Il ragnetto rosso può essere tenuto lontano dalla pianta in via preventiva grazie all'utilizzo di prodotti specifici, da spargere insieme all'acqua di annaffiatura oppure direttamente nel terreno nel periodo di ripresa vegetativa della pianta. Non va sottovalutata, però, nemmeno l'importanza delle condizioni ambientali e climatiche del luogo nel quale le piante vengono coltivate. Il ragnetto rosso teme la presenza di ambienti molto secchi e con aria stagnante: meglio favorire, quindi, il ricircolo dell'aria anche tra le fronde più interne della pianta e non eccedere con la quantità d'acqua ad ogni annaffiatura. In generale, è meglio prediligere annaffiature frequenti, limitando però la quantità d'acqua, per non favorire la formazione di ristagni idrici, dannosi anche per le radici della pianta. Il ragnetto rosso si diffonde anche in presenza di siccità e carenze idriche: da qui il bisogno di annaffiature non molto abbondanti ma frequenti.
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Se, nonostante tutte le dovute attenzioni, si scopre comunque un'infestazione in corso su qualche pianta, occorrerà intervenire con prodotti specifici. Se l'infestazione è molto diffusa si dovrà ricorrere a prodotti chimici specifici, che potrebbero richiedere più interventi ravvicinati nel tempo. Se, invece, l'infestazione è ancora agli stadi iniziali, arieggiare spesso e nebulizzare le foglie con molta frequenza può essere un buon rimedio, purché non ne risenta la pianta. Le infestazioni allo stadio iniziale possono anche venire trattate con rimedi meno aggressivi, come l'olio minerale, anch'esso da utilizzare nel corso di più trattamenti ravvicinati nel tempo. Il trattamento potrà venire sospeso nel momento in cui anche tutte le ragnatele, segno della presenza dei parassiti, saranno scomparse e non si riformeranno.
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