La portulaca

Come irrigare la portulaca

La portulaca, originaria del Sudamerica, è una bella piantina succulenta coltivata soprattutto per le sue splendide fioriture estive, che vanno da giugno a inizio-metà settembre a seconda del clima. I fiori, semplici o doppi a seconda della specie, si presentano in vari colori: rosa, giallo, arancione, rosso, fucsia, e anche bianco. Un'affascinante caratteristica che li accomuna, indipendentemente dalla tonalità, è il loro aspetto lucido, setoso. Essendo una pianta adattatasi a vivere in regioni con scarse precipitazioni, non necessita di copiose irrigazioni, che anzi devono essere evitate. Se viene coltivata in giardino annaffiare la portulaca soltanto quando la terra si presenta del tutto asciutta, tenendo a mente che è meno rischioso irrigarla una volta di meno che una volta di più. Se invece la pianta è tenuta sul balcone le annaffiature possono essere appena più frequenti, ma anche in questo caso soltanto quando il terriccio è ben asciutto ed evitando ristagni nei sottovasi. Da ricordare che il numero delle irrigazioni dipende anche dal tipo di vaso: i modelli in terracotta favoriscono l'evaporazione dell'acqua, quelli in plastica viceversa la trattengono più a lungo.
Fiore portulaca

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Cure colturali

Pianta portulaca Coltivare la portulaca è piuttosto facile, dato che richiede poche cure. Il principale accorgimento da adottare riguarda il tipo di terreno in cui farla crescere, che deve possedere un'ottima capacità drenante. Va benissimo, quindi, un comune terriccio universale mescolato a sabbia. Se la pianta viene allevata in giardino, è bene collocarla dove la terra è ben drenata, eventualmente aggiungendo sabbia ed evitando fosse e avvallamenti nei quali l'acqua ristagna. In terra la portulaca manifesta una crescita vigorosa e tende ad allargarsi molto, quindi se si coltivano più piantine assieme vanno sistemate ad almeno 30 cm di distanza fra loro. La portulaca è perenne nei climi caldi e annuale in quelli più rigidi, ad esempio del nostro settentrione, ma si può seminare facilmente (direttamente nelle fioriere o nelle aiuole) da marzo a maggio. Più esattamente, a marzo se il clima è temperato, ad aprile-maggio nelle regioni più fredde.

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Le concimazioni

Foglie portulaca Le esigenze in fatto di concimazione della portulaca sono piuttosto modeste, e di norma limitate agli esemplari che vengono coltivati in vasi e fioriere. Per queste si può optare per un prodotto liquido, da somministrare a cadenza mensile soltanto nella stagione calda. Il tipo specifico di concime deve tenere conto del fatto che la portulaca è una pianta succulenta, quindi deve contenere una minore concentrazione di azoto e una più alta concentrazione di fosforo e potassio, che facilitano la fioritura. Sono necessari anche i microelementi magnesio, zinco, rame, manganese e ferro. Quest'ultimo può essere somministrato anche da solo, una o due volte a stagione, sotto forma di chelato di ferro. L'accorgimento vale in particolare per le piante annaffiate con acqua calcarea, che ostacola l'assorbimento di questo minerale, problema evidenziabile osservando le foglie e i fusti della pianta: in caso di clorosi ferrica, difatti, risultano più chiari del normale.


La portulaca: Esposizione ideale, malattie e rimedi

Malattie pianta Per godere al meglio delle splendide fioriture della portulaca è indispensabile sistemarla in pieno sole, perché quasi tutte le specie aprono i fiori soltanto sotto ai suoi raggi. Come la grande maggioranza delle succulente, inoltre, questa pianta predilige il caldo e teme il freddo. Le malattie della portulaca sono rare, se si escludono i problemi dovuti ad annaffiature eccessive, che possono farla marcire (specie se è sistemata a mezz'ombra o non è stata aggiunta sabbia al terreno in cui cresce), e gli attacchi di afidi. Per contrastare la loro infestazione si possono usare prodotti spray a base di piretro o piretroidi. Il primo è meno tossico e non influisce praticamente sulla fioritura, ma affinché sia efficace occorre utilizzarlo al tramonto o alla sera (i raggi solari ne degradano i principi attivi), ed eseguendo un'irrorazione completa della pianta, dato che agisce per contatto. In alternativa si può utilizzare un rimedio completamente biologico costituito da un estratto concentrato di ortica.



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