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L’oleandro viene coltivato in vaso soprattutto nelle zone dal clima molto freddo in inverno, ossia nei luoghi dove gelo e neve potrebbero danneggiarlo. In quei casi sarà facile spostarlo in un luogo più riparato; normalmente questa pianta vive in zone dal clima mite e resiste bene alla siccità, anche prolungata, e questo è uno dei motivi del suo successo come arredo urbano. Poiché è una specie che tende a espandersi abbastanza, conviene sempre scegliere un vaso molto capiente, che andrà riempito con un terriccio povero e ben drenato: il drenaggio è fondamentale perché i ristagni idrici causano muffe e funghi alle radici e non solo. Bisogna annaffiare l’oleandro solo quando il terreno è ben asciutto, le irrigazioni devono essere abbondanti ma non troppo frequenti. In primavera, alla base del nostro oleandro in vaso, dovremo cospargere del concime a lenta cessione che fornirà alla pianta le sostanze nutritive necessarie per avere una buona fioritura.
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Quando si mette a dimora in vaso un oleandro, soprattutto se è un esemplare giovane, conviene tenere la pianta al riparo per un po’ di tempo, soprattutto se il rinvaso è stato effettuato non in primavera, che è invece il periodo ideale per farlo. I trapianti possono causare problemi alla pianta, per questo motivo nel primo periodo va annaffiata spesso ed eventualmente vanno eliminati un po’ di rami, così da stimolare la produzione di nuovi germogli. Di norma, la consueta potatura va eseguita sempre dopo la fioritura, diciamo a settembre, altrimenti si potrebbe compromettere la produzione dei fiori. L’importante è che si tagli sempre sopra i nodi fogliari, affinché il ramo non si secchi ma produca invece nuovi getti verdi. L’oleandro in vaso avrà ovviamente un maggiore bisogno di potature, per contenere la chioma che altrimenti potrebbe espandersi troppo; volendo, gli si può anche dare una forma particolare, oppure ridurla del tutto, perché tanto l’oleandro sopporta anche i tagli drastici.
L’oleandro in vaso va tenuto sempre in una posizione luminosa e arieggiata, così da favorire lo sviluppo delle foglie e dei fiori e da scongiurare la comparsa di infezioni fungine. Prima di porre a dimora un oleandro nel proprio giardino bisogna sapere che tutte le sue parti, foglie, fusti, fiori e radici, contengono una sostanza alcaloide velenosa sia per gli uomini che per gli animali, i quali, però, non sono attratti dalla pianta perché non ha un odore invitante, dunque si può stare tranquilli. Bisogna fare attenzione invece alla potatura, che va sempre eseguita con dei guanti da giardinaggio: il lattice che fuoriesce quando si taglia un ramo, infatti, non viene assorbito dalla pelle ma potrebbe per sbaglio venire a contatto con occhi e bocca e a quel punto si avrebbero dei seri problemi di irritazione o di intossicazione. Al termine della potatura bisogna anche lavare bene gli strumenti che abbiamo utilizzato.
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