Lavanda

Lavanda

Tra le piante da giardino adatte alla creazione di siepi e bordure, troviamo la lavanda. Si tratta di una pianta comunemente diffusa nell’area mediterranea, specie nelle regioni con clima arido. La si può trovare spontaneamente presso i bordi di strade di campagna, nei paesaggi riarsi della Sicilia o della Calabria. In natura si contano circa quaranta specie di lavanda e alcuni ibridi realizzati dall’industria cosmetica per estrarne gli oli essenziali. La lavanda è nota sia come pianta da giardino che come pianta officinale, molto usata sia in erboristeria che nella cosmesi. Il suo nome deriva, infatti, dal latino “lavandula”, che significa “lavare”. I fiori di lavanda venivano usati nel Medioevo per pulire il corpo. Anche oggi troviamo numerosi prodotti cosmetici a base di estratti di lavanda, tra cui shampoo e persino detersivi per lavare il bucato. Tantissimi ammorbidenti per i capi in lavatrice, contengono proprio estratti di lavanda. Ma questa specie, nella sua semplicità e bellezza, è adatta a decorare i giardini a cui si vuole dare uno stile rustico o campestre.

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Caratteristiche

lavanda2-1 La lavanda appartiene alla famiglia della Lamiaceae. Tipica dei Paesi mediterranei, questa pianta cresce spontaneamente e annovera diverse specie, di cui alcune molto note e usate sia nel giardinaggio che nell’industria cosmetica. La differenza tra una specie e l’altra dipende dalla colorazione e dalla profumazione dei fiori, poiché le caratteristiche botaniche della lavanda sono simili in tutte le varie specie. La pianta è perenne, sempreverde, con uno stelo eretto e lungo al massimo un metro. Le foglie sono di colore verde chiaro, talvolta verde grigio, ricoperte di una lieve peluria, mentre i fiori sono raggruppati in spighe che ne contengono un numero variabile, con colori che vanno dal viola al blu e dall’intensa profumazione. Le specie di lavanda maggiormente conosciute ed apprezzate sono: lavanda angustifolia, lavanda spica od officinalis, lavanda latifolia, lavanda dentata e lavanda stoechas. La lavanda agustifolia ha delle infiorescenze blu raccolte in una spiga che si forma sulla parte apicale dello stelo. La lavanda officinalis ha infiorescenze più grandi, lunghe circa dieci centimetri e colorate di azzurro che vira verso il grigio. La lavanda latifoglia non cresce facilmente allo stato spontaneo; i suoi fiori sono piccoli e di colore blu pallido, con una profumazione simile alla canfora. La lavanda dentata ha infiorescenze colorate di blu viola. Intensamente colorati di viola sono, invece, i fiori della lavanda stoechas. Nel campo del florovivaismo si sono anche realizzati degli ibridi con fiori colorati di rosa e rosso e dalla caratteristica profumazione. Le infiorescenze delle varietà ibride sono molto usate in campo cosmetico per produrre profumi femminili. La lavanda fiorisce tra la primavera e l’estate. Il periodo della fioritura cambia in base alla specie.

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Coltivazione

lavanda3 La lavanda non è una specie che presenta eccessive necessità colturali. Si adatta bene alle alte temperature ed ai climi secchi, per cui una giusta quantità di acqua e di luce saranno sufficienti a farla crescere in maniera sana e regolare. La lavanda non ama i terreni acidi, le specie spontanee crescono, infatti, su terreni calcarei o silicei. Per la coltivazione della pianta in giardino, il suolo può essere corretto con concimi che ne modificano l’eccessiva acidità . Il terreno deve essere ben drenato e senza umidità, che può causare il marciume delle radici. Per la crescita sana dalla lavanda possono funzionare anche i terreni argillosi. Una buona miscela di terriccio per coltivare la pianta può essere composta da sabbia e torba. Per il resto, va bene l’esposizione al sole diretto, che dona alla lavanda un aspetto rustico ed irresistibile. Il terriccio va naturalmente irrigato, ma mai inzuppato, e tra un’innaffiatura e l’altra è meglio aspettare che il suolo si sia interamente asciugato.


