La potatura della vite che viene eseguita nei mesi invernali, chiamata anche potatura a secco, ha il principale scopo di mantenere la forma che si desidera dare all'impianto viticolo. In questa fase viene inoltre controllato il carico di gemme e scelta la quantità e la disposizione di quelle da lasciare sulla pianta in base alla tipologia di uva che si vuole ottenere. La potatura invernale dovrà avvenire quando la pianta è in riposo vegetativo. Per iniziare questa operazione bisogna attendere la completa caduta delle foglie dai rami, momento in cui tralci, fusto e radici avranno la maggior quantità di sostanze nutritive di riserva per far fronte alla sofferenza causata dal taglio dei tralci. La potatura a secco della vite dovrà avvenire ogni anno, asportando dalla pianta tutti quei tralci inutili ai fini produttivi che rubano sostanze nutritive. In pratica si creano zone produttive specifiche, dove vengono concentrati tutti gli elementi necessari per una produzione di qualità.
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La potatura verde della vite ha il principale scopo di regolare lo sviluppo della chioma, togliere eventuali rami rimasti sulla vite dalla potatura invernale ma considerati inutili ai fini produttivi, ed individuare quali sono i tralci più idonei per la produzione e ricreare intorno a questi tutte le caratteristiche ideali per una perfetta maturazione dei grappoli di uva. Con la spollonatura e la scacchiatura si va ad eliminare germogli nati sul legno vecchio, mentre la parziale defogliazione consente di arieggiare e far giungere la luce naturale anche nei punti più interni della pianta. Infine si procede con la cimatura, volta ad eliminare quei tralci che risultano cresciuti in maniera disordinata rispetto all'intera struttura, al fine di evitare l'errata sovrapposizione di tralci e grappoli.
La potatura della vite può avvenire con diverse tecniche di taglio. In base alla lunghezza del tralcio ed alla quantità di gemme da lasciare, si può avere una potatura lunga oppure corta. La scelta tra le due diverse tipologie di potatura è determinata principalmente dalla localizzazione delle gemme produttive in base alla specie di vitigno. Se le gemme maggiormente fertili sono quelle situate alla base del tralcio si opta per la potatura corta, che prevede al massimo tre elementi per ogni ramo. Se al contrario le gemme che danno origine ai grappoli più succosi si trovano all'apice della pianta è consigliabile eseguire una potatura lunga, lasciandone un numero superiore a quattro per ogni tralcio. Il metodo definito "a cordone permanente" è invece misto, con speroni su cui viene praticata la potatura corta e tralci di rinnovo trattati con potatura lunga.
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