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I frutti sono delle bacche con superficie rugosa, presentano un'epidermide irta di numerosi e piccoli tubercoli, mentre la polpa chiara è succosa, di sapore dolciastro, ricca di sclereidi e di un numero variabile di semi. Inizialmente i frutti sono verdi, poi diventano gialli ed a maturazione completa assumono la caratteristica colorazione rosso-arancio. Il corbezzolo fruttifica tra settembre e novembre, in contemporanea alla fioritura che darà vita ai frutti dell’annata successiva. Relativamente alle varietà si potrebbero selezionare cultivar con frutti caratterizzati da un miglior sapore, mentre dal punto di vista ornamentale ci sono piante con fiori di colore rosa e bacche più colorate.
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Il corbezzolo preferisce climi mediterranei, sopporta bene le alte temperature estive ed i freddi invernali, ma le piante giovani vanno riparate alla base con teli traspiranti nei periodi di forte gelo.
La pianta deve essere esposta in luoghi molto soleggiati e riparati dai venti gelidi; nel caso di temperature troppo elevate si preferiscono esposizioni in zone semi-ombreggiate. È una specie originaria del bacino del Mediterraneo e della costa atlantica fino all’Irlanda; in Italia è coltivato al sud, fino ad un’altitudine di 600 m, sulle colline romagnole e perfino in Trentino-Alto Adige, se esposto in pieno sole. In fatto di terreno non ha particolari esigenze, comunque predilige suoli sciolti, sabbiosi, fertili, subacidi e ben drenati. È una delle specie mediterranee che meglio si adatta agli incendi; sui terreni acidi l'incendio ripetuto favorisce il corbezzolo, capace di emettere rapidamente da terra nuove radici dopo il passaggio del fuoco, imponendosi sulle altre specie. Grazie alla sua velocità d’insediamento trova impiego anche nei rimboschimenti e nel consolidamento delle dune.Il corbezzolo si propaga per via gamica o per via vegetativa, secondo le tecniche della talea, della margotta oppure ricorrendo ai polloni radicati. Le piante ottenute da seme sono caratterizzate da un ottimo ancoraggio al suolo, da una lenta messa a frutto e da una forte eterogeneità. Le piantine di corbezzolo al momento della messa a dimora devono avere almeno due anni; al momento del trapianto, in piena terra o in vaso, per favorire il drenaggio ed evitare il marciume radicale è consigliabile mettere su fondo della buca dell’argilla espansa mista a pietrisco e sabbia. In primavera si eseguono interventi di potatura cimando gli apici dei rami per favorire la forma arbustiva, il rinfoltimento e la fioritura, altrimenti vanno asportate le parti secche o danneggiate, i rami fuori posto e gli eventuali polloni. In primavera si effettuano concimazioni organiche interrando il concime a pochi cm dalla base della pianta; sui terreni troppo acidi si possono verificare fenomeni di clorosi con ingiallimento fogliare, in queste situazioni vanno somministrati chelati a base di ferro.
Per le specie coltivate in vaso è consigliabile un concime ricco in azoto e potassio, da mescolare all’acqua delle annaffiature, ogni 20-25 giorni. Il corbezzolo è in grado di resistere a periodi di siccità prolungata, comunque l’irrigazione va effettuata sulle piantine appena messe a dimora e sugli esemplari giovani in stagioni poco piovose. Essendo una specie rustica è resistente ai parassiti, però nel caso di ristagni idrici dovuti ad un cattivo drenaggio o a terreni troppo compatti si può instaurare il marciume radicale.Si tratta di un arbusto che trova il suo habitat naturale nel bacino del mediterraneo, utilizzata come arredo a verde per la contemporanea presenza dei fiori campanulacei bianchi o rosacei e dei frutti rosso-aranciati. Poiché i frutti non sono particolarmente appetibili per il consumo fresco vengono trasformati in ottime confetture ed in altri prodotti di nicchia, ad esempio liquori. In Sardegna e Corsica, se ne ricava un vino particolarissimo o, per distillazione, una tipica acquavite. Dai fiori del corbezzolo, tramite l’attività delle api, si ottiene un miele che è molto conosciuto anche all’estero. La parte vegetativa della pianta è ricca di sostanze come i tannini; questi sono utilizzati per la preparazione di prodotti farmaceutici ed omeopatici.
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