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Il Sorbo degli Uccellatori è presente praticamente in tutta Italia, da 500 a 2100-2400 metri sul livello del mare, nei boschi montani di latifoglie e conifere. Sulle Alpi colonizza rodoreti e ontaneti comportandosi come una specie pioniera. E’ una pianta adattabile, mediamente eliofila, tanto che può tollerare l’ombra, senza particolari esigenze di substrato a parte una certa doverosa umidità. Sui terreni acidi e umidi vegeta prevalentemente in nicchie rocciose e strapiombi. Resiste molto bene alle basse temperature.
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La riproduzione del Sorbus aucuparia può avvenire per seme, anche se le piante ottenute in questo modo iniziano a fruttificate molto tardi (anche dopo 15 anni). A ottobre si aprono le bacche e se ne getta via la parte carnosa. I semi vanno conservati in un luogo idoneo dopo essere stati immersi in acqua fredda per 24 ore. La semina avviene in primavera. Diversamente si possono prendere i polloni che nascono a lato della pianta madre oppure fare talee semilegnose da innestare su biancospino o cotogno.
Data la sua enorme adattabilità e bellezza viene impiegato nelle alberature stradali, nei parchi e nei giardini. E’ uno degli alberi preferiti da chi aspira a coltivare un giardino naturale, che attiri la fauna selvatica e mantenga un elevata biodiversità e quindi un alto valore ecologico. Dovendo effettuare una potatura di formazione sugli esemplari giovani, è meglio effettuarla verso la fine dell’inverno.
Come molte altre Rosaceae, Il Sorbo degli uccellatori è sensibile agli attacchi degli afidi, della Tingide del pero (Stephanitis pyri) e di varie specie di ragnetto rosso. Inoltre può essere attaccata dalla cocciniglia Quadraspidiotus perniciosus. Altre malattie tipiche della pianta, peraltro solitamente resistente, sono l’Oidio, la Ticchiolatura e la Ruggine, e il Tumore batterico.
Il legno del Sorbus aucuparia è duro, elastico e compatto, si lavora e lucida con facilità e ha un certo pregio. Viene usato per lavori al tornio, in ebanisteria, per creare mobili, intagli, flauti o slitte, e anche come combustibile. Il suo carbone in passato veniva usato insieme al salnitro e allo zolfo per la produzione della polvere pirica (cioè la polvere da sparo).
Data la bellezza della pianta esistono diverse varietà di Sorbus aucuparia, tra cui ricordiamo:
“Xantocarpa” a frutti giallo arancio.“Fastigiata” con habitus colonnare, alto fino a 4 m, adatto a piccoli giardini dove non si possono piantare alberi che si espandano troppo.“Dirkenii” molto affascinante, con le foglie giovani giallo dorate che diventano verdi successivamente nel corso dell’estate e poi cambiano di nuovo colore in autunno. Per focal point d’effetto.“Asplenifolia” con foglie dentate, simili a felci.“Pendula” a habitus piangente, piuttosto insolito.“Sheerwater Seedling” con chioma che resta compatta senza bisogno di potature, di modeste dimensioni (arriva a 9 m al massimo).
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