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In un nostro precedente approfondimento, riportato nella sezione “Piante annuali”, abbiamo già parlato della primula che , come già detto, viene coltivata sia come pianta perenne che annuale. Esistono diverse varietà di primule squisitamente perenni che sono: la primula obconica, la primula malacoides, l’ibrido polyanthus e le primule veris e vulgaris, usate per scopi erboristici. Le caratteristiche generali della primula sono quelle di essere una pianta rustica e molto piccola, il cui fusto non supera quasi mai i trenta centimetri. Presenta fiori piccoli riuniti a grappolo ed a forma di ombrella o campana e foglie verdi tonde o appuntite, che si sviluppano alla base, vicino alle radici, e che su alcune specie sono ricoperte da una sottile peluria.
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Le primule a coltivazione perenne sono più resistenti rispetto a quelle coltivate come piante annuali o biennali. Le varietà perenni sono prevalentemente quelle spontanee e rustiche, che sopportano meglio le avversità climatiche e vengono difficilmente attaccate da parassiti e malattie. Le primule perenni garantiscono fioriture praticamente quasi tutto l’anno, a partire da fine inverno e fino all’inizio dell’estate. Resistono al caldo e al freddo e se le temperature elevate o troppo rigide dovessero farle seccare, riprenderanno a fiorire normalmente nella primavera successiva. Le primule a ciclo vegetativo perenne sono facili da coltivare in vaso perché non richiedono cure particolari, anche se è sempre utile osservare alcuni accorgimenti in base alla specie che si sceglie di coltivare.
La primula obconica è una varietà delle prumulacee, originaria della Cina. Viene coltivata esclusivamente come pianta perenne e fiorisce da dicembre a maggio. I fiori presentano diverse colorazioni, dal rosa, al lilla, al porpora e all’azzurro. La primula obconica è la pianta che meglio si presta ad avere in casa degli stupendi fiori proprio nel periodo natalizio. Questa specie predilige posizioni soleggiate, in primavera, in autunno e in inverno. In estate, per evitare il suo disseccamento, è necessario spostarla in zone ombreggiate e ben ventilate. La temperatura ideale per coltivare la primula obconica è compresa tra dieci e tredici gradi. Il terriccio deve essere lievemente acido, fertile e ben drenato. Il substrato che garantisce la corretta fioritura della primula obconica è quello di bosco, molto ricco di humus. Il rinvaso della primula obconica va effettuato in primavera e in autunno. Il rinvaso prevede la sostituzione del terriccio. Durante la stagione autunnale vanno somministrati concimi liquidi che stimolano la ripresa vegetativa della pianta. Durante i mesi invernali, la primula obconica va spostata in luoghi chiusi o riparati dal freddo, poiché non è in grado di resistere al gelo. Questa pianta va irrigata a giorni alterni evitando di bagnare foglie e fiori e di inzuppare le radici. Le concimazioni si effettuano con cadenza settimanale quando la pianta è posta in luoghi chiusi o in serre. La somministrazione del fertilizzante va effettuata fino al termine della fioritura e va sospesa in inverno. In estate, l’acqua da somministrare alla pianta deve essere maggiore rispetto ai mesi più freddi, ma bisogna sempre calibrare la quantità. Un eccesso di acqua o di umidità può provocare, infatti, fenomeni di ingiallimento fogliare.
La primula malacoides è sempre una specie perenne originaria della Cina. Presenta fiori disposti a spiga e con colori che vanno dal bianco, al rosa, al violetto. Questa pianta fiorisce da gennaio ad aprile e si adatta a climi temperati o freddi. Questa specie resiste alle basse temperature, ma non al caldo eccessivo. La temperatura ideale per la sua corretta crescita deve essere di quindici gradi. La primula malacoides, come tutte le primule, gradisce le esposizioni ben illuminate, ma non il sole diretto. In estate è d’obbligo spostarla in luoghi freschi ed ombreggiati. Il terriccio ideale per la messa a dimora di questa primula deve essere fresco e ben drenato, magari composto da torba e sabbia, o sabbia e foglie. Il substrato troppo leggero e permeabile fa sì che la primula malacoides debba essere innaffiata con regolare frequenza, almeno ogni due, tre giorni. La pianta va concimata a primavera ed in autunno e va rinvasata a maggio, dopo la fine della fioritura. Trattandosi di una specie perenne non è necessario usare vasi troppo grandi.
