Ficus retusa

Ficus retusa

Tra le piante del genere Ficus, quella di cui stiamo per parlare è considerata una delle più apprezzate ed interessanti dal punto di vista ornamentale. Ci stiamo riferendo al ficus retusa, arbuato da appartamento coltivato soprattutto dagli amanti dei bonsai. Questo albero, nella varietà normale, può raggiungere e superare i due metri di altezza, mentre nella versione bonsai non supera quasi mai il metro, divenendo l’albero nano più amato dai bonsaisti. Nei prossimi paragrafi conosceremo meglio questa pianta, occupandoci delle sue caratteristiche e delle cure necessarie a mantenerla sempre sana e rigogliosa.
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Caratteristiche

ficusretusaIl ficus retusa è una pianta tropicale appartenente al genere Ficus e alla famiglia delle Moraceae. Originario delle regioni calde e umide dell’Asia, questo ficus presenta una corteccia chiara, liscia, di colore rossastro nelle piante giovani e bianco in quelle più mature. La principale caratteristica del ficur retusa è proprio il colore bianco del tronco, a cui si accompagna un apparato radicale piuttosto robusto con radici aeree che ne accrescono l’effetto ornamentale. Le foglie del ficus retusa sono semplici, ovali, coriacee, di colore verde scuro nella pagina superiore e verde chiaro in quella inferiore. Questa varietà di fucus fiorisce e fruttifica raramente, specie nella specie bonsai, dove le infiorescenze, ma anche i frutti, non rivestono alcun valore ornamentale. L’effetto estetico del ficus retusa è rappresentato proprio dalle lunghe foglie, in grado si restate sull’albero da sei mesi ad un anno, e dalle radici grosse e robuste che si intrecciano tra loro portandosi verso l’alto o scendendo a terra dai rami.

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Coltivazione

Il ficus retusa, come già detto, è una specie tipica dei climi caldi ed umidi. Questa caratteristica lo rende ideale per la coltivazione in appartamento, coltivazione che deve però essere attenta e mirata, sia per quanto riguarda l’esposizione, che per quanto riguarda tutte le altre pratiche colturali, come l’irrigazione, la concimazione, la potatura e altro.


Esposizione e temperatura

Il ficus retusa è la specie del genere che resiste meglio alle avversità. Tuttavia, in inverno, è consigliabile tenerlo in casa, in un ambiente protetto dal freddo e sufficientemente umido. Nelle zone con clima temperato, il ficus retusa può anche essere tenuto sul balcone anche in inverno, a patto di non lasciarlo fuori se le temperature dovessero scendere al di sotto dei 15 gradi. Questa pianta è, inoltre, molto sensibile agli sbalzi termini e alle correnti d’aria, che causano danni alle foglie facendole cadere prematuramente. In questi casi il ficus retusa va esposto lontano da porte e finestre e al riparo da sbalzi termici. La resistenza del ficus retusa alle basse temperature aumenta con l’età della pianta. Le piante giovani non tollerano in alcun modo il freddo, perché la corteccia è in fase di formazione e, dunque, ancora tenera e morbida, mentre quelle adulte, in cui il legno si è indurito, possono resistere a temperature basse, ma sempre non al di sotto di un certo limite. Il Ficus retusa non ama l’esposizione solare diretta, tuttavia, per crescere, ha bisogno di un’esposizione luminosa, mentre in estate, se lo si colloca all’aperto, è preferibile una posizione ombreggiata.


Substrato e rinvaso

Il substrato ideale per la coltivazione del ficus retusa è quello per bonsai, in genere già dosato di terriccio e di parte organica. In alternativa si può preparare un terriccio fai da te mescolando sabbia e torba in parti uguali, a cui si aggiungerà una metà di argilla per consentire il drenaggio dell’acqua. Per le sue modeste dimensioni, il ficus retusa non necessita di frequenti rinvasi. Questi si devono effettuare quando la pianta ha aumentato il volume dell’apparato radicale, quindi nella prima fase di crescita. Per le piante adulte , il rinvaso può anche non essere necessario perché la crescita si sarà stabilizzata definitivamente. Per non sostituire il vaso si possono anche tagliare ( con attrezzi puliti e ben disinfettati) i rami in eccesso. Le operazioni di taglio devono essere effettuate durante l’inverno. Con i suoi ritmi di crescita, il ficus retusa potrà essere rinvasato ogni cinque, sei anni.


Annaffiature e concime

Il ficus retusa necessita di un terreno umido, anche se, come tutte le piante, teme i ristagni idrici, spesso causa di marciumi radicali. Non esiste una frequenza standard per irrigare il ficus. Gli interventi varieranno in base al clima ed al luogo in cui la pianta è coltivata. Per i ficus coltivati sul balcone, le piogge possono bastare a soddisfare le loro esigenze idriche, mentre per quelli coltivati all’interno, ma in luoghi non riscaldati, si può innaffiare due volte al mese. Le piante collocate all’interno di ambienti caldi potrebbero dover essere irrigate anche due o tre volte alla settimana. Per essere sicuri di non sbagliare, basta procedere con le irrigazioni quando il substrato del vaso di presenta asciutto. L’acqua ideale per innaffiare il ficus retusa è quella non calcarea e non clorata. Nella stagione vegetativa ( primavera), una volta al mese e durante le annaffiature, si possono somministrare concimi liquidi a base di azoto.


Potatura, propagazione e malattie

Il ficus retusa è una pianta che non necessita di eccessive potature, perché la corteccia, che secerne lattice, non è in grado di rimarginarsi facilmente. Se si dovesse intervenire con dei tagli, magari per eliminare i rami più grossi, è meglio farlo in inverno, quando la corteccia, in fase di riposo vegetativo, secerne meno sostanze. Il ficus retusa si propaga facilmente per talea, cioè dai rami opportunamente prelevati e messi a dimora. Le nuove piante hanno in genere le stesse caratteristiche di quella originaria. Le avversità che possono colpire il fucus retusa sono i marciumi, i bruchi, le cocciniglie e il ragnetto rosso, anche se questi ultimi due tipi di insetti sono più frequenti nelle altre varietà di ficus.



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