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Prima di descrivere nello specifico le tecniche di coltivazione, irrigazione e potatura delle ortensie blu, può essere interessante raccontare qualche curiosità sulla storia e il significato della specie floreale a cui appartengono. Il fiore dell'ortensia è tradizionalmente legato ad una storia d'amore: dall'originaria Asia fu infatti portato nel continente europeo dal naturalista Philibert Commenson e fu da lui battezzato ortensia dal nome della donna che amava (Hortense Lapeaute, sposata con Jérôme La Lande, amico di Commenson). Nonostante questo romantico aneddoto sulle origini delle ortensie, è però sconsigliato regalarle poiché, secondo il linguaggio segreto dei fiori, esse indicherebbero il desiderio di fuggire. In realtà ben pochi conoscono o prendono in considerazione questo significato nascosto, soprattutto se pensiamo che le ortensie sono spesso molto presenti anche nei matrimoni.
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Le ortensie blu vogliono un terreno molto grasso e ricco di sostanze organiche; le innaffiature devono essere abbondanti soprattutto nel periodo estivo, almeno una volta al giorno e meglio se al calar del sole, così che nel corso della notte i fiori possano assorbire l'acqua il meglio possibile. Riguardo alla concimazione, il periodo migliore per effettuarla è la stagione primaverile, ma è meglio ripeterla, una volta al mese, anche in estate. Per la varietà delle ortensie blu va usato concime ricco di potassio e povero di fosforo. Sempre in primavera è opportuno creare una zona di umidità intorno alle radici, con foglie e torba. Un segreto per garantire una costante intensità al blu delle nostre ortensie è di coltivarle in prossimità di acque dolci, che mantengono il ph del terreno più basso.
Il periodo migliore per potare le ortensie blu è il mese di settembre. La potatura va fatta quando la pianta raggiunge un'altezza di almeno 20 centimetri e non deve essere troppo aggressiva, ma limitarsi ai rami più vecchi, mentre per quelli nati nell'anno precedente va tagliata solo la parte più alta per favorire la nascita di nuovi germogli. I rami giovani, da non potare, sono facilmente riconoscibili perché hanno la parte interna di colore verde o bianco. Trascurare la potatura può essere rischioso perché porterebbe la parte inferiore a diventare sempre più legnosa e ad un generale indebolimento dei fiori. Invece rispettare le poche, semplici regole elencate poco fa garantirà alla nostra pianta il giusto apporto di aria e di luce al sopraggiungere della primavera e quindi una fioritura molto più forte e rigogliosa.
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