Altre specie da ricordare sono Crataegus pennatifida, molto coltivato in Cina ed adatto alla trasformazione industriale, Crataegus mexicana, frequente in Arizona e California dove è conosciuto col nome di “manzanilla” (piccola mela), Crataegus pontica, utilizzata in Russia nel miglioramento genetico.
È un albero di modeste dimensioni, alto 4-8 m, di lenta crescita, che assume un portamento cespuglioso con una chioma di forma piramidale. Il tronco ha una corteccia di color marrone scuro, le branche sono irregolari e nodose, mentre i rami giovani sono ricoperti da peluria, di solito spinescenti e con una scorza nera. Le foglie sono caduche, alterne, più o meno coriacee, provviste di un breve picciolo, dotate di stipole poco persistenti, con margine dentato o intero; la pagina superiore generalmente è liscia e lucida, mentre quella inferiore è di color verde pallido-grigiastro, liscia o pelosa. I fiori sono piccoli, con cinque petali bianchi, originati da gemme miste e riuniti in gruppi di 10-20 in infiorescenze a corimbo erette, localizzate all’apice dei germogli. Dopo la raccolta dei frutti l’apice dissecca e una gemma laterale sottostante da origine alla crescita dell’anno successivo. La fioritura, molto abbondante e scalare nel corimbo, si verifica a fine primavera; rispetto alle altre pomacee è piuttosto tardiva.
Il frutto è un pomo, che può considerarsi un falso frutto in quanto solo una parte della struttura deriva dallo sviluppo dell’ovario; gran parte dei tessuti derivano dalla proliferazione del ricettacolo e in alcuni casi dello stesso peduncolo, la cavità calicina delle azzeruole è molto ampia. La buccia del pomo può essere rossa o biancastra, la polpa è di colore bianco crema, a volte farinosa altre butirrosa, dal gradevole sapore dolce-acidulo; l’endocarpo, o torsolo, comprende 1-5 semi di consistenza cornea. Il prodotto è destinato al consumo fresco oppure alla produzione di marmellate, gelatine e sciroppi.
L’azzeruolo è una specie termofila, predilige i climi caldo-aridi, con esposizione su appezzamenti collinari in modo da avere una buona illuminazione e con temperature miti, infatti ha trovato come ambiente ideale la Sicilia. Questa pianta si adatta a molti tipi di terreno, specialmente su quelli argillosi e calcarei, rifugge però i suoli troppo umidi e compatti. L’azzeruolo è presente nell’Europa meridionale, in Asia Minore ed in nord Africa, mentre nel nostro Paese viene coltivato sporadicamente, oltre che in Sicilia, in Liguria, Piemonte, Lombardia ed Emilia-Romagna.
Le cultivar di azzeruolo hanno un periodo di maturazione compreso tra la metà di agosto e l’inizio di ottobre e si distinguono tra loro soprattutto per le dimensioni e la forma del frutto ed il colore della buccia; di seguito vengono descritte le varietà principali.
Gialla del Canada: il pomo è tondeggiante con l’epidermide di color arancio-rosso, matura a metà agosto.
Moscatella: è la vera azzeruola gialla, a frutto meliforme, di buona pezzatura, con polpa dal sapore dolce-acidulo; l’albero ha foglia come il biancospino e fioritura altrettanto decorativa, matura in settembre.
Rossa d’Italia: a differenza del precedente la buccia è rossa.
Azzeruolo invernale: è coltivato soprattutto a scopo ornamentale, infatti i suoi piccoli frutti aranciati sono molto decorativi per tutto l’autunno e parte dell’inverno; l’albero è più esuberante che negli altri tipi e possiede un bel fogliame verde lucente.
L’azzeruolo si propaga sia per seme che per via vegetativa mediante l’innesto. Il franco è ottenuto dai semi di Moscatella e Rossa d’Italia, è caratterizzato da un ottimo ancoraggio al suolo, da una lenta messa a frutto e da una disomogeneità delle piantine. L’innesto è stato introdotto per anticipare l’entrata in produzione e per ottenere materiale vegetale identico. Il portainnesto più diffuso è il biancospino che ha ottima affinità e favorisce una precoce fruttificazione; emette tuttavia numerosi polloni e presenta uno sviluppo più limitato rispetto alla varietà, con evidente differenza diametrale nei due individui. Il cotogno va utilizzato in terreni poco calcarei e con cultivar non disaffini, mentre il pero franco ed il nespolo comune sono meno impiegati.
L’azzeruolo, come pianta da frutto, è coltivato in frutteti familiari e giardini in esemplari isolati.
Con la potatura ci si limita ad eliminare i rami deperiti e troppo fitti al fine di agevolare la raccolta; tuttavia a volte vanno effettuati dei tagli di ritorno per contrastare la tendenza a scappare verso l’alto di alcuni rami, visto che la pianta tende a fruttificare nella posizione apicale dei germogli.
Questo albero non necessita di irrigazioni in quanto è in grado di resistere a periodi di siccità prolungata. Al momento della raccolta i frutti hanno un sapore molto astringente, per cui nei giorni seguenti in fruttaio si verifica il processo di post-maturazione con l’ammorbidimento del sapore.
L’azzeruolo è una pianta rustica generalmente resistente ai parassiti, per cui si ottengono frutti privi di residui di fitofarmaci.
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