Aleurodide

La mosca bianca

Noti col nome di mosche bianche, gli aleurodidi sono insetti di piccole dimensioni di origine tropicale, che però proliferano ormai anche nelle nostre zone e attaccano in particolare le piante che si trovano in ambienti caldi e umidi. Il nome di “mosca bianca” o “moscerini bianchi” è dovuto non solo alle piccole dimensioni di questi insetti alati, ma anche da caratteristico colore biancsastro dato dalla pruina che ricopre le ali, simile ad una farina: da questa caratteristica deriva anche il nome scientifico di questi piccoli insetti, dal momento che “aleyron” in greco significa proprio “farina”. La loro presenza quindi è facilmente individuabile: si noteranno delle macchie bianche nella pagina inferiore delle foglie, che se non contrastate possono diffondersi in gran numero e portare alla morte della pianta, alla quale sottraggono il nutrimento necessario per lo sviluppo. Eliminare questi parassiti è quindi fondamentale per poter difendere il verde del proprio giardino. Alcune piante, in particolare, sono più soggette all'attacco degli aleurodidi: si tratta delle begonie, delle surfinie, delle petunie, dei clicamini, delle stelle di natale e dei gerani. Questi insetti comportano un doppio danno per le piante, in quanto la loro presenza favorisce anche la diffusione di altri batteri e virus che possono danneggiare in modo ancor più grave la pianta.
Aleurodide

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Riproduzione

AleurodideA rendere questi nemici del verde ancora più temibili vi è la loro rapidità di riproduzione, tale per cui, in un ambiente ad essi favorevole, possono dare origine a diverse generazioni nel corso dell'anno, con una colonizzazione molto rapida delle parti aree della pianta. A vantaggio dei coltivatori va invece la loro caratteristica mobile: muovendo la pianta essi si alzeranno in volo, non abbandonandola per sempre ma quantomeno segnalando così la presenza dell'infestazione in corso. Ogni femmina è in grado di deporre solitamente dalle 150 alle 200 uova, che si trovano nella pagina inferiore delle foglie e si riconoscono come caratteristiche macchie chiare. Dalle uova nasceranno le neanidi, che dovranno svilupparsi in quattro diversi stadi prima di potersi considerare individui adulti. Tale percorso evolutivo richiede all'incirca un mese di tempo, pertanto è importante intervenire tempestivamente quando si riscontra la presenza di questi insetti, in modo tale da evitare che raggiungano l'età adulta e diano vita a una nuova generazione, che a sua volta deporrà le uova sulla pianta. La proliferazione è favorita da ambienti caldi e umidi, nei quali è presente una scarsa ventilazione: da qui l'importanza anche di una corretta potatura delle piante, che favorisca il passaggio dell'aria anche tra le fronde interne. Ad essere soggette ad attacchi frequenti sono anche le piante coltivate nelle serre, dove l'ambiente ricreato può essere molto favorevole a questi insetti di origine tropicale.

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Sintomi della pianta

Aleurodide La presenza di questi piccoli insetti bianchi va debellata perchè rappresenta un pericolo per la pianta: innanzitutto, questi parassiti si nutrono della linfa vitale della pianta occupata e dunque le sottraggono prezioso nutrimento per la crescita e lo sviluppo di fiori e frutti. Inoltre, vivendo sulle foglie, gli aleurodidi producono un liquido viscoso e zuccherino chiamato melata: esso è danno per le piante perchè depositandosi sulle foglie impedisce la corretta traspirazione e il filtraggio dei raggi solari, che verranno concentrati provocando ferite e ustioni alle foglie. Come visto, la presenza di aleurodidi può provocare anche l'attacco da parte di altri batteri: responsabile è ancora la melata, che attira funghi permettendo il loro sviluppo. Essi andranno quindi a coprire la foglia, provocando un'inibizione dei processi legati alla fotosintesi clorofilliana. Un altro sintomo che rivela l'infestazione da aleurodidi è l'ingiallimento e la precoce caduta delle foglie, naturalmente accompagnata dalla presenza delle macchie bianche costituite dagli insetti e dalle loro uova depositate.


Aleurodide: Lotta chimica e biologica

AleurodideIgnorare la presenza di questi parassiti, dunque, non è possibile e occorre anzi intervenire il più presto possibile quando viene individuata l'infestazione. Si può optare per la lotta biologica, affidandosi a validi nemici degli aleurodidi, come gli imenotteri parassitoidi o i miridi predatori. Tuttavia, questi insetti sono efficaci soprattutto a basse temperature e quando l'infestazione non è troppo estesa e la presenza di aleurodidi è limitata. In caso contrario sarà invece necessario intervenire con la lotta chimica, pur facendo attenzione a selezionare prodotti compatibili con il tipo di coltivazione da proteggere. E' infatti importante individuare i giusti prodotti chimici che sappiano annientare la presenza di aleurodidi, per evitare un nuovo ciclo riproduttivo, ma che allo stesso tempo siano in grado di non arrecare danni alle piante coltivate. La lotta può rivelarsi difficoltosa perchè le uova, cosparse di uno strato ceroso, sono difficili da eliminare, mentre nel corso del tempo le nuove generazioni possono rivelarsi immuni ai più comuni antiparassitari. Occorre quindi debellare in breve tempo la colonia, con trattamenti specifici eseguiti in periodi ravvicinati per un arco temporale determinato. La lotta biologica ha maggiore efficacia in serra o comunque in ambienti chiusi e protetti.


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