Creare siepi e bordure

lavanda4 Come già detto, la lavanda è ideale per comporre delle siepi e delle bordure. Le varietà che maggiormente si adattando a queste composizioni vegetali sono quelle più basse e con uno stelo inferiore al metro di altezza. La specie di lavanda che si adatta a decorare il viale di un giardino è quella angustifolia, con foglie strette, lanceolate ed infiorescenze lunghe non più di sei centimetri. Per creare una siepe di lavanda, magari circondata da una recinzione in legno, si piantano più di cinque o sei esemplari per lato, in modo da creare una massa vegetale. La lavanda può essere abbinata anche ad altre piante aromatiche, come il rosmarino, o alle stesse varietà di lavanda, per creare un ambiente rustico tipico dei giardini di campagna. Nel mondo anglosassone sembra sia molto diffusa l’abitudine di creare siepi e bordure con la lavanda. Nelle zone più fredde vengono però utilizzate delle varierà che resistono anche alle basse temperature, come la lavanda stoechas, la lavanda dentata e la lavanda lanata, con fiori color lilla. Queste varietà resistono fino a temperature di meno cinque gradi. Nelle zone più calde, oltre alla lavanda angustifolia, si possono piantare anche lavanda pinnata, lavanda maroccana, lavanda multifida e l’ibrido lavanda christiana, che ha una fioritura molto prolungata. Queste ultime varietà hanno infiorescenze che vanno dall’azzurro al blu intenso. Se si dispone di uno spazio grande, si possono alternare tra loro le varie specie di lavanda, in modo da creare siepi e bordure multicolore.


Irrigazione

La lavanda no ha eccessive esigenze di innaffiatura. Anzi, la pianta non ama l’umidità eccessiva, tantomeno le inzuppature del terriccio, che possono far marcire le sue radici. La frequenza delle irrigazioni deve essere bilanciata e moderata. Il metodo per distribuire la giusta quantità di acqua alla pianta è di innaffiare solo dopo che il terreno si è completamente asciugato. Lo stesso dicasi tra un ‘irrigazione e l’altra. Quella successiva dovrà essere effettuata dopo la perfetta asciugatura dello stesso. L’acqua ideale per irrigare la lavanda può anche avere una certa quantità di calcare, visto che questa specie non rientra affatto tra le amanti dei terreni acidi. Anzi, la lavanda sembra gradire parecchio i terreni alcalini con presenza di calcare o silicio. Naturalmente il consiglio che ci sentiamo di dover dare è quello di usare saggezza e moderazione anche nella distribuzione dell’acqua, troppo calcare potrebbe creare degli accumuli basali che potrebbero impedire la traspirazione della pianta.


Concimazione

La lavanda non ha bisogno di essere concimata. Il substrato per la coltivazione della pianta, già fertilizzato, garantisce alla pianta tutto il nutrimento di cui ha bisogno. Senza contare che proprio l’alcalinità del terreno mantiene più a lungo le sostanze nutritive all’interno del substrato che viene a contatto con le radici della pianta stessa. Se proprio si vuole concimare questa specie, lo si può fare a primavera, preferibilmente nel mese di aprile, con fertilizzanti bilanciati per piante a fiore ( le dosi e le modalità di somministrazione sono indicate nella confezione di acquisto) o con stallatico maturo.


Potatura

La lavanda si pota al termine della fioritura. Questa pianta fiorisce tra la primavera e l’estate e l’epoca esatta per la comparsa delle spighe fiorali dipenderà sempre dalla specie coltivata. La potatura della lavanda consiste nella cimatura dei germogli apicali e nell’accorciamento dello stelo. Entrambi questi metodi servono a favorire l’emissione di nuovi getti ed a migliorare il portamento e la struttura della pianta. Gli steli fiorali possono essere tagliati in maniera più drastica, cioè possono essere ulteriormente accorciati, in caso di pianta che rischia di seccarsi o fortemente debilitata per condizioni esterne avverse. Gli attrezzi per potare la lavanda ( e non solo) vanno puliti e disinfettati prima e dopo l’uso.


