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Il terreno ideale per questa pianta deve essere lievemente acido, profondo, non esageratamente compatto, né argilloso né calcareo. Potrebbe essere funzionale predisporre sul fondo uno strato di ghiaia, in modo da favorire il drenaggio. Il periodo suggerito per intraprendere la coltivazione è compreso tra fine marzo ed inizio maggio, nel pieno della primavera, se ci si trova in un ambiente caratterizzato da inverni rigidi; altrimenti è preferibile l'autunno. Per l'impianto bisogna scavare una buca larga circa un metro e, se si vuole dare origine ad una siepe, le piante vanno collocate a circa 130 centimetri di distanza l'una dall'altra. È indispensabile, inoltre, l'eliminazione progressiva delle erbe infestanti nel corso della potatura, così come di eventuali parti malate o rovinate della pianta.
Lauroceraso Laurocerasus Pianta in vaso di Lauroceraso Laurocerasus - 40 Piante in vaso 7x7 |
Per il lauroceraso si raccomandano concimi naturali a base di urea o di stallatico da somministrare una volta all'anno, durante la stagione autunnale; in questo modo, nel corso dell'inverno, il fertilizzante penetrerà completamente nel terreno. Bisogna fare attenzione a non ritardare troppo l'operazione, in quanto la vegetazione, se ne viene stimolata la crescita, si dimostra più sensibile al freddo e potrebbe subire danni. In alternativa si può effettuare la concimazione due volte all'anno, ma con dosi ridotte. Durante le fasi iniziali della coltivazione può essere necessario un concime contenente elevate quantità di azoto, elemento che incentiva la crescita della pianta; successivamente, invece, esso potrebbe provocare uno sviluppo eccessivo e, di conseguenza, la diffusione di funghi e parassiti.
Per l'esposizione è necessario un luogo soleggiato se si vuole ottenere una rigogliosa fioritura; la pianta può svilupparsi anche all'ombra, ma in questo caso tenderà a fiorire poco. Sono tollerate le basse temperature, ma non le intemperie o i venti troppo intensi, che rovinerebbero le foglie. Tra gli insetti più pericolosi per questa pianta va menzionato l'oziorrinco, che si nutre con voracità del fogliame e può essere contrastato con appositi insetticidi o con prodotti a base di larve di nematodi. Anche la cocciniglia è pericolosa, ma facilmente eliminabile tramite l'utilizzo di olio bianco minerale. Tra le malattie fungine, invece, è da segnalare l'oidio, che determina la formazione di macchie giallastre, muffa bianca e aree necrotiche sulle foglie e che necessita di prodotti anticrittogamici.
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