Mirto pianta

Introduzione

E’ una pianta tipica dei Paesi mediterranei, molto conosciuta ed apprezzata per le sue proprietà aromatiche. Stiamo parlando del mirto, specie che cresce spontaneamente nella macchia mediterranea. Oggetto di coltivazioni intensive nelle regioni del Sud Italia, questa pianta riveste anche un notevole interesse ornamentale che ne consente la coltivazione anche nei giardini privati. La sua vegetazione rigogliosa, il portamento, la forma ed il colore dei fiori lo rendono particolarmente adatto ai giardini dallo stile rustico e campestre, dove può essere allevato a cespuglio o ad alberello in un’area solitaria dello spazio esterno, o per creare una siepe dall’aspetto naturale ed intensamente colorato.
mirto

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Caratteristiche

fiori mirto Il mirto è una specie rustica arbustiva originaria delle zone mediterranee. Appartenente alla famiglia delle myrtaceae, la pianta ha un fusto abbastanza piccolo che raramente supera i sei di altezza. Le dimensioni standard di una pianta appartenente a questo genere sono comprese tra cinquanta centimetri e 3 metri e mezzo. Questa specie arborea si presenta come un arbusto di proporzioni molto ridotte o come un alberello dalla corteccia che va dal rosso al grigio in base al grado di sviluppo della pianta. Le piante giovani hanno la corteccia rossastra, mentre quelle più vecchie presentano una parte legnosa grigio cenere. Le foglie sono opposte, lunghe, ovali, prive di peluria, lucide e di colore verde scuro nel margine superiore, mentre i fiori sono solitari, con un lungo peduncolo, profumati e di colore bianco o rosa. La forma dei fiori è molto particolare: chiusi sembrano delle pere al contrario, aperti sporgono con un ampio calice a raggiera al cui interno sono collocati dei lunghi filamenti( gli stami) che formano la parte maschile del fiore. In mezzo agli stami sono presenti anche gli ovari inferi, cioè formati da una piccola coppa che contiene le parti femminili del fiore. I frutti sono delle bacche di colore rossastro, a volte bianco, a volte violaceo. La loro notevole persistenza sulla pianta ne accresce la resa estetica ed ornamentale.


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Varietà

mirto3 Il mirto comprende diverse varietà. Alcune molto note, altre meno. Quelle più note sono tre, a cui si aggiungono una serie di ibridi ottenuti per potenziare la produzione delle bacche, da cui si ricava il rinomato liquore di mirto. Nel complesso esistono ben cento distinte varietà di questo genere. Tra queste ricordiamo quelle maggiormente conosciute e coltivate: Myrtus Communis variegata, Myrtus Bullata e Myrtus Luma. Il Myrtus Communis variegata ha un fusto che può raggiungere anche i quattro metri e mezzo di altezza. Viene prevalentemente coltivato a scopo ornamentale e presenta fiori molto profumati e foglie attraversate da sottili sfumature color panna. Il Myrtus Bullata è, invece, originario della Nuova Zelanda, ha un fusto alto tre metri e presenta frutti color rosso scuro. Il Myrtus Luma proviene dal Cile, è forse una tra le varietà più grandi: il fusto può anche superare i cinque metri di altezza. Nelle differenti varietà ha inciso significativamente l’ingegneria genetica. Diversi laboratori botanici hanno sperimentato degli ibridi che consentono una maggiore resa produttiva dei frutti, da cui si ricava il liquore di mirto. La pianta spontanea, infatti, con la normale produzione naturale non è in grado di soddisfare le crescenti esigenze del mercato dei liquori.


Maturazione

mirto4 Il mirto fiorisce prevalentemente tra la primavera e l’estate. I getti fioriti sbocciano tra maggio e luglio, ma in alcuni casi possono svilupparsi anche a fine estate ed all’inizio dell’autunno. Nelle zone con clima mite, questo arbusto può fiorire anche ad ottobre. Questo fenomeno dà vita alla cosiddetta rifiorenza o doppia fioritura. Nelle varietà ibride create a scopo produttivo si interviene proprio per limitare la doppia rifiorenza della pianta, fenomeno che viene considerato negativo per il futuro sviluppo delle bacche. In genere, una fioritura eccessiva della pianta va quasi sempre a scapito della produzione dei frutti. Nel giardinaggio domestico, invece, questa caratteristica è considerata positiva perché le fioriture abbondanti della pianta hanno dei notevoli effetti decorativi. Lo svantaggio di questa eccessiva vigoria è che la pianta tende ad espandersi ed a crescere in maniera disordinata costringendo ad intervenire con degli adeguati interventi di potatura. Le bacche, o i frutti compaiono, invece, da novembre a gennaio e restano per molti mesi sul fusto della pianta, arricchendo con la loro “buccia”colorata non solo la resa estetica delle piante, ma anche dei cespugli e delle siepi dove viene solitamente collocato.


Coltivazione

Il mirto, specie tipicamente mediterranea, per le sue specificità morfologiche e per le sue esigenze vegetative, non è una pianta difficile da coltivare. Abituato a crescere su terreni aridi, secchi e sassosi, questo arbusto si adatta molto bene alle alte temperature ed ai periodi di siccità, mentre non ama i terreni ricchi di calcare. Il suo ciclo di sviluppo si compie regolarmente se viene coltivato su terreni a ph neutro oppure acido. La pianta si presta ad essere coltivata sia a pieno campo che in vaso. Nella coltivazione in vaso bisogna tener presente la vigoria radicale di questo arbusto, per cui è consigliabile usare contenitori spaziosi. Le varietà più grandi, coltivate in vaso, raggiungono, invece, un ‘altezza dimezzata rispetto a quella delle specie spontanee. Nonostante la sua semplicità, il mirto necessita comunque di cure regolari, del giusto apporto di acqua, di un terriccio adatto e ben drenato, di un’adeguata concimazione, di interventi di potatura e di specifiche tecniche di propagazione. Di questo e di molto altro parleremo nei paragrafi successivi.


