I bulbi di amarillis danno origine a una pianta che fiorisce in estate e che si riproduce tramite bulbilli, da tagliare e interrare. Provvedere alla messa in terra o in vaso in primavera, però, può essere un errore se si spera di vedere già i primi fiori la stagione successiva: i bulbi ci mettono, mediamente, un anno a germogliare, ma il tempo necessario può anche essere superiore. Il tipo di terreno che ospiterà inizialmente i bulbi dovrà essere ricco di sabbia e humus, in modo tale dal rivelare un adeguato apporto nutritivo e facilitare, allo stesso tempo, il travaso o la posa in terreno una volta che i primi germogli avranno fatto la loro comparsa. Il bulbo va posizionato nel terreno ad una profondità di 20 cm e, in caso di presenza di più bulbi, essi devono essere posizionati a distanza di circa 30 cm uno dall'altro, per poter garantire sufficiente spazio allo sviluppo delle radici. La messa a dimora e gli eventuali rinvasi, da effettuare a distanza di tre o quattro anni, vanno effettuati nel periodo primaverile.
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Gli amarillis, come visto, prediligono terreni asciutti e non troppo umidi, pertanto richiedono una potatura regolare ma mai eccessiva, senza ristagni d'acqua. Questo non significa, naturalmente, che la qualità del terreno non è importante: al contrario, il terreno che ospita il bulbo dovrà essere sottoposto a concimazione con prodotti specifici nel periodo primaverile, mentre tale operazione potrà essere sospesa nei mesi freddi, quando anche lo sviluppo della pianta sarà rallentato. L'amarillis non richiede particolari operazioni di potatura: esse possono limitarsi all'asportazione di eventuali foglie secche, per migliorare lo stato di salute della pianta e anche il suo impatto visivo, nel periodo autunnale. Le foglie andranno tagliare a 3 – 5 cm dal bulbo. In seguito al periodo di fioritura, che avviene in successione, si consiglia di eliminare anche i fiori ormai appassiti, nonché il fusto floreale una volta che su di esso non siano più presenti fiori. Gli amarillis hippaestrum non vanno confusi con gli amarillis belladonna, che patiscono molto meno il freddo e possono quindi essere coltivati in giardino: i fiori di questa varietà di amarillis presentano dimensioni più ridotte. Anche in questo caso, nei mesi freddi sarà possibile sospendere la concimazione.
Gli amarillis sono piante resistenti agli attacchi di parassiti e funghi; il principale pericolo dunque è costituito da una eccessiva innaffiatura, che potrebbe causare ristagni e dunque la marcescenza delle radici e del bulbo, in modo irreparabile e letale per la pianta. Tra le malattie fungine, il nemico più comune per l'amarillis è invece lo Stagonospora Curtisii, che si manifesta tramite la presenza di macchie rosse, inizialmente di piccole dimensioni e diffuse solo sul bulbo e sulla parte basale della pianta, e deve essere trattato con un antiparassitario specifico. Una ulteriore forma di sicurezza è data dalla formalina, con la quale è possibile disinfettare il bulbo prima della sua messa in posa nel terreno. In questo modo il bulbo sarà più protetto anche dall'attacco di piccoli insetti. Gli amarillis coltivati all'aperto vanno invece protetti dalle lumache, che potrebbero divorarne le foglie. Contro l'attacco di piccoli ragni è bene proteggere la pianta con insetticidi, in modo tale da neutralizzare anche il ragnetto rosso, acaro che intaccare la pianta facendone ingiallire le foglie. Contro la presenza di acari, in particolare se la pianta si trova in appartamento, è possibile aumentare l'umidità ambientale, dal momento che essi prolificano prevalentemente in ambienti asciutti.
Il termine Amarillis deriva dal greco e significa “lucciare”.
Le popolazioni indigene facevano un particolare uso di questa pianta. Infatti il succo estratto dal bulbo dell’Amarillis era impiegato per avvelenare la punta delle frecce che venivano usate in caso di attacco dei nemici. Oggi, dato il profumo delicato dei fiori della pianta, con i petali vengono prodotte saponette naturali dal profumo dolce e leggero. In aggiunta ai petali dell’Amarillis, per aumentare il profumo gia particolare delle saponette vengono aggiunti oli vegetali come quello di babassu, di noce brasiliana o altri ancora. Queste saponette naturali producono una schiuma morbida e soffice in grado di lasciare una piacevolissima sensazione di freschezza e pulizia sulla pelle. Queste saponette, prodotte come da tradizione, hanno proprietà purificanti molto apprezzate per la pulizia del viso o del corpo.A differenza di molte altre bulbose, gli amarillis hanno dei bulbi che non vanno tolti dal terreno. La radice di queste piante non dissecca del tutto e resta parzialmente verde, per questo motivo è buona cosa lasciare la radice nel terreno in modo tale da farla entrare in riposo vegetativo senza grandi sconvolgimenti. Iniziamo quindi col sospendere le annaffiature quando le temperature si abbassano in autunno e tagliamo le foglie quando disseccano.
Se il nostro amarillis è coltivato in vaso conviene portarlo in un luogo asciutto e riparato ma freddo. Il freddo è necessario affinchè la fioritura successiva sia carica, bella ed esplosiva.
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