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La coltivazione della pianta carnivora Dionea è molto semplice giacché non necessita di cure colturali particolari. Prendendo 3 piccoli accorgimenti, si potrà avere una Dionea sempre rigogliosa e in salute. In primo luogo è conveniente sapere che questo esemplare, come tutte le altre carnivore, deve essere annaffiato esclusivamente con acqua distillata o piovana; così facendo si evita di danneggiare le radici con il calcare e comprometterne la salute. Riguardo alla posizione, questo esemplare deve essere necessariamente esposto a sud e ai raggi solari diretti, in modo tale da poter assorbire tutta la luce di cui necessita; in parallelo, bisogna tenere la pianta ben umida, non soltanto dal punto di vista radicale ma anche della parte aerea (in questo caso basta praticare delle nebulizzazioni). Anche le dimensioni del vaso sono molto importanti. Se non si procede con il travaso a primavera, la Dionea non ha spazio per sviluppare al meglio il proprio apparato radicale e potrebbe morire. Infine, il substrato deve essere composto di torba di sfagno, misto a un terzo di sabbia in modo tale da vere un terreno ben drenato.
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La propagazione della pianta carnivora Dionea può avvenire mediante seme, divisione e talea. Quello più semplice e più veloce, per quanto riguarda lo sviluppo di un nuovo esemplare, è la divisione. Questa pratica deve essere messa in atto solo quando la pianta madre è matura e ben sviluppata. Si prende una bacinella d’acqua, e si elimina la terra dalle radici della Dionea; quando i rizomi sono ben visibili, si recidono e separano, mettendoli all’interno di un nuovo vaso con la giusta miscela di terriccio. Se si sceglie una talea, è conveniente sapere che essa si pratica durante la stagione primaverile o quella estiva. Si recide una foglia della Dionea, più vicina alla base; s’interra in un nuovo vaso, si taglia la trappola e si ricopre con del cellophane o una campana di vetro, in modo tale da mantenere il giusto livello di umidità. Dopo qualche mese, sarà già possibile osservare la nascita di nuovi germogli.
La pianta carnivora Dionea, solitamente è molto resistente sia a parassiti come le cocciniglie, a muffe come oidio e botrite; tuttavia, può essere attaccata da altre specie di parassiti, le quali aggrediscono la pianta senza andare a intaccarne le parti vitali. L’aggressione ad opera di afidi non si può sempre prendere in tempo perché, essi si dispongono nella parte inferiore della struttura vegetativa oppure all’interno delle rosette, risultando invisibili. Se l’infezione è circoscritta, si può immergere la carnivora in acqua per massimo 24 ore. Se la situazione è più grave, occorre fare ricorso a un antiparassitario. Il ragnetto rosso, è un acaro che trova il suo ambiente ideale tra l’ambiente secco della carnivora. Un suo attacco porta all’ingiallimento e disseccamento del fogliame. La cura consiste nell’uso di un nemico biologico, o alternativamente si può nebulizzare o immergere frequentemente la carnivora Dionea nell’acqua. Il Phytium è noto come marciume del colletto e delle radici; si manifesta con macchie scure e marciumi del vegetale, il quale muore in poco tempo. Infine, fare molta attenzione ai virus.
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