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L’aglio preferisce i climi temperati e asciutti, ha una buona tolleranza alle alte temperature e non teme i freddi invernali, infatti resiste fino a – 15 °C. Le esposizioni migliori sono gli ambienti soleggiati a sud, infatti la pianta necessita di una luminosità prolungata per completare la differenziazione dei bulbilli. L’aglio predilige i terreni sciolti, di medio impasto, fertili, ben drenati, ricchi di sostanza organica e calcarei, mentre rifugge i suoli troppo compatti ed umidi in quanto soggetti ai ristagni idrici che favoriscono l’insorgenza del marciume sui bulbi. Questa specie è originaria dell’Asia centrale, attualmente è coltivata in tutto il mondo; nel nostro Paese è diffusa specialmente in Sicilia, Campania, Emilia-Romagna e Veneto.
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Le cultivar di aglio derivano dalle selezioni locali, che si distinguono in agli bianchi ed agli rosa o rossi. I primi sono molto rustici, produttivi ed aromatici, hanno una buona conservabilità; la cultivar principale è l’aglio piacentino. A differenza di quello bianco, l’aglio rosso ha una durata colturale inferiore di 2-3 settimane e presentano un bulbo di dimensioni maggiori, che non si presta ad essere conservato a causa della scarsa resistenza all’umidità, per cui si adattano al consumo immediata; le varietà più importanti sono Rosso di Sulmona, Rosa napoletano e Rosso francese.
La propagazione avviene utilizzando i bulbilli, l’epoca di impianto al sud Italia è ottobre-novembre (durata di 8-9 mesi) mentre al nord da febbraio a marzo ( durata di 5 mesi). La distanza tra le file è di 25 cm e sulla fila di 15 cm, con una densità di 26 piante/mq. Negli orti con terreni compatti è consigliabile effettuare una sistemazione a porche sulle file, rialzandole 10-20 cm rispetto al terreno per attenuare i ristagni idrici; la messa a dimora si effettua ponendo i bulbilli a 3-4 cm di profondità con l’apice rivolto verso l’alto. L’aglio di solito è avvicendato ad un cereale autunno-vernino, si sconsiglia l’impianto sui terreni precedentemente destinati alle colture ortive.
La concimazione va effettuata soltanto con concimi minerali perché quelli organici possono causare marciumi radicali, eventualmente si somministra del letame maturo alla coltura precedente. Il fosforo ed il potassio si somministrano durante la preparazione del terreno prima della semina mentre l'azoto si somministra in due volte in copertura, preferibilmente sotto forma di Solfato ammonico in quanto lo zolfo è contenuto nelle sostanze che danno l’odore all’aglio. Questa coltura resiste bene alla siccità, però delle irrigazioni eseguite a maggio-giugno favoriscono l’ingrossamento dei bulbi, però quando questi iniziano a maturare (le foglie iniziano a piegarsi e a seccarsi) le condizioni di umidità del terreno favoriscono il marciume dei bulbi. Nel caso si verificasse una fioritura anticipata bisogna eliminare lo scapo fiorale per indirizzare le sostanze nutritive ai bulbi. L’aglio viene raccolto una volta che il fogliame è secco, in seguito si lascia ad essiccare per alcuni giorni nel suolo. In seguito i bulbi si ripuliscono dalle tuniche esterne, dalle foglie, dalle radici e si utilizzano normalmente. L’aglio è una pianta soggetta ad attacchi di parassiti, i funghi più pericolosi sono la peronospora, la ruggine, la muffa bianca ed il marciume dei bulbi; tra gli insetti si ricordano la criocera, la mosca, la tignola e la nottua. La regola fondamentale nel contenimento dei parassiti è la scelta di avvicendamenti colturali idonei.
L’aglio svolge un’efficace azione antibatterica, soprattutto come disinfettante dell’apparato digerente contro i parassiti intestinali; inoltre è considerato un ottimo rimedio per i disturbi dei fumatori: catarro nei bronchi e tensione nervosa. Previene il comune raffreddore, la dissenteria amebica, il tifo ed altre malattie infettive; favorisce la secrezione della bile e viene utilizzato nella terapia dell’ipertensione e dell’arteriosclerosi. In cucina si impiega come aromatizzante. In giardino è perfetto nelle composizioni floreali estive, se piantato sotto alberi di drupacee ne impedisce l’accartocciamento fogliare e, se posto accanto alle rose, ne intensifica il profumo allontanando gli afidi.
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