Il ginepro si sviluppa spontaneamente nelle zone con clima temperato ed è in grado di resistere alle alte e alle basse temperature. La pianta si trova a suo agio anche nelle zone montane con inverni rigidi ed è presente nei luoghi aridi ed incolti vicino al mare e nei boschi di conifere. Gli alberi di ginepro possono essere coltivati in luoghi pienamente soleggiati oppure in penombra. Non è necessario mantenerli riparati dal vento dato che hanno un'ottima resistenza nei confronti di questo agente atmosferico. La pianta è in grado di svilupparsi su diverse tipologie di terreno, ma predilige suoli sciolti, di impasto medio e neutri. Le foglie del ginepro sono aghiformi e sempreverdi. Si tratta di una pianta dioica, quindi i fiori maschili e quelli femminili si trovano su piante differenti. I frutti maturano con tempi abbastanza lunghi e quindi rimangono sulla pianta anche per 2-3 anni. I rametti con le bacche si raccolgono in autunno, tra settembre e ottobre e si lasciano essiccare in ambienti bui, asciutti e arieggiati. Il ginepro si può moltiplicare attraverso il seme o per talea. Il seme va piantato in piena primavera; la talea va effettuata al termine della stagione primaverile, utilizzando rami nuovi.
Spiraea japonica "Anthony Waterer" (Spirea) [Vaso Ø20cm] |
Il primo passo nella coltivazione del ginepro è quello di preparare il terreno. Durante questa fase è necessario distribuire del letame maturo, che permette di arricchire il terreno di elementi nutritivi. Se non si riesce a trovare o non si desidera utilizzare il letame, è possibile ricorrere a un qualunque altro concime organico. Una volta completata la preparazione del terreno di coltura, si procede con la messa a dimora della pianta di ginepro. Negli anni successivi si raccomanda di fornire un concime complesso a lento rilascio. Gli interventi di concimazione vanno effettuati al momento della ripresa vegetativa. La potatura va effettuata durante l'inverno. L'operazione consiste nel rimuovere tutti i rami secchi, danneggiati, posti in posizione d'ombra e verticali. Verso la fine della primavera si procede a raccorciare i germogli troppo vigorosi, che tendono a rendere disarmonica la pianta.
Il ginepro spesso viene attaccato dagli afidi del cedro e dalle cocciniglie. L'infestazione da cocciniglie si nota per la particolare comparsa di macchie scure sulle foglie. Questi parassiti si cibano della linfa della pianta. In tal modo il ginepro si indebolisce e le foglie cadono. L'attacco da parte degli afidi è ancora più pericoloso, dato che questi insetti sono in grado di agire sia direttamente che indirettamente. Infatti, distruggono le foglie del ginepro e, oltre questo, producendo la melata, sono in grado di attirare numerose specie di funghi. Se si dovessero manifestare infestazioni da parte di questi parassiti è possibile agire manualmente con un batuffolo di cotone imbevuto di alcool. Tuttavia, nel caso in cui l'attacco dovesse essere più esteso e grave, si raccomanda di ricorrere ad antiparassitari specifici.
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