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Il terreno per bonsai di faggio deve garantire un buon drenaggio e non asciugarsi rapidamente. Il più idoneo è quello composto da 1/3 di akadama, 1/3 di pozzolana ed 1/3 di sabbia di fiume. Le concimazioni vanno fatte a cadenza quindicinale, durante il periodo vegetativo (da marzo a ottobre) evitando i mesi più caldi (luglio - agosto) e sospendendole momentaneamente dopo la crescita delle foglie, per evitare che vengano troppo grandi. E' bene utilizzare un fertilizzante specifico per bonsai a lenta scissione. Il bonsai faggio è una pianta che cresce lentamente, e va rinvasato ad anni alterni quando è ancora giovane, poi ogni 3-4 anni. Il periodo migliore per fare questa operazione è la fine dell'estate, quando la pianta ha ancora le foglie verdi, perché le gemme sono in grado di garantire una crescita delle radici prima della stasi vegetativa. Il rinvaso può anche essere effettuato in primavera, quando il faggio si risveglia dal letargo invernale. Durante il rinvaso le radici vanno ridotte della metà, come nelle piante sempreverdi. Radica bene vicino ai tagli delle radici più grandi, ma le ferite vanno medicate con pasta cicatrizzante per evitare marciumi.
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Il Bonsai di faggio è una pianta che in natura vive in montagna, ed ha bisogno di un ambiente umido e fresco. Nella primavera ed in autunno va messo in un luogo soleggiato, per far si che cresca compatto, robusto e con piccole foglie. Nella stagione estiva invece va spostato in una zona fresca ed ombreggiata, possibilmente a nord. Per garantirgli una buona umidità, va usato un sottovaso contenente acqua e ghiaia. In inverno può essere lasciato all'aperto senza particolari problematiche, visto che è una pianta che in natura vive in montagna e resiste molto bene al freddo. Al limite, se la temperatura dovesse scendere sotto lo 0 termico, si potrebbero proteggere le radici dal gelo, avvolgendo il vaso con del tessuto non tessuto o posizionandolo in una scatola di cartone. Va innaffiato, come del resto la maggior parte dei bonsai, quando il terreno risulta asciutto, preferendo l'utilizzo di acqua piovana perché contiene pochi sali minerali. Nella stagione calda, dopo che si sono formate le nuove gemme (fine luglio - inizio agosto), vanno ridotte le irrigazioni del terreno, provvedendo invece a nebulizzare spesso le foglie per inumidire la chioma.
Il periodo migliore per effettuare la potatura di formazione del bonsai di faggio è l'inverno, quando la pianta non ha foglie e la struttura dei rami è visibile. In questa stagione poi il riposo della vegetazione evita danni causati dalla perdita di linfa dai tagli, che andranno medicati con pasta cicatrizzante. Vanno lasciati pochi rami principali ben distribuiti e numerosi rametti secondari. E' bene evitare di tagliare i rami che hanno dimensioni importanti, perché la loro cicatrizzazione crea ingrossamenti antiestetici. Essendo il faggio una specie a foglie alterne, quando si potano i rami è necessario lasciare le gemme che si dirigano nella direzione voluta. La pianta sopporta abbastanza bene anche le potature drastiche ed è in grado di germogliare anche da legni "vecchi". Per avere una bella chioma compatta, in primavera, quando la piantina ha prodotto almeno 6-8 foglioline, vanno tagliati i rametti sotto la seconda foglia. In autunno invece dovranno essere eliminate le gemme che creerebbero rami non necessari ed indesiderati. In primavera inoltre, per dare equilibrio alla pianta, vanno eliminate le gemme più grandi presenti alla sommità dei rami.
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