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I concimi NPK sono quei fertilizzanti costituiti dai macroelementi quali Azoto, Fosforo e Potassio e sono chiamati “ternari” perché composti da tre elementi. La sigla NPK deriva dal simbolo chimico dei tre elementi di cui è composto il concime e N sta per Azoto, P sta per Fosforo e K sta per Potassio. I fertilizzanti costituiti da questi tre macroelementi sono i concimi più utilizzati e più importanti per la crescita e la nutrizione delle piante. In mancanza di queste sostanze, le piante, potrebbero trovarsi in difficoltà e non avrebbero un buono sviluppo. Spesso, il potassio, è un elemento già presente nel terreno utilizzato e quindi va somministrato in quantità minori rispetto all’Azoto e al Fosforo. I concimi vanno somministrati secondo una percentuale (titolo) che è riportato sulla confezione del prodotto che andremo ad acquistare. Il titolo è importantissimo perché stabilisce la quantità di concime NPK che andremo a somministrare alle piante per garantire una buona nutrizione ed un ottimo sviluppo. Questi tre elementi sono importanti perché l’Azoto favorisce lo sviluppo e garantisce colorazione alle foglie, il fosforo da forza all’apparato radicale e garantisce un’ottima fioritura e il potassio da forza alla pianta per resistere alle avversità e garantisce sapore al frutto.
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Come scritto precedentemente, i concimi, vanno somministrati seguendo un titolo, ovvero una percentuale. Nei concimi NKP non è solo la percentuale che deve essere valutata ma anche la formulazione. Questi tipi di fertilizzanti, generalmente, sono chimici o minerali, ovvero sono il risultato di lavorazioni industriali o reazioni chimiche. Inoltre, i concimi, possono essere in forma liquida, granulare o in polvere. I concimi liquidi sono quelli che vanno assimilati in modo più rapido dalle piante e quindi si consiglia di somministrare un titolo basso di elementi. Quelli granulari sono dei concimi che rilasciano in modo più lento le sostanze nutritive e garantiscono una nutrizione per circa una 90ina di giorni. I fertilizzanti in polvere sono dei concimi composti, ovvero oltre a contenere Azoto, Fosforo e Potassio contengono anche i microelementi. I concimi liquidi ed i concimi in polvere, solitamente, vanno somministrati diluendoli nell’acqua utilizzata per le annaffiature. Nei concimi granulari, per far in modo da evitare delle carenze nutritive, le percentuali di Azoto, Fosforo e Potassio vanno aumentate rispetto agli altri.
Da quello che abbiamo potuto capire esistono vari tipi di concimi, ognuno di esso è adatto a qualche particolare situazione. Sono vari i concimi esistenti perché ognuno di esso deve riuscire a coprire tutte le fasi di sviluppo di ogni singola specie ed ogni singola pianta. I concimi NKP, per esempio, non sempre sono adatti a tutte le fasi di crescita della pianta. Per esempio, nel caso di un prato, durante le concimazioni primaverili è preferibile somministrare prima dell’urea o del nitrato ammonico (l’effetto dura circa una ventina di giorni) e poi somministrare un concime NKP seguendo la formula 20:10:10. La particolarità dei concimi NKP è che sono dei fertilizzanti che vengono assorbiti facilmente e rapidamente dalle piante e dal terreno. I concimi NKP liquidi sono quei fertilizzanti che vanno utilizzati nelle fasi finali dello sviluppo delle piante da orto e da fiore in serra. La formula da seguire è una nel quale l’Azoto e il Fosforo saranno in quantità inferiori rispetto al Potassio. I fertilizzanti con quantità maggiori di Azoto e Potassio sono quelli granulari a lenta cessione e vanno utilizzati prima del periodo estivo e prima di quello invernale. Invece i concimi con una dose media di Azoto, quantità maggiori di Fosforo e poche di Potassio sono quelli utilizzati per i giovani esemplari di piantine.
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