Propagazione

La lavanda si moltiplica per talea. Le talee sono rappresentante da rami senza fiori, nati da un anno. Le talee, lunghe 10, 15 centimetri, si tagliano assieme a una parte legnosa e usando un coltello ben affilato e disinfettato. I rametti vanno poi privati delle foglioline basali e collocati su un contenitore riempito di una polvere che favorisce l’emissione delle radici. Dopo l’immersione nella polvere, le talee vanno piantate in un vaso riempito di sabbia e torba. Su questo terriccio si praticheranno tante buche quante sono le talee da mettere a dimora. Per garantire una corretta propagazione, i vasi vanno coperti con un telo in plastica, che non va messo in caso di temperature eccessive. Il telo va aperto ogni mattina per controllare lo sviluppo delle talee e per rimuovere la condensa dalla plastica. Entro poche settimane le talee dovrebbero iniziare a mettere le radici. In questo caso si toglie la copertura in plastica e si spostano i vasi in luoghi ben illuminati, ma al riparo dal freddo e dalle correnti d’aria. La moltiplicazione della lavanda si effettua a fine estate, mentre le nuove piantine si svilupperanno nella primavera successiva.


Malattie

La lavanda può essere colpita da infezioni funghine e da virus. I funghi possono provocare macchie biancastre sulle foglie e marciumi alla base dello stelo e sulle radici. Gli agenti responsabili di queste infezioni appartengono a diverse famiglie di miceti e si combattono con antifunghini specifici. I marciumi possono essere prevenuti evitando le innaffiature eccessive ed i ristagni di umidità. Altre malattie della lavanda sono provocate da temibili virus responsabili di una forma di cancro vegetale chiamata mosaico. Nella lavanda, il mosaico virale si manifesta con macchie giallastre sulle foglie, deformazione della parte apicale e arresto dello sviluppo della pianta. Non esistono ancora cure per combattere i virus vegetali, l’ unico metodo, per risparmiare alla pianta le sofferenze procurate da malattie virali, è la prevenzione, da effettuarsi disinfettando gli attrezzi per i tagli e le potature. Quando l’infezione si manifesta, non si può far altro che ricorrere alla completa eliminazione della pianta e del terriccio che la ospitava.


Proprietà

La lavanda è universalmente conosciuta come pianta officinale, almeno nella varietà lavanda officinalis. I suoi fiori contengono degli oli essenziali che emettono una caratteristica profumazione. Questi oli sono usati in erboristeria per le loro proprietà antinfiammatorie e per le affezioni bronchiali, tosse e raffreddore. Gli oli essenziali sono ampiamente utilizzanti anche dall’industria cosmetica per produrre profumi e detergenti. Le varietà di lavanda usate a scopo cosmetico sono quella angustifolia e la stoechas, i cui fiori hanno delle essenze profumate più intense rispetto alle altre specie. I fiori si possono anche raccogliere e conservare in sacchetti per profumare gli ambienti o la biancheria.


Sacchetti profumati fai da te

profumini Un’ottima soluzione per mantenere sempre puliti e profumati armadi e cassetti è l’utilizzo dei sacchettini alla lavanda. I nostri vestiti infatti, se inutilizzati e riposti negli armadi per lungo tempo possono acquisire uno spiacevole odore, causato dalla scarsa circolazione d’aria degli spazi chiusi. Realizzare questi piccoli profuma ambiente è facile! Occorrono solo alcuni ingredienti fondamentali: dei fiori di lavanda, della stoffa o dei sacchettini già pronti, dei piccoli nastrini e del filo. La lavanda prima di essere utilizzata, deve essere lasciata essiccare. Per far questo occorre legarla in mazzetti ed appenderla in un luogo privo di umidità per alcuni giorni. Potete creare da soli anche i sacchettini di stoffa o se preferite comprarli già fatti per velocizzare i tempi. Una volta essiccata la lavanda, ponetela all’interno dei sacchetti e richiudeteli con un nastrino colorato. I tuoi profuma ambienti saranno pronti per essere utilizzati.



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