Substrato

Il mirto può essere coltivato sul qualsiasi tipo di terreno, purché sia ben drenato e in grado di smaltire l’umidità in eccesso. Questa pianta, come già accennato al precedente paragrafo, è in grado di vegetare su terreni aridi, purché non siano ricchi di calcare. Il terriccio per la coltivazione del mirto si può dunque reperire in qualsiasi garden center, vivaio o punto vendita di prodotti per il giardinaggio.


Rinvaso

myrthus Il mirto va rinvasato al termine della stagione invernale e quando le dimensioni delle pianta non si adattano più al vaso utilizzato per la prima messa a dimora. Rinvasando la pianta nel momento in cui riprende a vegetare si limitano gli eventuali arresti vegetativi provocati dal freddo.


Temperatura ed esposizione

Il mirto è una pianta tipica della macchia mediterranea ed il clima ideale al suo sviluppo è pertanto temperato o caldo. Non vanno bene, invece, le temperature rigide, ecco perché la pianta coltivata in vaso va spostata in spazi protetti durante i mesi invernali. Questo genere non è una pianta esigente in fatto di esposizione. Cosi come per il terreno, la pianta può sopportare qualsiasi tipo di esposizione solare, sia quella diretta che quella a mezz’ombra. Questa estrema adattabilità è dovuta alle diverse stagioni di sviluppo delle varie specie: alcune possono vegetare sotto il sole cocente, altre, invece, all’ombra del sottobosco.


Annaffiature

Il mirto rispecchia pienamente le caratteristiche delle piante dei climi aridi ed è in grado di resistere anche a prolungati periodi di siccità. Tuttavia, un’assenza di irrigazioni nel periodo estivo può compromettere gravemente l’equilibrio produttivo della pianta. Le bacche si sviluppano con dimensioni ridotte, ma anche in numero inferiore rispetto alla resa standard. Un buon livello di annaffiature permette a questa pianta aromatica di vegetare e di svilupparsi con regolarità. Nelle colture intensive, le piante vengono irrigate ogni dieci giorni attraverso impianti di microirrigazione. La stessa tecnica, anche se più in piccolo, si può adottare in giardino.


Concime

mirto Il mirto va concimato da maggio a settembre con concimi liquidi da diluire nell’acqua per le irrigazioni. Il concime ideale per il mirto deve avere un elevato titolo di azoto e di potassio. Il primo elemento favorisce il regolare sviluppo vegetativo della pianta, mentre il secondo garantisce il completo apporto di tutti gli elementi nutrizionali indispensabili per questa specie aromatica.


Potatura

Il mirto è una pianta che tende ad avere un portamento cespuglioso e disordinato. Per tale ragione è necessario intervenire eliminando i rami inutili, vecchi o in eccesso. Questa potatura, da effettuare a marzo, ha anche l’effetto di favorire i nuovi getti e di ringiovanire la pianta. Nei sistemi di allevamento intensivo viene anche praticata una potatura di produzione, cioè interventi sui rami giovani, che accrescono notevolmente la resa dei frutti. Da ricordare che questo genere fruttifica sui rami dell’anno, per cui la potatura di produzione non dovrà in alcun modo intervenire su queste parti della pianta, ma solo sull’eliminazione dei getti basali che si sviluppano negli allevamenti coltivati ad alberello.


Propagazione

myrthus Il mirto si può propagare per seme, per talea e per divisione dei polloni. La semina si può praticare sia nel giardinaggio che nei sistemi di coltivazione intensiva. Queste parti della pianta vanno interrate tra dicembre e gennaio. Lo svantaggio di questo metodo di propagazione è che i semi perdono molto presto la loro capacità germinativa dando vita a nuove piantine meno vigorose e meno produttive di quelle precedenti. La riproduzione per talea consiste nel prelevare dei rami a fine estate. Molto seguita e di facile attecchimento è la riproduzione tramite divisione dei polloni basali. Queste strutture vegetali si formano nella parte basale della pianta causandone la crescita disordinata. Il prelievo dei polloni va fatto al termine della stagione primaverile e permette di avere piante del tutto simili a quella originaria.


Malattie

Il mirto è una pianta che viene solitamente colpita da insetti parassiti o da funghi. L’insetto parassita che provoca maggiori danni è l’afide, detto anche pidocchio delle piante. L’afide ha un apparato boccale succhiante che sottrae linfa alla pianta tramite punture fogliari. I funghi possono invece provocare fitopatologie come l’oidio, che si manifesta con la comparsa di una polvere bianca sul margine superiore delle foglie. Le malattie si combattono con adeguate strategie preventive ( corretto apporto di acqua e concime) e con l’uso di specifici anticrittogamici in caso di infestazione avanzata e conclamata.


Mirto pianta: Proprietà

mirto Il mirto è una pianta aromatica che presenta diverse proprietà officinali. Tra i suoi costituenti, oli essenziali, ovvero mirtolo e geraniolo, tannini e resine. Questa varietà, grazie all’apporto dei suoi principi attivi, possiede proprietà balsamiche, astringenti, antinfiammatorie e blandamente antisettiche. Gli estratti vengono usati per alleviare disturbi all’apparato digerente e respiratorio. Dalle bacche, lo ricordiamo, si estrae l’omonimo liquore, mentre le foglie ed i fiori sono utilizzati per preparare una lozione da applicare sulla pelle.


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