Ortaggio tipico dell'Europa e dell'Africa del Nord, si adatta facilmente al clima italiano e mediterraneo in genere. Prima della semina è consigliabile spargere un po' di compost sul terreno, e questo è uno dei pochi accorgimenti da seguire. Tenendo conto delle condizioni climatiche specifiche, si può seminare da inizio aprile fino a metà luglio se le temperature non sono troppo eccessive, preferibilmente con un intervallo di quindici giorni. In questo modo, si raccoglieranno gli ultimi ortaggi in autunno inoltrato. Altro consiglio, per risparmiare lavoro è preferibile seminare direttamente in campo aperto, premurandosi di lasciare circa 10 cm di spazio tra seme e seme e 30 cm tra fila e fila. La coltivazione in semenzaio è possibile, ma in questo caso bisognerà rendere il terreno particolarmente umido e morbido prima di trapiantare i germogli.
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Se in teoria preferisce un ambiente leggermente acido, la barbabietola rossa può essere coltivata sia in terreni leggeri che in quelli pesanti. Proprio per la sua alta adattabilità, è un ortaggio che non ha bisogno di grande concimazione, riesce anzi a crescere ottimamente con quella residua delle coltivazioni precedenti. Come detto, un leggero compostaggio del terreno prima della semina è comunque consigliato, ma non indispensabile. Meglio non utilizzare troppo letame, anche se viene spesso utilizzato: i suoi effetti sul terreno sono buoni, ma potrebbe rovinare il sapore delicato della barbabietola. Per una concimazione integrativa risultano invece ottime la cenere di legna o la consolida maggiore che aggiungono un alto apporto di potassio favorendo così formazione e sviluppo della radice.
La malattia più pericolosa per la barbabietola rossa è la cercosporiosi della bietola, una malattia fogliare che porta a cali di resa fino al 50%. Si manifesta con piccole tacche che appaiono prima sule foglie, poi si allargano diventando più grandi e di forma circolare. Per combatterla, è consigliato un trattamento a base di ossicloruro di rame o l'uso di poltiglia bordolese. Il mal bianco della bietola causa invece una muffa dalla consistenza simile a farina che si diffonde sul fogliame, da contrastare con zolfo micronizzato. Altro pericolo costante per questo ortaggio, sono i parassiti. Tra i più comuni le anguillule, che provocano uno scarso sviluppo di radici e foglie. Per prevenirla, si possono applicare opportune rotazioni e consociazioni con piante tipo la calendula. Altro pericolo la mosca minatrice, che scava gallerie all'interno delle foglie e ne provoca infezioni. Per combatterla, utilizzare estratto di assenzio o decotto di legno quassio. Come altre piante dell'orto, fare attenzione anche al maggiolino, l'altica, il ragnetto rosso.
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