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La gramigna è una diffusissima pianta perenne che ha tra le sue caratteristiche più note quella di avere una crescita ed una diffusività feroci, capaci di infestare ampi spazi in pochissimo tempo se è nelle condizioni ideali dal punto di vista climatico; sia chiaro che non si tratta di una pianta parassita né altro, quindi il termine “infestare” è più che altro usato nell’accezione che sottolinea il modo rapidissimo di diffondersi e crescere. Il suo nome scientifico è Cynodon dactylon ed è stata classificata da Linnaeus e Persoon nel 1805, ma volgarmente viene denominata “erba canina” ed è una graminacea, anche se ha perso nel corso dell’evoluzione la sua verticalità per fare però spazio ad un’incredibile resistenza al calpestamento che le permette di essere utilizzata come pianta da prato. Non solo, della sua famiglia di origine, ha mantenuto anche i semi raccolti in spighe di misura compresa tra i cinque ed i dodici centimetri a seconda delle varianti e soprattutto delle situazioni climatiche. Produce anche dei fiori piccoli e pure raccolti in gruppetti, ma ciò che la contraddistingue maggiormente sono le sue foglie verdi e dure, resistenti come già detto al calpestamento, che se crescono in penombra sono rosso-violacee.
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La crescita rapidissima con cui si distribuisce la gramigna è a tal punto proverbiale da farla considerare come la pianta più infestante attualmente conosciuta; essa, ripetiamo, non è parassita di alcunché, ma semplicemente se cresce in un luogo dove non vogliamo che cresca, lo fa in abbondanza e soprattutto sarà difficilissima estirparla perché basta anche un frammento di radice o un semino per farla ripopolare in breve tempo. Ciò ovviamente accade nelle situazioni climatiche che essa preferisce, ovvero un caldo né umido né secco, una situazione abbastanza comune nelle zone temperate come la nostra; cresce vertiginosamente con temperature superiori ai venticinque gradi centigradi ma con temperature più basse semplicemente rallenta in una sorta di “letargo”, perché resta comunque una pianta perenne. Altra particolarità sono le radici, che per trovare acqua e sostanze nutritive utili alla crescita possono crescere fino a due metri di profondità! E’ un dato incredibile, se si pensa che la piantina non arriva mai a più di dieci centimetri dal terreno in altezza; la capacità di arrivare in profondità della gramigna è indicazione principale della forza che ha questa pianta, la stessa che le permette di crescere e diffondersi così rapidamente da esser considerata infestante.
A proposito della forza “propulsiva” della gramigna, gli studiosi credono che sia solo grazie ad essa se la pianta è riuscita a partire dall’India, dove era confinata poco più di un secolo fa, per diffondersi brevemente in tutto il mondo, in maniera esponenziale soprattutto dove c’erano le condizioni climatiche preferite, come ricordavamo prima. Ebbene, essa ha dalla sua la capacità di riprodursi con forza anche solo da un seme o da una piccola parte di una radice, magari semplicemente dimenticata durante l’estirpazione precedente. Un’altra curiosità sulla gramigna è che essa sia molto consigliata come cura per le affezioni infiammatorie alle vie urinarie sia alte che basse, unitamente ai suoi comprovati effetti diuretici, molto noti ed utilizzati soprattutto nel paese d’origine, quello indiano. Ebbene, ricordando che la gramigna appartiene alle Graminacee, ovvero un gruppo di piante molto note per le loro proprietà allergeniche, si nota con un certo piacere che la gramigna non provoca le classiche reazioni allergiche tipiche del grano o di altre sue simili (riniti, congiuntiviti, congestioni nasali eccetera), bensì altre sintomatologia più rare che infatti spesso rendono difficile la diagnosi. Essa riesce a tollerare anche quote di duemila e passa metri, ma vive perfettamente a livello del mare, con caldo poco umido e con terreni abbastanza sabbiosi.
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