La primula polyanthus, detta anche polianta o primerose è un ibrido perenne che fiorisce squisitamente nel periodo primaverile. La pianta è abbastanza minuta ed il fusto non supera i diciotto centimetri. Questa varietà presenta fiori rossi, gialli, blu e violetti. La primula polianta si può coltivare in serra, in giardino o in appartamento, ma non nelle zone costiere, dove dovrebbe essere trattata come pianta annuale. Predilige climi temperati e posizioni a mezz’ombra., ma resiste anche alle temperature fredde e calde e alle zone luminose Questa primula non richiede particolari tecniche di coltivazione, ma solo un terreno ben drenato e fertile. Le irrigazioni devono essere regolari, ma non troppo eccessive. In inverno capita che la primula polianta possa perdere tutte le foglie o sembrare secca, ma non è necessario estirparla, perché con le cure adatte è in grado di rigenerarsi autonomamente e di produrre foglie e fiori alla ripresa della stagione vegetativa.
Rispecchiano essenzialmente le stesse caratteristiche delle altre varietà di primula anche se vengono prevalentemente usare per scopi erboristici. Stiamo parlando delle primule veris e vulgaris, piccole e minute specie perenni formate da fiori disposti a ombrella o a campana, rispettivamente di colore giallo e bianco. Queste primule fioriscono appena termina l’inverno ed hanno foglie appuntite ricoperte da un’abbondante peluria nella parte inferiore. Di queste primule si usano le foglie, le radici ed i fiori. I primi si raccolgono prima della fioritura, mentre le radici in inverno. I fiori si raccolgono prima che sboccino e si fanno essiccare in luoghi bui e ben areati. La stessa essiccazione deve praticarsi per le radici. Queste primule si usano per preparare decotti e impacchi utili in caso di malattie da raffreddamento o dolori reumatici. Gli oli essenziali della primula possono dare vita ad allergie ed è altamente sconsigliabile ricorrere al fai da te in questo campo. Per curare dei fastidi con gli estratti di primula è meglio rivolgersi a un medico o ad un bravo erborista.
Alcuni florovivaisti sono riusciti a creare un ibrido di primula chiamato Zebra Blue. Si tratta di una pianta con fiori di colore blu, screziati di bianco, con linee simili a quella di una zebra. Questa nuova varietà è stata recentemente presentata a un’importante mostra di florovivaismo svoltasi in Francia. La pianta presenta caratteristiche tipiche della primula, con fioriture primaverili, ma è probabile che i botanici coinvolti nella sua creazione siano riusciti ad ottenere un ibrido molto più resistente alle avversità rispetto ad altri comunemente conosciuti. La primula zebra blue è comunque una pianta dalla resa estetica straordinaria, ancora poco conosciuta dalle nostre parti, ma sicuramente molto apprezzata da coloro che vogliono coltivare dei fiori per meri scopi ornamentali e decorativi.
Le primule perenni si propagano per seme o per divisione di una pianta già esistente. Quest’ultimo metodo di riproduzione si pratica in autunno, al momento del rinvaso. La pianta madre si divide in due e poi viene collocata sui vasi riempiti con il substrato adatto alla coltivazione della primula. Le primule perenni si possono anche riprodurre per seme. Questa modalità di riproduzione va effettuata in primavera. I semi vanno possibilmente scelti freschi e vanno messi in contenitori riempiti di compost o terra e sabbia e coperti con teli di plastica o lastre di vetro. I contenitori vanno posti in luoghi ombreggiati e ad una temperatura non superiore ai sedici gradi. Con questi accorgimenti i semi germoglieranno entro due settimane. Dopo tale periodo si eliminano i teli e le lastre dal contenitore e lo stesso si sposta in una zona ricca di luce, ma non al sole diretto.
Le primule perenni non necessitano di eccessive potature. Trattandosi di piante dalla crescita ordinata e regolare, basta eliminare, quando è necessario, le parti secche, ingiallite o appassite. Questo accorgimento consentirà anche di prolungare il periodo della fioritura e di ottenere piante esteticamente più gradevoli e resistenti.
Gli ibridi di primula e le varietà coltivate come perenni sembrano resistere maggiormente alle avversità. Tuttavia, alcuni errori di coltivazione possono compromettere la buona salute di qualsiasi primula. Gli eccessi di umidità possono provocare, oltre al’ingiallimento delle foglie, anche la muffa grigia, temibile malattia delle piante provocata dal fungo Botrydis cinerea. Quando la malattia è troppo estesa bisogna intervenire estirpando la pianta infetta ed eliminando il terreno su cui è stata coltivata. Un buon rimedio per combattere la malattia possono essere i prodotti antifunghini. La primula può anche essere colpita da insetti parassiti, tra cui afidi e ragnetto rosso. Gli afidi si nutrono della linfa vitale della pianta facendo seccare o deformare foglie e fiori, mentre la presenza del ragnetto rosso viene confermata da macchie scure sulle foglie. Gli insetti della primula possono essere efficacemente combattuti con insetticidi specifici.
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