buona uva per buon vino; tutto ciò potrebbe essere riassunto sotto il nome di “malattie della vite”. C’è però da precisare che la vite non ha tutte malattie causate da agenti patogeni come virus o altro, bensì viene danneggiata anche da insetti e piccoli animali, oltre che da condizioni di vita (temperatura, umidità eccetera) che ne condizionano lo sviluppo e spesso preparano la strada per le condizioni ideali alle malattie vere e proprie. In generale colui il quale vuole produrre vite da vino deve stare attentissimo a ricreare soprattutto la fase climatica ideale della specie che coltiva (perché ovviamente ogni specie di vite, e non sono poche, ha le proprie preferenze e debolezze da considerare), dato che questa è la base di partenza per una produttiva coltivazione. Ora andremo ad inquadrare con rapida precisione le malattie più diffuse della vite, con cenni alle soluzioni, considerando sia ciò che è provocato da virus che da altri agenti.
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La filossera è una gravissima malattia che colpisce in particolar modo i vitigni di origine europea, o meglio colpisce tutte le viti ma su quelle europee a effetti più gravi ed a tratti devastanti. Il portatore di questa malattia è un afide, un piccolo insetto che attacca le radici della pianta vite ed in men che non si dica la porta alla morte rapidissima per degenerazione totale delle radici. L’unico efficace rimedio è l’innesto di una vite europea su un portainnesto di origine americana, le cui radici resistono alla malattia. Le altiche sono delle malattie delle viti non molto gravi per la produzione, ma che è bene evitare per la salute generale della pianta; sono provocate da una famiglia di insetti chiamata Alticini, i quali “mangiano” le foglie lasciandone solo le nervature, e che subiscono rimedi a base di arsenico. L’arricciamento della vite (detto anche “roncet”) è una malattia causata da gruppi di virus la cui infezione si trasmette alla pianta tramite il terreno o tramite talee; provoca un aspetto cespuglioso della pianta, con aumento dei rami ma loro brevità e densità aumentate, giungendo fino all’essiccamento totale della pianta colpita.
La tignola non è una vera malattia della vite, ma è un insetto che colpisce la pianta e la infetta; il meccanismo si basa sul fatto che questi insetti scelgono una pianta e su di essa vi posano migliaia di uova che in pochi giorni si schiudono e rilasciano delle larve. Queste larve attaccano la pianta perché si cibano dei boccioli dei fiori, quindi danneggiano moltissimo l’aspetto di produzione dell’uva influenzando molto l’aspetto economico. Proprio per questo vengono fortemente combattute con prodotti chimici (clorati, fluorosilicati ed arseniati), i quali però sono molto tossici anche per l’uomo, pertanto dovrebbero essere usati con estrema prudenza (ma spesso sono necessari, perché la tignola resiste molto bene ai suoi numerosi nemici naturali come funghi ed altri insetti). L’oidio e la plasmopara sono due malattie della vite causate da due diversi tipi di funghi, il primo visibile (detto anche “mal bianco”) mentre il secondo è più subdolo ed infatti provoca danni più gravi alla pianta stessa perché quando si può notare la sua presenza (disseccamento acini) per la pianta è già troppo tardi. Si pratica spesso una cura preventiva a base di rame e zolfo ramato, da spruzzare sulle chiome e tra le foglie. Come abbiamo potuto vedere la vite ha tanti nemici, e forse questo è dovuto alla sua importanza sia per la natura (di cui è uno dei frutti più pregiati) e sia per l’uomo; per fortuna noi abbiamo trovato varie soluzioni, ma c’è sempre da raccomandare di compiere scelte oculate nell’uso o abuso delle soluzioni chimiche.
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