Innestare piante da frutto

Frutta dal giardino

Tantissime persone decidono e scelgono di avere un giardino vicino casa non solo per aumentare la bellezza della proprietà che vivono, ma anche perchè il lavoro in giardino è il loro passatempo preferito; il giardinaggio attira come hobby tanti proseliti perché ricollega noi esseri umani alla vita naturale, ci mette in contatto con le piante e con la terra, impegna il nostro fisico e la mente stessa in attività e ragionamenti che non hanno nulla a che fare con la fretta ed il caos della società moderna, ma anzi rispettano in pieno la pazienza e la calma che è dote fondamentale di ognuno che vive la natura. Ebbene tutto questo ritmo lento e ragionato, quei lavoretti semplici ma anche dispendiosi, tutto ciò è in grado di rilassare la mente e staccarla da ogni turbolenza negativa quotidiana; in tutto ciò si inquadra il piacere delle soddisfazioni che la natura sa donarci anche se è solo quella del giardino di casa: una pianta che cresce, un fiore che sboccia, un frutto saporito che vive. Gli alberi da frutto sono sempre più diffusi nei nostri giardini sia perché sono belli e semplici da far crescere, sia perché regalano piccole e saporitissime soddisfazioni sotto forma di frutti, i quali però non sono facili da far crescere.
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Tecniche di coltivazione

innesto attecchito Riprendendo il discorso sul finire del paragrafo precedente, c’è una bella differenza tra far crescere un albero da frutti come può esser un melo o un pesco e farli invece fruttificare con buona quantità e qualità. Ciò che avveniva in natura non conta, perché i frutti come li conosciamo oggi sono “frutto” – e perdonate il gioco di parole – di anni di sperimentazioni e tentativi dell’uomo per ottenere qualcosa vicino ai suoi gusti. E così è evidente che per ottenere frutti di qualità dal nostro albero sono fondamentali specifiche tecniche di coltivazione, ed in modo particolare ci riferiamo alla potatura ed all’innesto. Sia chiaro che queste tecniche sono applicabili su ogni tipo di pianta o quasi, ma limitando il discorso alle piante da frutto esse sono fondamentali. La prima è considerata un modo semplice ma da conoscere a fondo per creare le migliori condizioni intorno alla pianta ed alla pianta stessa per crescere al meglio: eliminazione di rami e foglie vecchie o improduttivi, concentrazione delle risorse verso zone più produttive della pianta sono gli obiettivi. Invece dell’innesto delle piante da frutto parleremo diffusamente dal prossimo paragrafo.

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Innesto delle piante da frutto

La tecnica dell’innesto è una moderna tecnica di coltura che però pone le sue origini nel genio e nella creatività dei nostri bis e trisnonni, i quali hanno avuto l’intuizione di provare questa tecnica per migliorare le colture ed estendere quelle di qualità in modo abbastanza rapido e sicuro. Praticamente si tratta di prelevare un ramo, un germoglio o altre parti dalla pianta “buona” che vogliamo ampliare ed immetterli (o meglio, innestarli) in un portainnesto, ovvero una pianta su cui la buona attecchirà e che fornirà all’ospite le sostanze nutritive. Nel mondo delle piante da frutto l’innesto è estremamente frequente, perché si provvede ad innestare il ramo di un ciliegio (per fare un esempio pratico) molto produttivo in un altro che non mostra molta attività, in modo che anche quella pianta possa diventare produttiva (attenzione, solo su quel ramo nuovo). E’ questo lo scopo dell’innesto di piante da frutto, moltiplicare le colture di qualità sfruttando alberi già cresciuti. Diciamo che l’innesto può essere sfruttato anche a scopo terapeutico, in quanto a volte di una pianta si riesce a salvare un ramo prima che la pianta muoia e poi innestandolo in un altro albero è come se i suoi frutti continueranno a nascere.


Innestare piante da frutto: Tecniche, casi particolari

L’innesto non si pratica sempre nello stesso modo, ma anzi la tecnica varia da pianta a pianta con casi di coincidenza nella tecnica che più dà garanzie per varie piante. Esistono un gran numero di tecniche di innesto, tutte utilizzabili per le piante da frutto: c’è l’innesto a gemma, quello a triangolo, quello a fascia, quello a cesoia e tanti altri che magari possono avere nomi diversi a seconda delle zone del Paese ma che individuano lo stesso caso. A proposito, ci sono piante che possono essere classificate come casi particolari nei riguardi dell’innesto: per esempio per il ciliegio e l’albicocco l’innesto è consigliato sì, ma da un lato la pianta ha un “carattere” particolare che non le fa gradire molto l’intervento umano su di essa, per cui dopo l’innesto è bene farla crescere liberamente per un po’ di tempo prima di provvedere a potature piccole e non incisive dopo almeno un anno. L’innesto ha una sua fase fondamentale dopo la fase di unione dei ceppi, perché è il momento dell’attecchimento: per facilitare questa cosa esistono in vendita dei mastici che aiutano la pianta a rimarginare la ferita intorno all’innesto e ad accettare al meglio il ramo ospite. Non solo, nei vari tagli necessari in ogni tecnica di innesto è bene usare sempre un coltello affilato, preciso e soprattutto pulito ed igienizzato, per evitare di trasmettere malattie alla pianta.


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